CASERTA Ora non se la prenda con noi: Ubaldo Caprio vince anche l’appalto per il verde. Bugie e verosimiglianza, il team con Paolo Marzo non è fantasia

17 Agosto 2021 - 17:15

Ci piacerebbe confrontarci sul piano delle argomentazioni e non sulle semplici illazioni. Oggi andiamo a ricapitolare tutto quello che è successo da quando Marzo, artefice del cosiddetto listone, si è accordato con l’attuale sindaco Carlo Marino

 

 

 

CASERTA (g.g.) Con l’imprenditore Ubaldo Caprio vogliamo veramente essere attenti, riflessivi, precisi quando affrontiamo argomenti relativi al rapporto tra le sue società ed enti della pubblica amministrazione, nel caso specifico che affronteremo in questo articolo, il Comune di Caserta. La durezza degli scontri passati tra noi e questo imprenditore, ma anche la constatazione sincera su una buona qualità operativa che ha dimostrato di avere sia nel settore dei lavori pubblici in cemento e calcestruzzo sia in quello della cura del verde pubblico, ci porta veramente a pesare ogni parola.

Avremmo evitato volentieri di ricominciare a discutere sugli appalti vinti al Comune di Caserta da Caprio. Ma a quel punto, tante altre imprese, tanti altri professionisti che a loro volta vengono scelti dalla coppia Carlo Marino-Franco Biondi o che si aggiudicano altre gare di appalto avrebbero potuto lamentarsi, e non è detto che qualcuno lo abbia fatto già, per una disparità di trattamento, visto e considerato che tanti articoli scriviami e, quando a nostro avviso ce ne sono le ragioni, tante ombre solleviamo sull’esito di talune procedure.

Ci dispiace che ultimamente Ubaldo Caprio che è persona di indubbia intelligenza, abbia messo in opera una sorta di pilota automatico . Ogni articolo da noi pubblicato che lo riguarda, infatti, viene immancabilmente additato, in puro stile Miseria e Nobiltà “Vincenzo m’é padre a me”, quale menzogna, quale bugia. La frase ferale che ci regala ogni volta è, infatti, la seguente: “Scrivete la verità”. E noi quello vogliamo fare. Vogliamo scrivere la verità, perché l’ultimo dei nostri pensieri è quello di re-imbastire una nuova trattazione intensiva su Ubaldo Caprio e le sue aziende che, ripetiamo, offrono anche uno spaccato di buona capacità e di buona efficienza.

E allora cerchiamola insieme questa verità. Caprio può contribuire a condizione però di discutere con noi sul merito di quello che scriviamo e non semplicemente sulla scelta di scrivere su di lui che di per sé, a prescindere dagli argomenti, dai contenuti, dai documenti è, secondo lui, bugia a prescindere, solo in quanto scritto. Quando Carlo Marino ha vinto le elezioni, al di là di quello che era stato il passato, al di là dei possibili rapporti di conoscenza, sviluppatisi tra quest’ultimo e la famiglia Caprio introdotta a Caserta sin dai tempi del sindaco Falco, l’imprenditore trapiantato nel capoluogo da circa vent’anni, non ha messo più, come si suol dire, scopa a terra. Ciò perché non occorrevano certo gli articoli di Guarino o le prese di posizione dell’allora presidente della commissione consiliare di controllo sugli atti amministrativi, Luigi Cobianchi, per prendere atto che questo imprenditore avesse fatto in pratica la parte del leone, muovendosi da quasi monopolista durante i quattro anni della sindacatura di Pio Del Gaudio. Basta consultare gli albi pretori e c’è poco da dire sulla oggettività sui numeri di quegli appalti e sulla loro frequenza. Alle elezioni comunali del 2016, la famiglia Marzo, che lavora a stretto contatto di gomito essendo uno dei principali indotti delle imprese di Caprio, (per carità, fatto legittimo e non certo biasimevole) si è schierata con il centrodestra, sostenendo il candidato sindaco Riccardo Ventre con tanto di candidatura al consiglio comunale di Massimiliano Marzo, eletto con un corposo numero di preferenze.

Nei primi tre anni, tre anni e mezzo, della sindacatura di Carlo Marino, le imprese di Ubaldo Caprio e il suo indotto costituito dall’azienda di famiglia dei Marzo a cui vanno aggiunti anche gli Sferragatta di Maddaloni, sono scomparsi letteralmente dai radar nella città di Caserta. Un paio di anni fa abbiamo avuto notizia dell’aggiudicazione, previa gara d’appalto, a Caprio di importanti lavori per una strada in zona San Leucio. Ci abbiamo lavorato un poco sopra e a un certo punto abbiamo ritenuto che esistesse una forte probabilità che quella gara fosse sfuggita alla solita procedura che partendo da un bando di solito fatto su misura, porta ineluttabilmente all’affermazione di chi, già in partenza riempie le speranze e gli auspici di chi amministra, politicamente e burocraticamente, il Comune di Caserta.

Eravamo arrivati a quella conclusione perché ci rendevamo conto che a molti mesi di distanza dall’aggiudicazione, proprio gli apparati burocratici comunali frapponevano moltissime difficoltà alla chiusura definitiva della procedura in modo da consentire a Caprio di far partire i lavori. Era ancora il tempo in cui Paolo Marzo era più vicino al centrodestra che al centrosinistra, più vicino a Zinzi che a Marino.

La storia recente del cambiamento di fronte, della decisione assunta dalla famiglia Marzo di allearsi con l’attuale sindaco, è nota a tutti. Già da tempo Massimiliano Marzo, d’altronde, si astiene  in consiglio comunale non svolgendo neppure nominalmente l’attività di oppositore.  Di questi giorni poi è l’ufficializzazione della collocazione, nella coalizione di Carlo Marino, del cosiddetto listone concepito sull’asse Marzo-Emiliano Casale. Durante questo periodo di gestazione, in cui Marzo ha potuto dare una mano a Gianpiero Zinzi, perché questo non era pregiudizievole all’interesse di Marino, sono successe delle cose, amico Ubaldo, che possono anche essere casuali, però converrai che qui non abbiamo l’anello al naso e non siamo nati ieri. Ci concederai di poter quantomeno parlare, scrivere di coincidenze clamorose, ci concederai qualche “manco a dirlo…” maliziosette. Se le definisci bugie le cose che scriviamo, sei tu a non essere in buona fede. E questo ci dispiace, perché noi siamo leali e siamo pronti ad ospitare il tuo pensiero, qualora volessi tu esprimerlo alla luce del sole, parimenti a quanto facciamo noi con articoli in cui da decenni ci mettiamo la faccia.

Dunque, saranno anche coincidenze, ma non puoi negare che queste ricostruzioni nostre meritano quantomeno il rispetto della verosimiglianza, senza utilizzare quel parolone impegnativo e pesantissimo che nel vocabolario è classificato con il nome “verità”.

L’ultimissima risale a qualche giorno fa. Tutto sommato ci fa piacere che Caprio con la sua Ubi Maior srl con sede in via Bernini ad Aversa si sia aggiudicato una porzione dell’appalto che da anni, per pure motivazioni clientelari, Carlo Marino e Franco Biondi hanno spacchettato suddividendolo, udite udite, pardon, leggete leggete, in cinque parti. Leggendo il ribasso “mostruoso” del 43% fatto da Caprio al quale rimarranno solamente poco meno di 30mila euro (in calce all’articolo il testo integrale del verbale di aggiudicazione), il suo sembra più che altro un atto di disponibilità per ridare un minimo di dignità alla cura del verde che, ai tempi in cui se ne occupava lui in esclusiva, era gestito in maniera quantomeno decente, a differenza di quello che è capitato negli ultimi anni.

Sempre Caprio si è aggiudicato i lavori per la riqualificazione urbana e la sicurezza nella frazione di Tuoro, ribasso 8% su base d’asta di 2.228.484 euro ed importo ad appannaggio dell’impresa di 1.868.070,64 euro. Ancora a Ubaldo Caprio i lavori per un importo di 1.390.138,60 euro – frutto di un ribasso del 13% su una base d’asta fissata a 1.593.381,19  – di riqualificazione del sistema integrato di recupero e valorizzazione del complesso di San Leucio, con proposta di aggiudicazione alla Conpat (Consorzio appartenente sicuramente alla galassia imprenditoriale di Caprio visto e considerato che già in altri appalti, a partire da quello riguardante le infrastrutture per il sistema di videosorveglianza dell’Asi di Caserta, la relazione è apparsa evidente nel momento in cui Conpat si è aggiudicata la gara attribuendo l’esecuzione dei lavori a Casertana costruzioni, sicuramente il marchio più noto e più antico della famiglia Caprio che, dunque, sicuramente del consorzio Conpat fa parte).

Complessivamente 2 milioni e 200mila euro senza contare il primo lavoro citato relativo all’asse stradale. Si tratta di aggiudicazioni pienamente lecite fino a prova contraria, avvenute, però, durante un periodo politicamente particolare.

Meritiamo di essere definiti bugiardi nel momento in cui, prendendo atto di una cronologia oggettiva di fatti e di eventi, affermiamo che da un lato la famiglia Marzo che lavora nell’indotto dei Caprio, ha trattato con Carlo Marino passando dal centrodestra al centrosinistra. Dall’altra parte, più o meno contemporaneamente, ma se non contemporaneamente, quasi contemporaneamente, Caprio ritornava ad essere una delle imprese più significativamente impegnate nei cantieri di Caserta con la sua storica e per certi versi lodevole versatilità.

Questa relazione temporale c’è stata o non c’è stata? Negarlo non si può. Poi, si può discutere sul fatto che tutto ciò possa essere stato frutto solamente di una pur incredibile coincidenza. Quello che invece non possiamo accettare è l’appellativo di bugiardi, visto e considerato che i dubbi legati, ripetiamo, ad una verosimiglianza evidente, sono più che fondati.