TUTTI I NOMI. L’Antimafia vuole portare a processo Emilio Chianese, suocero dell’ex sindaco Golia, e altri 6 per il caso CUB e usura all’imprenditore suicida

8 Febbraio 2024 - 10:24

AVERSA/TRENTOLA DUCENTA – La DDA di Napoli, le cui indagini si sono concluse nel novembre, attraverso le pm dell’Antimafia, Simona Rossi e Graziella Arlomede, ha chiesto al giudice Rossetti del tribunale di Napoli, che avrà il compito di arbitro della vicenda, il rinvio a giudizio per sette persone.

Il personaggio forse più noto alle latitudini di Terra di Lavoro coinvolto nell’inchiesta è l’imprenditore di Trentola Ducenta Emilio Chianesesuocero dell’ex sindaco di Aversa, Alfonso Golia, accusato insieme ad altri di usura con aggravante camorristica perpetrata ai danni dell’imprenditore Giuseppe Giuliani, che poi si è tolto la vita.

Rischio processo anche per Francesco Ferrara, 57enne, in carcere, e Antonio Sarracino, 61enne, originari di Villaricca, Vincenza Barbarisi, 60enne, ex appuntato scelto e ora in quiescenza, Antonio Ferdinando Zivolo, 66enne originario di Casal di Principe ma residente ad Aversa, Andrea Improta, 56enne di Napoli e Gianfranco Caldarelli, 48enne di Parete.

Le indagini, condotte dalla DDA, sono state avviate nel luglio 2018 a seguito del decesso dell’imprenditore attivo nel settore del commercio e dello smaltimento di materiali metallici. Il suo cadavere fu trovato presso un opificio in stato di abbandono a Giugliano in Campania.

Le investigazioni hanno svelato che l’uomo si è suicidato perché vittima di usura ed estorsione da parte di individui legati al clan Ferrara-Cacciapuoti

di Villaricca. Le attività hanno permesso di documentare che l’imprenditore avrebbe pagato somme estorsive anche per l’esecuzione di lavori di smaltimento dei veicoli del Consorzio Unico di Bacino per le Province di Napoli e Caserta.

Per corrispondere le richieste estorsive, si sarebbe poi indebitato con soggetti indicati dal clan stesso, dietro corresponsione di tassi usurai anche superiori al 15 % mensile.