COVID GALOPPANTE, 118 QUASI AL COLLASSO. Tanti interventi di codici rossi e gialli accusano ritardi potenzialmente mortali

14 Ottobre 2020 - 19:09

Per tutta la giornata odierna sistema sotto tensione. Occorre distaccare, almeno temporaneamente, la struttura che lavora sul covid da quella extra covid

CASERTA – E’ evidente che il sistema di emergenza territoriale del 118 in provincia di Caserta sia in una fase critica, probabilmente sta attraversando l’ora più buia da decenni a questa parte. Inevitabilmente, l’emergenza epidemiologica legata al covid ha reso evidenti tutti quei problemi che normalmente (anche se normali non dovrebbero essere) colpiscono il servizio di soccorso legato all’Asl Caserta.

In questi giorni stanno emergendo notizie riguardanti fortissimi ritardi nel supporto ai feriti e a chi ha subito gravi incidenti, uno per tutti, il caso di San Marcellino (

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). Ma questo è solo il più eclatante dei casi. Esistono, infatti, decine di chiamate che subiscono tali disagi. Il grande problema che sta affliggendo il servizio di soccorso del 118 riguarda la commistione tra i casi di contagio covid e le tipiche emergenze territoriale che gli operatori sanitari affrontano ogni giorno. Una commistione che si realizza perché i mezzi di soccorso, i medici e il personale paramedico devono assistere i positivi al coronavirus, per i controlli e per effettuare i tamponi, e se pensiamo alla media di 100 contagi al giorno che affliggono la provincia di Caserta, è chiaro come il servizio di emergenza territoriale finisce inevitabilmente in secondo piano.

Questo provoca grandi disagi e fortissimi rallentamenti alle operazioni di soccorsi di feriti, gravi e meno gravi. Una catena di Sant’Antonio terribile che colpisce anche gli ospedali che spesso e volentieri sono costretti a tenere le ambulanze ferme per la capienza completa raggiunta nel reparto dedicato ai casi sospetti covid, come avvenuto nelle scorse ore nei presidi ospedalieri di Caserta e Santa Maria Capua Vetere. A soffrire di questo circolo vizioso sono tutti coloro che chiamano il 118 e chiedono aiuto, con attese che possono raggiungere agilmente l’ora, se non di più.

In questo momento, l’Asl di Caserta e il direttore della centrale operativa del 118, Roberto Mannella, devono immediatamente attivarsi. Ma non con lungaggini e procedure che terminino alle calende greche, ma con provvedimenti immediati per aumentare la dotazione organica e di mezzi al servizio di emergenza, così da poter suddividere quella classica, territoriale, dal supporto ai malati covid. Altrimenti, il rischio di decessi collegati strettamente ai ritardi di un’ambulanza, all’ingolfamento della macchina dei soccorsi, diventerebbe una pericolosissima realtà.