CASERTA. Ennesimo disastro Publiservizi, che spedisce avvisi di pagamento per la Tasi 2015, prescritta per sempre lo scorso 26 marzo
5 Aprile 2021 - 19:58
CASERTA (g.g.) – La Publiservizi gestisce in regime di monopolio il servizio di riscossione dei tributi nella città di Caserta da circa un ventennio. Sappiamo con quali privilegi. Uno fra tutti l’aggio record che incassa senza colpo ferire, per la riscossione volontaria.
Sono argomenti trattati da noi centinaia di volte, su cui è inutile ritornare. La notizia di oggi riguarda l’arrivo nelle case dei casertani di questa sorta di raccomandata, precisamente una raccomandata smart, in pratica una non-raccomandata equiparabile in tutto e per tutto alla posta ordinaria. Si chiede a chi non l’ha fatto di pagare i ruoli della Tasi, che oggi non esiste più ed è confluita nella nuova Imu, relativa all’anno 2015. Come si può evincere dal documento il cui link pubblichiamo in calce a questo breve articolo, dopo la scadenza del termine di prescrizione, fissato per lo scorso 31 dicembre, sono trascorsi anche gli ulteriori 85 giorni di sospensione dei termini,;, una proroga di fatto collegata alla necessità di garantire il buon fine delle procedure di notifica attivate nell’immediatezza del 31 dicembre 2020.
Per cui, il 26 marzo, cioè una decina di giorni fa, questi ruoli sono andati formalmente, ufficialmente, prescritti. Dunque non bisogna pagare più.
Domanda: nei quindici e più anni in cui Publiservizi si è aggiudicata tutte le gare, compresa l’ultima, addirittura aggiudicata con un solo concorrente, ha registrato utili e decine e decine di milioni di euro, grazie alle convenzioni extralusso stipulate con i comuni di Caserta, con la politica, e in cambio ha sistemato in quegli uffici figli, mogli, parenti, e chi più ne ha più ne metta.
Questo gigante dei servizi ai cittadini, con tutti i suoi uffici e i suoi dipendenti, non sa neppure che il 26 marzo scorso la prescrizione della Tasi 2015 è divenuta totalmente esecutiva. Se non lo sa, e fino a prova contraria è così, la città capoluogo non ha certo investito sull’efficienza e sulle capacità di un’azienda autenticamente in grado di essere attiva, efficiente, altamente specializzata. Questo fatto, cioè l’invio di cartelle che i casertani non devono pagare, dimostra per l’ennesima volta che i motivi per cui Publiservizi lavora in regime di Monopolio nel capoluogo sono altri, e non appartengono alle ragioni della qualità operativa.
Noi non restiamo stupiti, perché da anni vi diciamo queste cose. Già da domani cercheremo di approfondire ulteriormente questa notizia