UN NOTO ALBERGO DI MONDRAGONE trasformato in supermarket di cocaina, hashish, crack e…

21 Settembre 2018 - 12:19

MONDRAGONE – Emergono particolari aggiuntivi all’articolo da noi pubblicato stamattina sull’arresto del 22enne Davide Cascarino e del 46enne Salvatore Rossi e del 26enne Vincenzo Somma, con contestuale iscrizione nel registro degli indagati di altre 6 persone.

Il contenuto del comunicato della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il cui testo integrale pubblichiamo in calce a questo articolo, racconta delle perquisizioni domiciliari, all’interno delle ben note e per certi versi, famigerate case azzurre, da parte dei carabinieri della Compagnia di Mondragone.

Sempre nello stesso comunicato, viene raccontato di come quello definito, “un noto albergo di Mondragone” fosse diventato il quartier generale della vendita al dettaglio della droga, hashish, marijuana, crack e cocaina, dall’organizzazione con a capo Cascarino.

Il resto lo leggete nell’appena citato comunicato stampa.

COMUNICATO STAMPA

In data di ieri, Ì Carabinieri di Mondragone, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio GIP presso questo Tribunale, con la quale veniva applicata la misura della custodia in carcere a carico di D.C. (cl. 95) e quella degli arresti domiciliari a carico di V. S. (ci. 92) e S.R. (ci. 72), peraltro già detenuti per reati della stessa specie, perché ritenuti responsabili di numerosi episodi di cessione di sostanze stupefacenti, del tipo marijuana, hashish, crack e cocaina sul territorio mondragonese.
Contestualmente è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di altri sei indagati, deferiti a piede libero, nell’ambito dello stesso procedimento.

Le indagini, dirette da questa Procura, hanno avuto inizio nel settembre 2016 e si sono protratte fino al febbraio 2017 e sono consistite principalmente in attività di intercettazione telefonica delle utenze in uso agli spacciatori, indagine tecnica rivelatasi particolarmente proficua, essendo stata riscontrata da servizi di osservazione, controllo e pedinamento da parte dei militari operanti, nonché da sequestri di sostanze stupefacenti, arresti in flagranza e dichiarazioni rese dalle persone che stabilmente si rivolgevano agli indagati per l’acquisto di sostanza, con cadenza pressoché quotidiana.

Le evidenze investigative hanno consentito di ricostruire la gestione del mercato della droga sul territorio mondragonese, piazza di fatto ripartita tra loro, atteso che alcuni degli indagati gestivano la vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti di tipo “pesante” ed altri di tipo “leggero”. Rilevanti sono stati i quantitativi di droga recuperata nel corso dell’indagine nonché delle somme di denaro contante sequestrate.

A fini esemplificativi, uno degli indagati, aveva avuto la possibilità di affittare una camera di un noto albergo mondragonese per farla diventare luogo adibito al taglio ed allo spaccio dello stupefacente. Durante l’esecuzione dell’ordinanza, i Carabinieri hanno effettuato sei perquisizioni domiciliari a carico degli indagati, anche all’interno dei noti “palazzi azzurri” di via Palermo di Mondragone, conclusesi con esito positivo, rinvenendo complessivamente 300 grammi di Hashish, 200 grammi circa di Marijuana ed una piantina coltivata all’interno dell’abitazione di uno degli indagati, nonché n. 8 colpi di pistola calibro 9×21.