C%u2019è maretta nel Centro Democratico

3 Aprile 2018 - 00:00

CASERTA – (g.g.)Non partecipo mai alle cene con giacca e cravatta e magari con un tocco di lampada”. Pasquale Corvino segretario cittadino di Caserta del Centro Democratico esordisce con una battuta ironica riguardante quella che , a suo dire, è la modalità con cui il partito viene gestito dal consigliere regionale Giovanni Zannini. E con lui che ce l’ha. Il casus, l’elezione da parte del consiglio regionale, del sammaritano Peppe Scialla proposto proprio da Zannini, al ruolo di garante per l’infanzia.

Il problema non è il nome – sottolinea Corvino – ma il metodo. Ritengo di aver dato prova di attaccamento e fedeltà e ritengo che certi processi politici possano essere anche in parte concordati, coinvolgendo le realtà e le persone che lavorano per la causa. Ma evidentemente c’è chi preferisce le cene eleganti alla consistenza reale della politica. Io – aggiunge ancora Corvino – valuto un politico da tre elementi fondamentali: il consenso di cui gode, la sobrietà e la coerenza. Non credo nella politica elitaria, dei caminetti, e delle amicizie che invadono la sfera delle scelte che vanno fatte sempre per il bene di un partito e di un movimento.

L’ultima battuta Corvino la dedica alla situazione del comune di Caserta, sulla quale è già intervenuto nei giorni scorsi, stimolando il dibattito con alcune critiche, legate soprattutto alla rissosità della maggioranza e all’atteggiamento di certi dirigenti. “Critico

per stimolare e soprattutto per ricompattare. Se Carlo Marino cade, sarebbe il quarto sindaco consecutivo a chiudere in anticipo la consiliatura. Diventerebbe un dato patologico che io in tutta coscienza ritengo vada evitato per il bene della città.