ULTIM’ORA CASERTA. Truffa della pesatura dei rifiuti: Carmine Sorbo e Francesco Iavazzi condannati a 5 anni e 4 mesi. Evidentemente CasertaCE non aveva tutti i torti.

25 Ottobre 2022 - 21:46

Per tantissimo tempo, con una lunga inchiesta giornalistica ci siamo occupati di questa vergognosa vicenda, una tra le tante, con al centro gli uffici del comune capoluogo e i dirigenti d’oro che li hanno popolato e che ancora oggi li popolano. I due imputati dovranno immediatamente pagare un risarcimento provvisionale alle parti civili di quasi 500mila euro. Pienamente accolte le tesi accusatorie del pubblico ministero Giacomo Urbano.

CASERTA (g.g.) – Tra tante delusioni, capita qualche volta, che la giustizia metta riparo all’ingiustizia. La sentenza di stasera è quella di primo grado e dunque è tutt’altro definitiva. Però, per un giornale Casertace condannato addirittura con un multa di 500€, inflitta in primo grado al sottoscritto per articoli riguardanti le vergognose truffe effettuate nella pesa dei rifiuti dell’ città di Caserta all’interno dell’impianto che ospitava la piattaforma di Impresud, la società della famiglia Iavazzi, beh, questo ci incoraggia perché in certi momenti abbiamo avuto seri dubbi sulla nostra sanità mentale visto che appartiene al metafisico il fenomeno di un giornale che, nel corso di 10 anni, in migliaia di articoli, ha denunciato un sistema, quello in funzione, in passato esattamente come oggi nel Comune di Caserta senza che questo abbia mai determinato alcuna conseguenza concreta sul piano giudiziario.

E allora, noi non ne abbiamo mai fatta una questione personale, anche perché nella nostra vita non abbiamo mai incontrato e nemmeno mai parlato indirettamente con Carmine Sorbo, onnipotente dirigente del Comune di Caserta, oggi in pensione e nemmeno Francesco Iavazzi, nostro “querelatore” d’occasione insieme a suo fratello Raffaele, fallimentare patron della JuveCaserta.

Noi non abbiamo mai, dunque, condotto battaglie personali. I nostri crescendo nell’invettiva sono stati attivati da documenti e dati inconfutabili che a centinaia e centinaia abbiamo letto con spirito e dedizione certosini. Verificare stasera che inconfutabili sono anche per il giudice della prima sezione monocratica del tribunale di S. Maria Capua Vetere, Patrizia Iorio, rincuora.

Condanne durissime per i due imputati: 5 anni e 4 mesi sia per Francesco Iavazzi e anche per Carmine Sorbo, i quali dovranno risarcire i Comuni di Caserta e Maddaloni costituitisi parte civile, con quello di Maddaloni rappresentato dall’avvocato Giovanni Vairo, reduce da un percorso netto, da diversi successi che ultimamente hanno rimpinguato, a colpi di sentenze favorevoli, le casse del Comune che lui ha rappresentato in diversi processi.

Esattamente il contrario di quello che è successo per all’avvocato Genny Iannotti, difensore di entrambi gli imputati, uno che da anni mobilita e alimenta politici e imprenditori, assistiti con pubblico danaro di appalti e affidamenti provenienti da comuni e da altri enti strumentali, affinché presentino querele, ovviamente tutte da lui patrocinate.

La durissima condanna, che ha dato pieno riscontro alla struttura accusatoria del pubblico ministero Giacomo Urbano
che ha sempre creduto in questa indagine genuina e intellettualmente onestissima.

A dimostrazione della rovinosa sconfitta della difesa dei due imputati c’è anche da considerare l’elemento importante della cosiddetta provvisionale. In poche parole, mentre il risarcimento dei danni, che Sorbo e Iavazzi, secondo il giudice di primo grado dovranno corrispondere alle parti civili, cioè ai comuni di Caserta e Maddaloni, con importi da determinare in separata sede, cioè davanti al giudice civile, diverso è il discorso per la citata provvisionale, che è un risarcimento fissato e immediatamente esecutivo così come capita nelle condanne comminate in sede civile. Nel dettaglio, Francesco Iavazzi e Carmine Sorbo, dovranno in solido risarcire subito 355.535€ ai comuni di Caserta, e al comune di Maddaloni 140.244€. Il giudice ha, contestualmente sancito il sequestro dei beni appartenenti alla Impresud di Iavazzi fino alla concorrenza dei 495mila euro circa, somma complessiva della provvisionale inflitta.

Va, infine, sottolineato che la sentenza odierna riguarda i reati compiuti dal 18 Settembre 2014 in poi, visto che i reati precedenti a questa data, che pure erano in contestazione, si sono prescritti, salvando letteralmente Carmine Sorbo e Francesco Iavazzi da possibili, ulteriori aggravi della loro pena.