TUTTI I NOMI. RAPINA E VIOLENZA SESSUALE. Arrestato frate nel casertano. Altro prete coinvolto e…
1 Agosto 2024 - 11:48
AVERSA – Un reato per coprire un altro reato. I carabinieri hanno arrestato sei persone nell’ambito di indagini su una rapina che, secondo quanto ipotizzato dalla Procura di Aversa Napoli Nord sarebbe stata eseguita per coprire degli abusi sessuali.
Tra le persone finite in carcere, anche due frati: padre Domenico Silvestro, parroco della basilica di Sant’Antonio di Afragola, in provincia di Napoli, e padre Nicola Gildi, all’epoca dei fatti di stanza nella stessa parrocchia, attualmente al Convento di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte Matese.
Figurano anche due frati tra le sei persone che i carabinieri di Afragola (Napoli) hanno arrestato nell’ambito di indagini su una rapina che, secondo quanto ipotizzato dalla Procura di Napoli Nord (pm Cesare Sirignano, procuratore Maria Antonietta Troncone) sarebbe stata eseguita su mandato di uno dei due frati per coprire degli abusi sessuali ai danni di due vittime maggiorenni che sui rispettivi cellulari avevano memorizzato «immagini e chat a dir poco imbarazzanti che avrebbero potuto creare seri problemi ad alcuni frati dei monasteri in cui avevano lavorato le stesse vittime». Obiettivo della rapina esclusivamente i cellulari.
Sono sei le misure cautelari in carcere emesse dal gip di Aversa Napoli Nord Caterina Anna Arpino (notificate dai carabinieri di Afragola ed emesse su richiesta del pm Cesare Sirignano e del procuratore Maria Antonietta Troncone della Procura di Napoli Nord). Il parroco della Basilica Pontificia di Sant’Antonio da Padova di Afragola (Napoli), padre Domenico Silvestro, è accusato di violenza sessuale; padre Nicola Gildi, 55 anni, all’epoca dei fatti ad Afragola e raggiunto oggi dai carabinieri di Casoria nel Convento di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta, è invece ritenuto responsabile di rapina aggravata in concorso e violenza sessuale.
Poi ci sono i due autori materiali della rapina, Danilo Bottino, 20 anni, e Biagio Cirillo, che ne compie proprio oggi 19, il primo con precedenti, l’altro incensurato; Antonio Di Maso, 43 anni, accusato di avere fatto da intermediario tra il frate mandante e l’organizzatore della rapina. Ancora, l’organizzatore con cui il frate-mandante è entrato in contatto, Giuseppe Castaldo, 52 anni, come Di Maso imprenditore di Afragola. Castaldo, secondo gli investigatori, avrebbe anche avuto legami con la criminalità organizzata di Marigliano (Napoli)