CASERTA ALLE ELEZIONI. Che “strana” questa lista di Forza Italia: i giovani che si impegnano entusiasti anche se non saranno eletti. Il copyright di Nello Spirito

1 Ottobre 2021 - 17:22

CASERTA – Com’è strana la vita. E ancor più strana è quella della politica: Forza Italia, nata come un grande movimento liberale, pieno di teste pensanti (Antonio Martino, Giuliano Urbani, Mazzola, in parte Marco Pannella ed Emma Bonino), ha imbarcato ed esposto negli anni personaggi spesso impresentabili.

In una sorta di contrappasso dantesco si è riempita di professionisti della politica che hanno rappresentato quell’archetipo inquinante contro il quale Forza Italia ha costruito i principali elementi della sua iniziale narrazione.
Oggi, è in rapido, ineluttabile ed inevitabile declino.
Questo, infatti, accade perché come abbiamo scritto più volte, il diagramma esistenziale di Forza Italia è stato pensato da Silvio Berlusconi con un’inizio, con una fondazione, ma anche con una fine che coinciderà con l’epilogo biologico della vita dell’imprenditore italiano più estroso ed innovativo della storia.
Dunque, Forza Italia non sopravvivrà a Berlusconi.

Chi scrive lo sostiene pubblicamente dal 1996, quando a meno di due anni dalla cosiddetta discesa in campo si capì chiaramente che Forza Italia non sarebbe mai diventato un vero partito, che non avrebbe mai sviluppato una dialettica e un confronto polifonico al suo interno e che soprattutto la parte buona, quella degli intellettuali, di chi pensava alla politica partendo dalla storia, dalla filosofa e dall’economia, non avrebbe avuto vita lunga, perché un professionista della politica tranquillizza per definizione un leader che vuole essere capo per sempre e soprattutto non vuole mai essere messo in discussione.

Dento a questo cupio dissolvi, si verificano fatti interessanti, che si manifestano in controtendenza rispetto all’andazzo.

A Caserta, per esempio, quella di Forza Italia è forse la lista più innocente, più scanzonata, più giovane ed entusiastica tra le 31 che si presenteranno da domenica mattina con i loro segni su una scheda elettorale che già si preannuncia molto simile a un lenzuolo.

Il declino è stato arginato a Napoli, dove c’è ancora un Fulvio Martusciello che riesce a mettere insieme tante persone sotto a un simbolo che ha solo 27 anni ma che appare vecchio un secolo.
Ma è stato arginato, almeno per quel che riguarda la validità del messaggio politico che da questa lista emerge, anche a Caserta, com’era stato facilissimo preconizzare né Carlo Sarro commissario provinciale né Eugenio Russo coordinatore cittadino si sono mostrati realmente attivi nell’inseguire l’obiettivo di non far scomparire quello che una dozzina di anni fa era un simbolo che a Caserta riusciva a raccogliere quasi il 50%, cioè gli stessi voti che nel marzo 2018 hanno riportano i grillini.

E qui è emersa la passione di Nello Spirito.

Un uomo che conosciamo troppo bene, con cui abbiamo condiviso tante battaglie di legalità e volte alla difesa della causa del buongoverno, di una spesa pubblica finalmente qualificata e meritocratica e non clientelare e cialtrona, così come ancora oggi è, in questa città, a tutti gli effetti.
Sull’onestà personae di Nello Spirito siamo disposti a mettere la mano sul fuoco.
Non a caso, quando si rese conto di non poter più proseguire il programma di risanamento dei conti comunali negli anni successivi al primo dissesto ruppe con la struttura burocratica e con l’allora sindaco Pio Del Gaudio, rassegnando irrevocabili dimissioni.

Certosinamente si è messo ed è riuscito a coinvolgere tantissimi ragazzi, i quali pur sapendo benissimo di non avere chance di elezione, si stanno impegnando con entusiasmo, mettendo in campo la bellissima povertà di chi non ha soldi da spendere ma passione da vendere. E se lo fanno pur sapendo che non saranno eletti, vuol dire che saranno una risorsa di onestà, di civiltà, di buon vivere, insomma di cose che solo Dio sa quanto servono a Caserta per invertire la rotta della corruzione, del voto di scambio, del marcio che più marcio non si può, di quelle nuove figure di professionisti della politica che in questi anni, in questo tempo, non salvano più neppure l’apparenza, non pronunciano una sola parola in italiano, figuriamoci un discorso compiuto, limitandosi a farfugliare suoni che però costituiscono strumento di comunicazione sufficiente per dialogare con i delinquenti e per far genuflettere i poveri, i diseredati costretti, come abbiamo scritto ieri (CLICCA QUI) a dichiarare per iscritto in quale sezione andranno a votare, insieme ai propri familiari, per avere la possibilità (voto di scambio ed estorsione) di ricevere un buono, che tra le altre cose non eroga neppure il Comune, ma il Comune gestisce con la “solita” Caritas, compagnelli e tonache varie, dopo averli incassati da finanziamenti del governo.

Il fatto che questi ragazzi della lista di Forza Italia siano lontani da queste cose, di cui non conoscono neppure, forse, l’esistenza, rappresenta una boccata d’ossigeno di questa brutta campagna elettorale.
Un ossigeno che ci piace respirare, oggi, pur sapendo che il loro candore potrebbe presto lasciare il posto, in una città che contamina, che ti costringe alla mala-vita, ai compromessi al ribasso, a legare il tuo destino a un politico tanto scaltro quanto analfabeta, ad una adesione piena quanto necessitata alle leggi che regolano la vita d questa autentica cloaca.