TUTTI I NOMI. La Cassazione annulla con rinvio il sequestro da 200mila euro per i due presunti faccendieri dei falsi incidenti. Coinvolti medici e infermieri dell’ospedale di MARCIANISE

30 Agosto 2021 - 13:26

Sui due personaggi, uno di Caserta e l’altro di Santa Maria a Vico pende l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di diversi delitti tra cui truffa e falso ideologico commessi insieme a quei medici e a quegli operatori sanitari che redigevano falsi certificati grazie ai quali giravano quattrini a palate per risarcimenti su incidenti stradali mai verificatisi

 

MARCIANISE – Contanti per 116.890,00 euro e per  7000,00 euro, due assegni circolari rispettivamente del valore di 17.000,00 euro e di 25.000,00 euro e diversi buoni fruttiferi postali: è l’ingente patrimonio appartenente ai due presunti faccendieri Luigi Fantarella e Francescantonio Landolfi, il primo di Santa Maria a Vico, il secondo di Caserta, imputati nel procedimento attivato dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati, precisamente truffa, corruzione e falso ideologico.

Nel dettaglio, le persone coinvolte in questa vicenda sono G.M., Domenico Fiorito (entrambi medici in servizio presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di
Marcianise), Antonio Letizia (infermiere in servizio in quello stesso nosocomio) e Mariangela Masella (titolare di Centri diagnostici fantasma quali Omnia Diagnostica Medica, Centro
Polidiagnostico Albatros e Centro Medico Socrate).

Di fronte al sequestro ordinato a suo tempo dal gip, il tribunale del Riesame (per le misure patrimoniali è quello di Santa Maria Capua Vetere), ha rigettato nei mesi scorsi le istanze. Tutti insieme gli indagati avrebbero prodotto falsi certificati medici e referti, in particolare, i medici ricevevano denaro dagli intermediari per produrre false denunce di sinistri così da ottenere dalle compagnie assicurative indennizzi per lesioni asseritamente riportate a seguito di incidenti stradali mai verificatisi.

A questo punto i due, Fantarella e Landolfi si sono rivolti alla Cassazione chiedendo l’annullamento del provvedimento di rigetto, ottenendo una parziale vittoria, visto e considerato che i giudici hanno considerate fondate le motivazioni del ricorso, annullando il provvedimento di rigetto del Riesame e rinviando gli atti allo stesso tribunale di Santa Maria per una nuova decisione. Naturalmente, i beni restano indisponibili per Fantarella e Landolfi in quanto è ancora in esecuzione il provvedimento preso a suo tempo dal gip. Di qui a pochi mesi, forse già in autunno, il Riesame di Santa Maria Capua Vetere dovrà riunire una sua sezione e, tenendo conto dei rilievi posti dalla Cassazione come base costitutiva della sua decisione di annullamento, sarà chiamata a pronunciarci ancora una volta.