CASERTA. L’avvocato del Caffè Di Notte: “In via Bramante si spaccia davanti ad altri esercizi commerciali”. CasertaCe: “Caro avvocato, se lo dice lei…”

11 Giugno 2020 - 15:16

CASERTA Oggetto: PARC S.r.l.s. – precisazioni su articolo pubblicato in rete in data 03.06.2020

In nome e per conto della PARC S.r.l.s., in persona del legale rapp.te pro – tempore, P. I.V.A. n. 04167960618, meco elettivamente domiciliata, Vi significo quanto segue:

in data 03.06.2020, pubblicavate in rete un articolo riguardante un’indagine diretta da magistrati della DDA di Napoli e relativa all’individuazione di alcune “piazze di spaccio” di sostanze stupefacenti presenti nella città di Caserta.

In tale articolo viene indicata, tra le succitate piazze di spaccio, così come da Voi elencate riportando, in virgolettato, parte di un’ordinanza emessa da un GIP del Tribunale di Napoli, la via Donato Bramante, ove è ubicato l’esercizio commerciale denominato “Caffè di Notte”.

In particolare, si riferisce che: “C’erano almeno tre piazze di spaccio a Caserta, rispettivamente nei pressi del bar Caffè di Notte in via Bramante….omissis”.

Orbene, detto esercizio commerciale, di proprietà della società da me assistita ed in cui si somministrano bevande ed alimenti di vario genere, è molto conosciuto in città, oltre ad essere molto frequentato.

Comprenderete che l’accostamento che viene fatto tra lo spaccio di sostanze stupefacenti e il bar “Caffè di Notte”, lede sicuramente il buon nome del sunnominato esercizio commerciale.

Ciò, sia chiaro, al netto del Vostro sacrosanto diritto di cronaca e, si ribadisce, tenuto conto del fatto che viene da Voi riportato, in virgolettato, il contenuto di un’ordinanza di un GIP.

All’uopo, conoscendo l’attenzione e l’oculatezza che utilizzate nelle Vostre inchieste, mi permetto, sommessamente, di osservare che, se proprio si vuol individuare una piazza di spaccio, in via Bramante esistono altri esercizi commerciali nelle immediate vicinanze del “Caffè di Notte” (ndr…) di cui, purtroppo, non viene fatta menzione né nell’ordinanza di cui sopra né nell’articolo.

Mi auguro che tale lacuna possa essere colmata, anche per completezza di informazione.

Infine, Vi comunico che la società da me rappresentata è totalmente estranea ai fatti riportati nell’articolo summenzionato e che, anche mio tramite, tutelerà i propri diritti ed interessi in tutte le sedi più opportune, compresa quella penale.

Tanto Vi dovevo

Caserta, 10.06.2020

CASERTACE:

Gentile avvocato Grossi, noi ci siamo limitati a riportare testualmente ciò che è scritto nell’ordinanza. Se dei magistrati inquirenti e successivamente un giudice hanno individuato, proprio all’inizio dell’ordinanza, quasi a voler attribuire alla localizzazione dello spaccio una caratterizzazione cruciale nell’ambito della struttura complessiva dei capi di accusa, noi non possiamo che prenderne atto, riportando fedelmente quel testo. Lei ha ragione quando constata, perché ha ragione su questo e non su altro, che la Gip che quell’ordinanza ha scritto, in riscontro alla richiesta formulatale dai Pm della Dda di Napoli, non ha fatto alcuna menzione di altri luoghi in cui si sarebbe svolta l’attività di spaccio da parte degli esponenti del gruppo Della Ventura-Maravita. Detto ciò, è giusto anche evidenziare quella che non è una constatazione, bensì un suo personalissimo punto di vista che, chissà perché, riteneva che noi dovessimo conoscere a prescindere dalla lettera dell’ordinanza: lo spaccio, a Caserta città e in quella zona in particolare, avveniva, secondo quello che lei scrive, anche in altri luoghi. L’avvocato Grossi non lo precisa ma avrebbe voluto vederlo scritto nell’ordinanza e anche indipendentemente da questa, nei nostri articoli, come libera interpretazione.

Naturalmente, la ringraziamo per aver espresso le sue idee che vanno rispettato comunque, anche nella loro complessa leggibilità. C’è un’ordinanza che afferma che la droga veniva venduta presso il Caffè di Notte, non nel Caffè di Notte, che significa nell’area in cui il locale insiste. Pote, veniva venduta presso il bar Tahiti, che non significa che avvenisse nel locale ma nelle zone circostanti. Infine, sempre nell’ordinanza, viene individuato come terzo luogo di spiaccia il circoletto Rosselli nel rione Cappiello.

E questo, come è giusto che sia, noi ci siamo limitati a riportare. Se il Gip avesse nominato un altro locale di via Bramante, quello che evidentemente lei allude nella sua lettera, se, sempre nell’ordinanza fossero presenti altri 500 esercizi commerciali o 500 strade del capoluogo, noi li avremmo e le avremmo elencati ed elencate pedissequamente.

Speriamo di esserci spiegati, ma intanto la salutiamo cordialmente

Gianluigi Guarino