Le “verità” di Gaetano Balivo: “Vi racconto dei miei 3 incontri con il boss latitante Michele Zagaria: al Jambo comandava lui”

2 Agosto 2020 - 11:07

Il retroscena e i motivi per i quali l’imprenditore di Trentola fu “convocato” dall’allora primula rossa. Quel terreno della madre di Balivo che Zagaria voleva fosse ceduto a Cis Meridionale

 

TRENTOLA DUCENTA – Com’è noto Gaetano Balivo ha deciso di collaborare con l’autorità giudiziaria. L’unico interrogatorio a cui è stato sottoposto (e il cui verbale è stato acquisito nel processo Jambo, nella recente udienza celebratasi il 9 luglio scorso, con il consenso sorprendente dell’avvocato Trofino, difensore di Alessandro Falco) è datato 15 ottobre 2019. L’imprenditore spiega come e perchè suo fratello Salvatore uscì dalla società Cis Meridionale, proprietaria del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, dov’era socio del citato Alessandro Falco. Entrambi, soci con quote di pari importo, ad un certo punto, racconta, non condividevano più le scelte della citata società e dunque ne nacquero degli screzi. Nel bel mezzo della diatriba tra i due, intervenne Michele Zagaria che “convocò” Gaetano Balivo.

In quel primo incontro, a Casapesenna, dove l’imprenditore fu portato da Maurizio Capoluongo, il boss, all’epoca latitante, gli chiese di intercedere presso il fratello Salvatore affinchè uscisse dalla società di Alessandro Falco. Dopo 15 giorni ci fu una nuova convocazione e nel frattempo Gaetano tentava di convincere Salvatore a lasciare l’affare del Jambo. A detta di quest’ultimo, per porre fine a quella storia, gli spettavano un miliardo e 800 milioni di lire.

Gaetano Balivo incontrò di nuovo la primula rossa dei Casalesi, stavolta a San Cipriano, dove lo accompagnò un giovane che poi scoprì essere Ernesto De Luca. Quella volta il boss tirò fuori una sorta di lista con annotate le spese che Salvatore Balivo aveva fatto nel Jambo e di cui era debitore nei confronti della società. Si trattava di 300 milioni di lire circa, per cui, per volontà del boss, Salvatore Balivo poteva pretendere un miliardo e mezzo di lire di “buonuscita” per abbandonare la Cis Meridionale. A detta di Gaetano Balivo, dietro quell’elenco, c’era la “regia” di Alessandro Falco.

L’ultimo e terzo incontro con Zagaria, dopo i due appena descritti, avvenuti nel 97, è datato 2003 e si tenne nella casa del cugino di Maurizio Capoluongo. In quell’occasione, il boss intervenne ancora una volta a favore del Jambo e di Alessandro Falco: disse a Gaetano Balivo, infatti, che avrebbe dovuto vendere, volente o nolente, un terreno di proprietà della madre, adiacente ad una porzione di immobile della Cis Meridionale, come potete leggere qui in basso.

Con la pressione del boss addosso, a Gaetano Balivo non restò che cedere alle richieste.