MARCIANISE. Ci vuole l’esorcista: all’ingegnere Giacco impedito di utilizzare il Protocollo di Legalità. Dimissioni dopo l’out out della segretaria-kamikaze Iacobellis

23 Aprile 2021 - 13:39

Guardate, se dopo quello che è successo, prima con Fulvio Tartaglione, poi con Gennaro Spasiano, e ancora, soprattutto in merito alla questione dell’abuso edilizio compiuto dal sindaco Velardi, con Fiorenzo De Cicco, non ci si pone il problema di un’inchiesta giudiziaria alla luce anche delle denunce penali presentate dal alcuni di questi protagonisti, va bè, allora qui dobbiamo convocare il re degli esorcisti, cioè…. 

 

MARCIANISE(g.g.) Qui ogni volta dobbiamo fare un esorcismo prima di scrivere un articolo che affronti le vicende che si sviluppano e si consumano nelle stanze sempre più agitate, sempre più eccentriche, sempre più stravaganti del comune di Marcianise. L’esorcismo diventa, infatti, necessario nel momento in cui, ancora una volta, siamo chiamati ad adottare un registro narrativo estraneo ad ogni condizione cognitiva e concettuale che abitualmente connota il nostro lavoro e la sua struttura, fatta di centinaia e centinaia di racconti sulle cotte e sulle crude di questa terra.

Ma anche quando scriviamo di ruberie, di corrotti e corruttori, di procedure amministrative stabilmente opache, di gare d’appalto truccate, stiamo comunque dentro ad una forma di razionalità. Perchè il mariuolo, il politico corrotto, il dirigente comunale che fa quelle che noi definiamo braciole, è comunque intraneo ad un format conosciuto, ad un cluster concettuale che non ci obbliga a trovare nella metafisica, nell’insieme dei numeri immaginari, nella psicologia o addirittura nella psichiatria, le chiavi di lettura di un racconto giornalistico.

Dunque, nella giornata di ieri, l’ingegnere Francesco Giacco che il sindaco Antonello Velardi aveva messo a capo di un’ampia ripartizione amministrativa comprendente il Suap, ma anche l’Ambiente, ha rassegnato, clamorosamente, le sue dimissioni, a distanza di pochissimo tempo dal momento in cui, attraverso la procedura prevista dal ben noto articolo 110 del testo unico sugli enti locali 267/2000 (CLIKKA E LEGGI), era entrato a far parte dell’organico comunale, dopo un ultimo colloquio avuto con il primo cittadino a cui tocca la scelta definitiva delle figure arruolate, ai sensi del citato articolo 110.

Senza girarci troppo intorno, Francesco Giacco si è dimesso perchè Velardi si è rifiutato di allegare il Protocollo della Legalità al contratto sotteso all’aggiudicazione della gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti cittadini, vinta dalla ben nota Ecocar srl. Per come sono andati i fatti, questo rifiuto, per il quale Velardi ha utilizzato una figura fino ad ora sconcertante, ben adatta al discorso sull’esorcismo che facevamo all’inizio, quella della nuova segretaria comunale Maria Antonietta Iacobellis, la quale, al pari di uno dei suoi predecessori, cioè Onofrio Tartaglione, non riusciamo ad incasellare, nè nella sezione dei sugaci di Indiana Jones e dunque sprezzanti di ogni pericolo, al punto da esporsi in questa maniera a dir poco impropria nè nella sezione degli ingenui sprovveduti a cui la storia recente di questo comune è totalmente sconosciuta. Condizione pericolosissima che la inquadra come inconsapevolmente seduta sull’orlo di vulcano.

Peraltro, proprio a dimostrazione di quanto sia sbilenca questa vicenda, a quanto ci risulta, la stessa Ecocar non si era opposta alla richiesta formulata da Francesco Giacco di associare al contratto di concessione il Protocollo della Legalità che, ancora una volta, tra le altre cose, è considerato con una modalità di obbligo prescrittivo dallo stesso comune di Marcianise, nel momento in cui all’articolo 11, che pubblichiamo integralmente in calce, di un altro “guaio passato” di Velardi e affini, il famigerato contratto per la gestione del famoso tutor da parte del privato.

D’altronde, il cursus honorum di Ecocar è ben conosciuto. Si tratta di un’azienda, che ancora oggi vive in uno stato di sospensione sub iudice, frutto di una interdittiva antimafia subita per iniziativa della prefettura di Latina e che vede i suoi vertici sostanziali rappresentati dalla famiglia Deodati, seriamente implicati in pesanti indagini giudiziarie che hanno portato, in Sicilia, alla condanna per patteggiamento del patron Antonio Deodati e al rinvio a giudizio, nello stesso procedimento, messo in piedi, se non andiamo errati, dalla Dda di Catania, di Francesco Deodati, cioè di colui che oggi rappresenta fisicamente Ecocar nei diversi comuni in cui è presente. Quando scriviamo sub iudice, facciamo riferimento alla normativa, recentemente varata dal governo Renzi, che ha offerto una ciambella di salvataggio alle imprese colpite da interdittiva antimafia, consentendo loro di continuare ad operare sotto il controllo del tribunale di competenza territoriale, nel caso di Ecocar, quello di Santa Maria Capua Vetere.

Dunque, avranno pensato Deodati e compagnia, ce lo metti o non ce lo attacchi o non ce lo attacchi questo protocollo al contratto, per noi che sfoggiamo questa solida reputazione, non cambia nulla.

E allora c’è da ritenere che questa cosa sia stata utilizzata strumentalmente per far fuori Giacco dagli uffici del comune di Marcianise, attraverso il braccio armato di un’altra figura che, ci sbilanciamo con la stessa predizione che facemmo a suo tempo per Onofrio Tartaglione, con cui la neo segretaria farebbe bene a fare una bella chiacchierata, finirà per rischiare grosso per stare appresso ad Antonello Velardi e alle sue pretese. La Iacobellis, infatti, non sa evidentemente che il siluramento di Giacco è l’ennesimo capitolo oscuro riguardante la gestione dell’ufficio tecnico e di tutte le sue pertinenze.

Sui conflitti tra l’ingegnere Fulvio Tartaglione e Velardi esiste ormai una letteratura estesa che travalica finanche i solidissimi confini dei racconti di CasertaCe. Vogliamo parlare poi di Gennaro Spasiano? Voluto fortemente da Velardi che lo ha assunto a tempo indeterminato, è successo che Spasiano sia stato chiamato a redigere e firmare atti pericolosi che secondo Spasiano erano addirittura illeciti, così come lo stesso ha messo nero su bianco in denunce presentate alla Procura della Repubblica e troppo distrattamente valutate dal pm Di Vico, così come ha fatto formalmente notare il gip Rosaria Dello Stritto quando si è rifiutata di archiviare una di queste denunce presentate da Spasiano, dal pubblico ministero Di Vico.

Spasiano si è rifiutato e davanti a queste posizioni obbligatoriamente intransigenti, peraltro pienamente coperte da un punto di vista giuridico-legale, dalla disciplina regolata dalla legge Bassanini, è stata scatenata una guerra pesantissima nei suoi confronti, al punto che Spasiano, come del resto lo stesso Fulvio Tartaglione, ha ulteriormente investito la magistratura inquirente per un presunto comportamento persecutorio che integrerebbe il reato di mobbing.

E sono questi il clima e la condizione che trova Francesco Giacco quando arriva con il 110 e trova subito sulla sua scrivania la impresentabile richiesta di sanatoria riguardante la mansarda abusiva, sicuramente abusiva nella casa di Velardi, dato che l’istanza di sanatoria rappresenta indubbiamente anche la confessione di un reo su un intervento di edilizia privata, che Velardi ha realizzato a suo tempo allargando la propria abitazione, in difformità con il titolo edilizio di cui era titolare. La pratica di sanatoria impresentabile e formalmente inaccettabile di Velardi, ma non solo. Successivamente è stata la volta dei Rossano, dei Pino Riccio.

E siccome noi queste cose le raccontiamo da anni, possiamo anche immaginare lo sbigottimento che ha percorso, davanti alle “esigenze” presentate da questi personaggio, un professionista comunque navigato, qual è Francesco Giacco, il quale a Marcianise ha “visto cose che voi umani…. mai incrociate in precedenza durante la sua carriera professionale, anche nelle esperienze più robuste, come durante quella avuta al vertice dell’ufficio tecnico del comune di San Giuseppe Vesuviano, dove ha attraversato, come abbiamo scritto al tempo della sua nomina a Marcianise, qualche vicissitudine giudiziaria probabilmente non ancora del tutto superate.

Insomma, in quegli uffici, non era arrivato Bartolo Longo, San Giuseppe Moscati, il papa buono Angelo Roncalli, ma uno che di politici manovrieri se ne intende. Nonostante questo, avendo capito che quello gli si parava di fronte non era un affare appartenente all’insieme dei numeri reali, ma alla metafisica pura degli esorcisti, si è messo letteralmente le mani nei capelli di fronte alle continue richieste, alle continue pretese, alle continue pressioni. Evidentemente si è creato un clima tale da rendere la sua defenestrazione l’unico modo per liberare queste pretese, queste pressioni da una sorta di collo di bottiglia, inaccettabile agli occhi di Velardi e della sua allegra compagnia.

Kamikaze di occasione non è stata solo la segretaria comunale Maria Antonietta Iacobellis, ma anche la “solita” Franca Nubifero, una che si è invece perfettamente integrata nel sistema Marcianise, nelle stanze di un comune che, non a caso, era già pronta a lasciare qualora Velardi non avesse rivinto le elezioni, dopo esserci approdata, anche grazie a Gennaro Spasiano che l’aveva avuta negli uffici dell’amministrazione provinciale all’interno dei quali, va detto, non si era auto reclusa, ma aveva aperto il suo interesse al mondo esterno, ad una socializzazione professionale che aveva avuto nel rapporto instauratosi con Roberto Rossano, fratello dell’assessore ai lavori pubblici, uno dei punti per lei più qualificanti.

Dunque, ripetiamo, Fulvio Tartaglione bollato, in pratica, come camorrista; Gennaro Spasiano prima assunto e poi letteralmente martirizzato. Sia il primo che il secondo, firmatari di denunce gravissime presentate alla procura della repubblica. Poi Fiorenzo De Cicco, anche lui sostanzialmente silurato dopo avergli fatto firmare di tutto e di più, a partire dagli atti di inquietante sconfessione di ciò che Fulvio Tartaglione aveva formalizzato, annullando, per motivi molto gravi, il permesso a costruire concesso a suo tempo alla Mic targato famiglia Colella, per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport.

Ufficialmente, De Cicco è andato via perchè il suo 110 si era esaurito con la caduta di Velardi e con la fine della parentesi commissariale, ma come abbiamo raccontato, lui ha provato in tutti i modi a rimanere in sella, giocando e perdendo la partita, in quanto il sindaco non lo riteneva affidabile per quanto riguarda la sfera di obiettivi e procedure solidamente incardinate nei pensieri, nelle parole, nelle opere e (scusateci la parafrasi vagamente blasfema, ma siamo in tema di esorcismo e ci sta), in omissioni ad un evidente cerchio magico a cui oggi sono iscritti Tommaso Rossano, Franca Nubifero, la segretaria comunale Maria Antonietta Iacobellis, la presidente del consiglio comunale Angela Letizia, il fratello Francesco e l’altro pezzo dell’ufficio tecnico appena arrivato in comando dal comune di Maddaloni, Francesco Saverio Letizia, principale coordinatore dell’ultima campagna elettorale del Velardi.

Articolo terminato, possiamo anche deporre il crocifisso brandito fino ad ora per tenere in opera l’esorcismo. Vi annunciamo, sin da ora, che per il prossimo, CasertaCe chiederà al giudice di sorveglianza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere di dare un permesso temporaneo al re degli esorcisti. Siore e siori, avremo con noi, niente popodimeno che Michele Barone, mica pizza e fichi. 

 

QUI SOTTTO L’ART. 11 DEL CONTRATTO RELATIVO AI TUTOR, DA NOI CITATO NELL’ARTICOLO

ART. 11 (Adempimenti in materia antimafia)
Ai fini degli accertamenti richiesti dalla vigente legislazione antimafia, è stata inoltrata richiesta alla Banca Dati Nazionale Antimafia per le informazioni ai sensi dell’art.91 del dlgs n. 159/2011 e ss.mm.ii., si precisa che, ad oggi, non è pervenuta nessuna risposta. Pertanto, decorsi i trenta (30) giorni previsti dalla normativa , si può procedere alla stipula del contratto sottoponendo lo stesso alla risoluzione di diritto nelle ipotesi che durante l’esecuzione dell’appalto dovesse pervenire informativa interdittiva. In tale ultima ipotesi l’Appaltatore dichiara di essere a conoscenza che sarà irrogata – ipso jure la penale pari al dieci per cento (10%) del valore del contratto così come stabilito nel Protocollo di Legalità sottoscritto tra l’Amministrazione Comunale e l’Ufficio Territoriale del governo Prefettura di Caserta in data 20 maggio 2008.