Carlo Marino e Marcello Iovino affidano il PalaVignola alla VolAlto di Turco. Stavolta non possiamo far altro se non elogiarli

25 Luglio 2018 - 17:56

CASERTA (g.g.) – Quanto abbia speso finora Nicola Turco per fare della pallavolo femminile il più importante tra i fenomeni sportivi della città di Caserta e della provincia è facilmente immaginabile. Anzi, ancor più che immaginabile, è deducibile.

Le giocatrici ingaggiate sono tutte di primo livello. Sono atlete che hanno calcato il taraflex delle migliori piazze nazionali della Serie A1, hanno lottato per scudetti e grandi traguardi, hanno partecipato a coppe europee, hanno fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili che hanno mietuto successi in tutto il mondo. Guidate dall’allenatore appena ingaggiato dalla VolAlto.

Sarà pallavolo spettacolo, con l’obiettivo di salire in serie a1. E non è cosa da poco. La pallavolo è il primo sport italiano praticato al femminile. Nicola Turco ha investito non chiacchiere ma quattrini reali, perché quelle atlete sono esperte e se hanno deciso di venire Caserta hanno ricevuto granitiche garanzie.

Quattrini di un investimento da cui, come è giusto che sia per un imprenditore, Turco punta a rientrare ma che per ora ha come unico beneficiario la città di Caserta e le tante bambine e ragazze che potranno, appassionandosi alle gesta della VolAlto, entrare a far parte dei settori giovanili, visto che la squadra di Turco parteciperà ai campionati under 18, under 16, under 14 e under 12.

Beh, stiamo parlando di rischio d’impresa, di un’iniziativa privata. Ma oggi questi elementi contano di meno di quanto conti la cifra sociale, la ricaduta salutare, che quest’idea della pallavolo può determinarsi come linfa vitale in un luogo che ha bisogno come il pane di uscire da un torpore che lo sta letteralmente annichilendo.

Per cui, forse, oggi ricorre il raro evento che noi vorremmo che noi vorremmo ricorresse molto più spesso di un elogio al sindaco Carlo Marino, alla sua amministrazione e anche al dirigente Marcello Iovino.

A dimostrazione che noi non abbiamo mai determinato il giudizio in base a un pregiudizio sulle persone ma ci siamo sempre impegnati a garanzia delle stesse in una valutazione dei documenti. L’amministrazione va elogiata perché chi investe in pochi mesi tanti soldi per la città deve essere messo in condizione di poter recuperare qualcosa e di poter continuare la sua opera. Ecco perché la concessione in gestione alla VolAlto del PalaVignola, da noi auspicata da più mesi, rappresenta una decisione indiscutibile, irreprensibile.

L’idea di turco è quella di fare del PalaVignola la casa della pallavolo. La struttura sportiva dell’area ex Saint-Gobain andrebbe a risolvere, qualora la squadra maggiore della VolAlto giocasse le sue partite di campionato in questo impianto, un problema giustamente sollevato l’anno scorso dalla Questura di caserta che dubbi e preoccupazioni avanzava nelle domeniche in cui i tifosi della Casertana s’incrociavano con quelli della pallavolo, visto e considerato che il palazzetto di via Medaglie d’Oro è, in pratica, attaccato allo stadio Pinto.

Questo giornale ha seguito con simpatia, fin da subito, lo sforzo di Nicola Turco perché a differenza di tanti ciarlatani, apprendisti stregoni, di tante persone che si barcamenano nello sport per lucrare qualche soldo lui ha sposato un progetto imprenditoriale impegnativo. Lo ha scritto e ci ha messo i suoi soldi, vivendo una stagione in cui, senza nessuno sponsor, ha comunque onorato l’impegno fino all’ultima giornata, mandando in campo la squadra migliore possibile, pur essendo la VolAlto retrocessa da mesi.

Il ripescaggio è stato conseguenza di questa serietà. Il segnale, arrivato dal sindaco, da Iovino e dalla città di Caserta, va considerato positivo.