Un nuovo ecomostro da 10mila tonnellate prende forma nella Terra dei Fuochi: la politica tace

3 Novembre 2025 - 12:32

Un progetto che, ancora una volta, rischia di aggravare le ferite di un territorio già martoriato

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CASAL DI PRINCIPE/VILLA LITERNO – Assistiamo in questi giorni a quello che potrebbe essere definito il teatro dell’assurdo: una nuova tragedia ambientale che si consuma nel cuore della terra dei fuochi nell’indifferenza di una classe politica che sembra aver smarrito ogni senso di appartenenza e responsabilità

Tra le varie promesse di rinascita e tutela ambientale del territorio tra Casal di Principe e Villa Literno sta per sorgere un impianto di trattamento rifiuti regionale da 10 mila tonnellate. Un progetto che, ancora una volta, rischia di aggravare le ferite di un territorio già martoriato

Il solo sindaco di Villa Literno, Valerio di Fraia, che ha emesso 18 ordinanze a tutela dell’ ambiente per salvaguardare la sua terra, continua a opporsi con fermezza. Già in passato, Di Fraia ha ingaggiato una battaglia legale contro Regione Campania, Provincia di Caserta, Fibe e Gisec, chiedendo la rimozione delle ecoballe. Quel procedimento è tuttora pendente davanti al Tribunale di Napoli.
Ora, affiancato dagli avvocati Orsola Petrillo e Tommaso Castiello, il sindaco si prepara a una nuova causa contro la Regione Campania, questa volta per fermare la costruzione del nuovo impianto.

Resta però una domanda che pesa come un macigno: dove sono gli altri? Dove sono i rappresentanti istituzionali, i parlamentari, i consiglieri regionali, i movimenti ambientalisti, i comitati che un tempo riempivano le piazze?
Possibile che nessuno senta il dovere di intervenire, di chiedere trasparenza, di difendere un territorio già martoriato da decenni di scelte sbagliate?