CASERTANA. Riviviamo la stagione rossoblu: dallo spettro retrocessione al sogno playoff
29 Maggio 2018 - 16:05
CASERTA (Benito Letizia) – La delusione è difficile da smaltire, ma passare dallo spettro della retrocessione al vivere il sogno playoff ha sicuramente reso la stagione della Casertana una delle più emozionanti di questi ultimi anni per i tifosi, soprattutto per l’iter che l’ha contraddistinta.
PECCATO ORIGINALE. La prima grande scelta errata, il peccato originale di questa stagione, probabilmente è stato commesso dal presidente D’Agostino quado ha deciso di affidare la panchina a Scazzola. La campagna acquisti aveva suscitato grande entusiasmo, visto che giocatori come De Rose, Polak, Alfageme, Padovan e Turchetta, oltre a Benassi e Marotta, sono sempre stati giocatori importanti per la categoria.
I PRIMI PROBLEMI. Qualcosa non ha funzionato sin dai primi giorni di ritiro, questa è la sensazione del “senno di poi”. Eppure i primi segnali negativi si erano palesati con l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Matera e per la sconfitta a Catanzaro all’esordio in campionato.
Sicuramente, la doppia vittoria successiva contro Catania e Andria, firmate De Marco e Alfageme, avevano illuso il presidente rossoblu sull’empatia, in realtà mai creatasi, tra Scazzola e i giocatori. Non c’è mai stato un vero e proprio rapporto tra l’allenatore e la squadra, che è crollata subito dopo il turno di riposo perdendo con l’Akragas e il Trapani.
IL BARATRO. Il rischio di una stagione fallimentare era dietro l’angolo per D’Agostino, che ha avuto il coraggio di cambiare, esonerando Scazzola e affidandosi a D’Angelo. Mai decisione fu più saggia, nonostante un debutto deludente contro la Virtus Francavilla e un inizio davvero molto difficile. Infatti, dopo la vittoria contro il Cosenza, le sconfitte contro Monopoli e Siracusa, oltre ai pareggi di Fondi e contro la Reggiana, in un tour de force chiuso con la sconfitta di Lecce, avevano affondato la Casertana all’ultimo posto in classifica.
Ma il mister abruzzese è stato capace di trovare grazie alla pazienza e al duro lavoro in allenamento, le soluzioni alle difficoltà tattiche e mentali della squadra, che ha cominciato a carburare anche dal punto di vista fisico.
LA RINASCITA. Così, la lenta risalita dei Falchi, è ricominciata con la vittoria contro la Paganese e i tre pareggi consecutivi con Sicula Leonzio, Rende e Juve Stabia, dopo le quali, però, sono arrivate le sconfitte immeritate contro Bisceglie e Matera, a chiudere un girone d’andata da incubo con solo 15 punti conquistati e in piena zona retrocessione.
Qualcosa stava per cambiare, si sentiva nell’aria che la svolta era dietro l’angolo. E, infatti, il girone di ritorno è iniziato nel miglior modo possibile con le vittorie contro Catanzaro, Catania e Fidelis Andria, grazie ad un super Padovan e al redivivo Turchetta.
GLI INNESTI. Con il Lecce, però, un altro stop, che ha convinto D’Agostino ad intervenire sul mercato con decisione, portando a Caserta giocatori importanti e che risulteranno decisivi al termine della stagione, quali Forte, Pinna, Meola, De Vena e Romano.
E’ qui che si palesa tutta l’abilità tattica di D’Angelo, capace di inserire i nuovi acquisti in brevissimo tempo, facendoli subito sentire parte integrante di un gruppo che aveva come obiettivo la salvezza.
Dopo il pareggio contro l’Akragas, prima i Falchi sono riusciti a fermare il Trapani, poi addirittura a battere Virtus Entella in inferiorità numerica e ad abbattere il Cosenza. Sono stati questi risultati a dare consapevolezza di forza al gruppo, volato con il pareggio di Monopoli e le vittorie contro Siracusa e Fondi, assolutamente fondamentali per conquistare con larghissimo anticipo la salvezza.
Eliminata la paura di una possibile retrocessione, la Casertana poteva finalmente giocare senza patemi d’animo e con il cuore scevro dalla preoccupazione di dover fare risultato per forza. Avere la testa ha liberato i falchetti che, dopo la sconfitta contro la Reggina, hanno battuto la capolista Lecce, rilanciandosi clamorosamente per i Play-off.
PLAYOFF. La Casertana ha vissuto il suo miglior momento di forma fisica e mentale, esaltato anche dall’entusiasmo del pubblico, che si è trasformato nel vero dodicesimo uomo contro Paganese, Rende, Juve Stabia e Matera, vittorie interrotte dal pareggio contro la Sicula Leonzio e dalla sconfitta di Bisceglie, che hanno chiuso un girone di ritorno da migliore squadra del campionato e con la conquista dei Play-off del Girone C.
Contro il Rende è stata una passeggiata per gli uomini di D’Angelo, che però sono stati eliminati dal Cosenza, nonostante il pareggio, per regolamento della Lega Pro, salutando anzitempo il proprio sogno di conquistare la promozione, che sarà il primissimo obiettivo della prossima stagione, anche dopo l’addio del tecnico abruzzese.