Ubaldo Caprio, buon imprenditore, entra ufficialmente nella scuderia di Zannini & Magliocca. Vince due appalti da 1 MILIONE e 300 mila e 1 MILIONE e 400 mila nei comuni di PIGNATARO E CARINOLA

10 Agosto 2023 - 13:35

Cosa devono fare i buoni capitani di azienda per portare qualche soldo a casa in questa provincia? Da Del Guadio alla quarantena di Carlo Marino, scardinata da Paolo Marzo, passando per le disavventure nell’alto Casertano e l’estate trionfale dei Pnrr 2023

PIGNATARO MAGGIORE/CARINOLA (g.g.) – Gli imprenditori casertani fanno il mestiere degli imprenditori casertani che, attenzione, sono come tutti gli imprenditori d’Italia, ma fino ad un certo punto, in quanto titolari di particolari, peculiari attitudini.

Come ragionano loro con la politica, come riescono loro a interpretare le diverse stagioni che si avvicendano l’una di seguito all’altra, non è capace nessuno.

In passato molto abbiamo guerreggiato con l’imprenditore di Casal di Principe, trapiantato a Caserta, Ubaldo Caprio. Probabilmente abbiamo anche un po’ esagerato perché si tratta di uno che, tutto sommato, nel suo campo, ovvero quello dei costruttori e anche dei curatori del verde pubblico, ci sa fare. Insomma, uno piuttosto bravo professionalmente parlando.

Da noi, però, puoi essere bravo quanto vuoi, ma se non sei agganciato al carro giusto dei politici che comandano, rimani a piedi e ti vedi superato anche da gente che, come si suol dire, non è capace neanche a girare la calce.

Tutta la stagione dei rapporti tra Ubaldo Caprio e l’amministrazione comunale di centrodestra capitanata da Pio

Del Gaudio l’avete letta nelle cronache di CasertaCe. Proprio questa relazione strettissima, cementata dall’abile mediazione del simpatico Paolo Marzo, è costata a Caprio qualche anno di purgatorio durante la prima consiliatura di Carlo Marino, con un ritorno in grande stile nell’ultimo anno e mezzo, quando la forza di Marzo è cresciuta e quando il sindaco ha capito di non poter fare a meno del suo appoggio alle Comunali 2021.

Ma Caprio e Marzo hanno guardato anche altrove per evitare forse che una concentrazione di appalti e affidamenti con le società del costruttore potesse dare nell’occhio nel momento in cui Massimiliano Marzo, fratello di Paolo, è diventato assessore ai Lavori Pubblici.

E altrove non è lontano da piazza Vanvitelli. Il baricentro è costituito dal palazzo che ospita l’amministrazione provinciale, nell’area ex Saint Gobain, e dai luoghi circostanti.

Occhio, però, negli anni Caprio – che è uomo intelligente – ha capito che occorre muoversi in maniera felpata, evitando incroci con strutture amministrative non affidabilissime, tipo quelle dei comuni dell’alto Casertano che gli sono costati una pesante inchiesta a opera della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Quale ambito di potere è oggi il più solido e apparentemente inattaccabile, una sorta di zona franca in cui disinvoltamente si bandiscono concorsi per l’assunzione di più di 100 persone con metodi rivedibili quantomeno e dove si sciorinonano un appalto dopo l’altro, decine e decine di affidamenti diretti e sotto la soglia dei 150 mila euro? Insomma, dove girano soldi con la pala, senza incorrere in alcun rischio?

Il baricentro è quello della provincia. Ma, nella sostanza, è quel grumo di potere, a questo punto economico prima ancora che politico, fondato sull’intesa fraterna tra il presidente della provincia Giorgio Magliocca e il consigliere regionale Giovanni Zannini, il quale – non casualmente – ha ritenuto utile una decina di giorni fa di rassicurare tutti, alla presenza di un Magliocca scodinzolante alle sue spalle, che lui e il presidente non litigheranno mai.

Possiamo affermare, alla luce di alcune gare vinte ultimamente da Caprio e le sue imprese, che l‘imprenditore di Casal di Principe è entrato nella scuderia dei sunnominati, ovvero Giovanni Zannini e Giorgio Magliocca. E alla luce di questo e della grande torta da smaltire dei lavori del Pnrr, risulta difficile pensare che quella competitività anche un po’ polemica mostrata da Paolo Marzo nei confronti di Zannini possa diventare fatto politico materiale.

Perché se Caprio e le sue società non fossero totalmente aggregate a questo gruppo di potere e di interesse, col cavolo che avrebbe vinto due supergare bandite, la prima dal comune di Pignataro Maggiore, in cui è sindaco Giorgio Magliocca, in questi giorni beatamente in vacanza in un resort salentino in cui quattro persone pagano 1.200 euro al giorno, probabilmente con un supplemento spese del 3%; mentre la seconda bandita dal comune di Carinola in cui è sindaco in pratica, al di là della presenza decorativa di sua figlia Giuseppina, l’attuale presidente di quello che per noi resta il Consorzio Idrico di Terra di Lavoro, trasformato molto avventurosamente in Idrico Terra di Lavoro spa, ovvero Pasquale Di Biasio.

Ora, quanto conti Pasquale Di Biasio nelle strategie comuni tra Magliocca e Zannini, con quest’ultimo dotato di pieni poteri relativamente all’ultima decisione e all’ultima parola, lo sanno, ormai, anche i bambini.

Pasquale Di Biasio è un gregario, tenuto alla presidenza dell’Idrico da Zannini. E allora, se Magliocca, prima di partire per il mare, chiude una gara d’appalto al comune di Pignataro Maggiore da un milione e trecento mila euro per abbattere e ricostruire una mensa scolastica che, al massimo, potrebbe ospitare 280 bambini tra materne ed elementari, ma che, in realtà, poi, con tanti genitori che preferiscono portarsi i propri figli a casa per farli pranzare, ne ospita 100 in meno, e l’aggiudica alla società madre di Caprio, la Casertana Costruzioni, questo, a nostro avviso, non avviene per caso.

Un milione e trecento mila euro per immobile che non deve ospitare la mensa dei comuni di Caserta e Aversa, ma di una città che conta 1.500 abitanti residenti.

E se ciò avviene quasi contemporaneamente all’aggiudicazione di un’altra gara dal citato comune di Carinola per l’efficientamento energetico del palazzo municipale, manco a dirlo, anche in questo caso con lo stampino della base di gara di un milione e trecento mila euro, questa volta alla Ubi Maior, altra impresa nota ai lettori di CasertaCE, con sede ad Aversa e con quote saldamente controllate da Ubaldo Caprio, le possibilità che la questa circostanza rappresenti una coincidenza si riducono esponenzialmente e riteniamo di poterle collocare su una quota circa del 3%.