TUTTI I NOMI. Truffa e corruzione. Nel processo ai due sindaci parla il maresciallo: “I politici sapevano di lavori anomali”

2 Maggio 2023 - 17:29

Alla sbarra l’ex primo cittadino di Villa Literno e l’attuale fascia tricolore di Lusciano.

LUSCIANO – Nel processo che vede imputati l’ex sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino, accusato di corruzione, ed il sindaco di Lusciano Nicola Esposito, accusato di truffa e falso, oggi ha parlato come testimone in aula colui che ha guidato le indagini, ovvero il maresciallo dei carabinieri De Vivo, al tempo in servizio al nucleo operativo dei carabinieri di Caserta.

De Vivo ha proceduto alla ricostruzione dei fatti, facendo riferimento ai documenti acquisiti alle conversazioni telefoniche che ci sarebbero state tra il sindaco di Lusciano, alcuni componenti della giunta, ma anche gli imprenditori Nicchiniello e l’ingegnere Santagata, che aveva il compito di collaudatore.

Provando a riassumere una parte delle oltre mille pagine dell’informativa al tempo redatta dai carabinieri, il maresciallo ha fatto riferimento alla relazione dell’Anac relativa ai lavori di Lusciano, nella quale si rilevava che non erano stati effettuati i dovuto collaudi durante l’esecuzione dei operazioni necessarie visto che si trattava di lavori interrati.

Secondo quanto raccontato da De Vivo in aula, le conversazioni captate, oltre a far emergere come ci fossero delle anomalie in questi lavori, dimostrerebbero che tutti erano a conoscenza di ciò, specie la componente politica coinvolta nella vicenda.

L’inchiesta che ha fatto scattare il processo riguarda gli appalti affidati agli imprenditori Franco e Salvatore Nicchiniello per la realizzazione dell’appalto di “Adeguamento e completamento della rete fognaria – 1 Stralcio funzionale del Comune di Lusciano”.

Molti i legali impegnati nel collegio difensivo, tra cui l’avvocato Alessandra Carofano, Mario Griffo Felice Belluomo, Giuseppe Stellato, Raffaele Costanzo, Giovanni Cantelli, Nicola Quatrano, Antonio Gravante, Domenico Cesaro, Dario Migliore, Gabriele Piatto, Rocco Trombetti e Franco Liguori.

Ricordiamo che è caduta l’accusa di corruzione a carico del sindaco Esposito, mentre sono finite dinanzi ai giudici le imputazioni di falso in atto pubblico fidefacente, prevede tempi di prescrizione ben più dilatati rispetto al falso in atto pubblico “classico”.

Per quanto riguarda la vicenda di Villa Literno, secondo la Procura di Aversa, ci sarebbero state, da parte degli imprenditori, promesse di soldi al dirigente (circa 30mila euro) e l’appoggio elettorale alle elezioni amministrative del 2016 a Tamburrino dietro l’interessamento per velocizzare il rilascio di una licenza per la realizzazione di un centro turistico a Villa Literno richiesto dalla società ‘CGN ‘intestata formalmente alla moglie di Franco Nicchiniello ma gestita, di fatto, da quest’ultimo insieme al figlio Salvatore.

I nomi degli altri imputati: Eduardo Cotugno di Aversa, Gioacchino Gabriele di Lusciano, Antonio Buonanno di Sant’Antimo; Ettore Bruno di Aversa, Pasquale Migliaccio di Aversa, Antonio Onofrio di Faicchio, Vincenzo Sposito di Maddaloni, Marianna Vanacore, di Casaluce; Vincenzo Vitone di Villa Literno, Angelo Aversano di Villa Literno, Vincenzo Sagliocchi di Villa Literno, Alfonso Bonavolontà 64 anni di Villa Literno, Nicola Grimaldi, assessore al comune di Lusciano, Giuseppe D’Ausilio, dirigente al comune di Villa Literno, Anastasia Russo, dirigente al comune di Lusciano.