Uve rare del casertano: un progetto di valorizzazione
8 Luglio 2024 - 10:33
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Gli undici vitigni riscoperti includono Tennecchia nera, Tesola nera, Agostina bianca, Uva Urmo bianca, Cocozza bianca, Ingannapastore bianco, Castagnara nera, Suppezza nera, Sabato nero, Reginella nera e Racina piccola nera
ALVIGNANO – (c.s.) Importanti novità giungono dalla provincia di Caserta in tema di valorizzazione e promozione dei prodotti del territorio. Il lavoro di riscoperta delle uve rare e del processo di spumantizzazione ha trovato un importante protagonista nell’azienda di Vincenzo Santagata, Primo Santagata di Alvignano, in collaborazione con l’agronomo dott. Vincenzo Coppola. Questo progetto ambizioso ha portato all’iscrizione del vitigno “Ingannapastore” al Registro Nazionale delle Varietà di Vite del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, rappresentando un esempio significativo di come la valorizzazione delle varietà locali possa rinvigorire il patrimonio viticolo del territorio. Vincenzo Santagata, attraverso la sua azienda “La Sagliutella Agriturismo”, ha intrapreso un percorso per promuovere il vitigno antico Ingannapastore, caratterizzato da uve a bacca bianca ideali per la spumantizzazione. Questo vitigno è stato utilizzato per produrre uno spumante brut di alta qualità.
La decisione di ri-piantare fino a un ettaro di questo vitigno storico è stata una scommessa audace, che ha dato frutti grazie alla notevole acidità delle uve, perfette per la produzione di spumanti di qualità. Il nuovo volume del professore Stefano Del Lungo, “Solopaca. Viticoltura di terroir e uve rare dal Taburno Camposauro alla costa tirrenica”,
Questi sforzi dimostrano l’importanza di dedicare attenzione alle uve rare e alle antiche varietà che rischiavano l’estinzione, contribuendo a salvaguardare la biodiversità e creando nuove opportunità economiche nelle campagne.