Una scuola negata e un esempio di comunità che non si arrende

22 Giugno 2025 - 10:25

Altro segnale positivo dal Tar Napoli nella battaglia dei genitori di Baia Latina per il ripristino della dignità della Istruzione

BAIA LATINA – C’è una storia, tra le colline dell’Alto Casertano, che non dovrebbe esistere.

Una storia di bambini senza una scuola degna, di genitori costretti a sottrarre risorse al proprio nucleo familiare per opporsi in tribunale a maldestri capricci elettorali della maggioranza consiliare. Aule scolastiche trasformate in campi di battaglia, una comunità divisa da decisioni politiche scriteriate. Ma anche la storia di una rinascita civile, di chi ha scelto di non arrendersi. Di chi ha detto: «Non si chiudono le scuole. Non così. Non ai nostri figli».

Baia e Latina, piccolo Comune incastonato tra i monti, la scuola è diventata campo di scontro e simbolo di resistenza. Quando nel 2023 l’Ufficio Scolastico Regionale autorizzò un solo plesso per l’intera Scuola Primaria del Comune, la scelta doveva ricadere, secondo ogni criterio tecnico, didattico e di sicurezza, sul plesso di LATINA, lo suggeriva la logica, i sopralluoghi, i documenti e la stessa dirigenza scolastica dell’epoca.

Eppure, il Sindaco Giuseppe Di Cerbo e la sua amministrazione comunale hanno scelto diversamente, optando per il meno adeguato plesso di Baia, ignorando il parere contrario di chi, all’epoca dei fatti e ancora oggi, è alla guida dell’Istituto Comprensivo di Alvignano, la Dott.ssa Aida Cortese, nonché contro lo stesso Consiglio d’Istituto.

Una scelta di potere, non di merito. L’ingiustizia nasce nel silenzio. Ma non tutti hanno taciuto.

Quando, infatti, le delibere comunali n. 41 e n. 7 del 2023 imposero il plesso di Baia, molte famiglie si arresero: alcune per paura, altre per sfiducia. Ma trenta famiglie decisero di resistere e chiesero trasparenza, pretesero i documenti, invocarono il rispetto delle regole. Non per capriccio, ma perché quel plesso scelto “dall’alto”, per mero e becero campanilismo ed opportunismo elettorale, presentava carenze evidenti: palestra inesistente, refettorio inagibile, assenza di laboratori, carenze strutturali e acustiche, dispersioni termiche, mancanza di parcheggi e spazi di manovra. Tutti elementi presenti, invece, nel solo plesso di Latina di recente costruzione rispetto al vetusto ed inadeguato plesso di Baia.

class="wp-block-heading">Il diritto non è un optional, il Tar il 27 luglio 2023 diede ascolto ai cittadini, annullando la scelta dell’Amministrazione. Obbligando il Comune a una nuova determinazione.

Nonostante la sonora batosta inflitta dal Tar l’inappagata, prepotente e nervosa maggioranza consiliare, sperperando risorse pubbliche, avviò imponenti lavori presso il plesso di Baia per tentare di colmare le insuperabili carenze evidenziate dai Giudici Amministrativi per poi, con deliberazione n. 18 del 26 agosto 2023, perseverando in un disegno politico-elettorale precostituito e sordo rispetto al pubblico interesse, decise nuovamente di allocare gli alunni nella struttura inadeguata.

A questo punto gli stessi increduli e coraggiosi genitori, dovettero sostenere ulteriori spese per impugnare anche questa seconda e scellerata decisione. In fase cautelare, complice soprattutto l’oramai intervenuto avvio dell’Anno Scolastico, il TAR Napoli il 4 dicembre 2023 non sospese la scelta Comunale, rinviando la decisione all’udienza di merito fissata per il 18 dicembre 2024.

Dopo circa sei mesi da quest’ultima udienza, il Tar Campania ha rotto il muro di silenzio istituzionale e, con la recente ordinanza n. 3018/2023 emessa lo scorso 16 giugno, ha ritenuto opportuno vederci chiaro prima di assumere la decisione definitiva e, accogliendo le osservazioni formulate dalle famiglie, ha disposto apposita verificazione tecnica, da parte di un organo imparziale ed indipendenteaffidandola al GENIO CIVILE DI CASERTA i cui ingegneri dovranno valutare, sotto ogni aspetto, l’idoneità della struttura scolastica: la sicurezza, la funzionalità, la veridicità dei lavori, la conformità normativa, ovvero tutto ciò che finora è stato occultato dall’Amministrazione Comunale e dai suoi tecnici, evidentemente impossibilitati a svolgere con piena autonomia e consapevolezza il proprio lavoro, non potendo opporsi ai desiderata della maggioranza consiliare che li aveva incaricati.

L’udienza finale è, dunque, ora fissata per il 22 ottobre 2025 in attesa del deposito della relazione di verificazione da parte del Genio Civile di Caserta.

Chi ha intrapreso questa battaglia non chiede solo una scuola più sicura; chiede rispetto per il ruolo dei cittadini, per il diritto dei bambini a un’istruzione serena e dignitosa, libera da logiche politiche; chiede legalità, trasparenza, normalità; chiede che la scuola torni ad essere un luogo di crescita e non di propaganda. Nel messaggio condiviso con la comunità, i genitori scrivono: «Qualcuno ha voluto far credere che fosse tutto finito. Ma oggi, con questa ordinanza, ci viene detto che la nostra lotta aveva senso. Non è finita. È solo cominciata. Per i nostri figli, e per quelli che verranno».

Baia e Latina può ancora essere una comunità dignitosa.

Questa vicenda ha scavato solchi profondi, ha diviso, ha generato paura, ma ha anche acceso un fuoco; il fuoco del senso civico, della consapevolezza, della partecipazione. Ora la comunità deve decidere: vuole restare prigioniera di logiche opache o vuole alzare lo sguardo e immaginare un futuro di giustizia, ragionevolezza, rispetto, libertà? Non è solo questione di aule. Non è solo questione di tetti. È in gioco il futuro del paese. E a Baia e Latina, qualcuno ha iniziato a scriverlo con coraggio, con amore, con rispetto per la legalità, con dignità e caparbietà.