CASERTA Emiliano Casale vicesindaco, Lorenzo Gentile presidente dell’assise comunale, Marzo verso il consiglio provinciale. Il listone “Insieme” presenta il conto a Carlo Marino. Bosco assessore per Noi Campani e il Pd pensa agli equilibri interni

20 Ottobre 2021 - 17:36

Prime ipotesi e richieste di liste e partiti per la nuova giunta comunale. I Socialisti uniti ambiscono alla presidenza della Commissione elettorale, un assessore a Italia Viva. Ma anche a Guida junior (Origini) piacerebbe essere a capo del consiglio comunale

 

 

CASERTA (rita sparago) Carlo Marino avvierà già nel fine settimana gli incontri con i rappresentanti delle liste che lo hanno sostenuto alle elezioni ed i referenti dei partiti di centrosinistra, per le consultazioni propedeutiche alla composizione della giunta comunale.

Nove gli assessori uscenti, probabilmente altrettanti coloro che faranno parte del nuovo esecutivo del rieletto sindaco di Caserta. Mentre si attendono le risultanze dell’Ufficio elettorale centrale per la proclamazione degli eletti (ricordiamo che ancora mancano le preferenze della sezione 41 sita in piazza Ungaretti a Falciano, mentre si attendono i risultati delle verifiche chieste da Italia Viva e dal consigliere Donato Tenga sui dati di alcune delle 91 sezioni del capoluogo), il consiglio comunale dovrebbe, in ogni caso essere così composto: 7 seggi a Insieme per Caserta (Emiliano Casale, Massimiliano Marzo, Dora Esposito, Massimo Russo, Lorenzo Gentile, Marianna Funaro, Rosaria Mona), 4 seggi al Pd (Gianni Comunale, Matteo Donisi, Roberta Greco, Enzo Battarra), 3 seggi a Italia Viva (Domenico Maietta, Roberto Peluso, Pasquale Antonucci),

3 seggi a Noi Campania: (Liliana Trovato, Antonio De Lucia, Domenico Natale), 2 seggi a Origini (Francesco Guida e Donato Tenga), uno ai Socialisti Uniti (Gianluca Iannucci). Questi i consiglieri della maggioranza di centrosinistra a cui si aggiungeranno gli eletti dell’opposizione. La minoranza sarà così composta: 3 seggi a “Gianpiero Zinzi per Caserta” (Alessio Dello Stritto, Maurizio Del Rosso, Fabio Schiavo), 3 seggi a Fratelli d’Italia (Gianpiero Zinzi, Paolo Santonastaso, Pasquale Napoletano), un seggio a Prima Caserta (Donato Aspromonte), 2 seggi alle liste che hanno sostenuto Pio Del Gaudio (Caserta Tu Roberto Desiderio e Casertiamo Pio Del Gaudio in quota a questa lista), due seggi anche per le liste che hanno sostenuto Romolo Vignola (Speranza per Caserta Dino Fusco e Io firmo per Caserta, Romolo Vignola in quota a questa lista) e, infine, Raffaele Giovine eletto nella lista Caserta Decide.

Questa composizione del parlamentino di Palazzo Castropignano varierà, ovviamente, allorquando il sindaco nella sua maggioranza andrà a pescare i nomi dei futuri assessori. In molti già scalpitano, ad iniziare dagli eletti del cosiddetto listone dei moderati “Insieme per Caserta”. Tre le posizioni chieste in seno all’esecutivo: dunque, per loro almeno tre assessorati e la delega di vicesindaco. Emiliano Casale, infatti, ambirebbe all’incarico di “numero due” della giunta ed alle deleghe che già sono state sue nella passata consiliatura, ovvero la Programmazione dello sviluppo produttivo della città, Suap, Mercati, Eventi, Traffico e Mobilità con delega specifica alla Polizia Municipale. Un assessorato anche per Massimiliano Marzo che, in quanto a preferenze, ha pareggiato con il collega di lista attestandosi a 886 voti. Marzo, però, potrebbe anche “rinunciare” alla giunta per una candidatura blindata al consiglio provinciale. Terzo assessore della lista Insieme per Caserta dovrebbe essere una donna: Dora Esposito, già assessore ai Servizi demografici, potrebbe tornare in giunta o lasciare spazio a qualche sua collega consigliera. Ricapitolando, se Insieme esprimesse tre assessori interni “pescandoli” tra gli eletti, subentrerebbero in consiglio comunale i primi tre tra i non eletti, ovvero Daniela Dello Buono, Giovanni Lombardi e Michele Picozzi.

Ma i rappresentanti del listone potrebbero anche optare per un altro schema: non più tre assessori e vicesindacatura, ma due assessori, vicesindacatura e presidenza del consiglio comunale (il Pd, in quest’ultimo caso, potrebbe opporre un secco no all’abbinata vicesindaco-presidente del Consiglio) . Chi ambisce alla poltrona occupata negli ultimi anni dall’esponente del Pd Michele De Florio, è Lorenzo Gentile. Per lui, che ha ottenuto 439 voti nel listone Insieme, una sorta di “consacrazione” dopo i tanti anni trascorsi nell’Assise casertana. In quest’ultimo caso, solo i due primi tra i non eletti entrerebbero in Consiglio (Dello Buono e Lombardi). Insomma, i candidati di Insieme – lista sulla quale il consigliere regionale Giovanni Zannini ha imposto il suo marchio Moderati, ma solo quando l’elenco era già bello che completo – sembrano avere le idee ben chiare sulle postazioni da andare ad occupare.

Più complicata la situazione interna al Partito democratico che in consiglio comunale ha quatto eletti, ma che prima di sedersi al tavolo con il primo cittadino dovrà chiarire gli equilibri al suo interno: da un lato l’ala riformista legata al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero (Roberta Greco ed Enzo Battarra), dall’altra la componente più vicina al sindaco, a Stefano Graziano ed a Franco De Michele (Gianni Comunale e Matteo Donisi). Ovviamente il Pd avrà almeno un assessore interno (il che permetterà l’ingresso in Assise di Andrea Boccagna) e certamente non rinuncerà senza battersi alla vicesindacatura o, alla presidenza del consiglio comunale.

In giunta siederà certamente un esponente di Italia Viva (potrebbe essere l’attuale vicesindaco Pasquale Antonucci) e, in tal modo, si libererebbe anche un posto in Consiglio, il che permetterebbe l’ingresso di Emilianna Credentino; un assessorato al gruppo di Noi Campani. Per quest’ultima lista si profila, però, un assessore esterno: Luigi Bosco. I Socialisti uniti, che hanno eletto il consigliere uscente Gianluca Iannucci, potrebbero accontentarsi della presidenza della commissione elettorale, mentre anche il gruppo di “Origini – Radici casertane” sembrerebbe non ambire ad un posto in giunta, ma anche a Francesco Guida sembrerebbe piacere l’idea di sedere alla presidenza del Consiglio. Per questa postazione, poi, si fa anche il nome di Pio Del Gaudio che potrebbe avere raggiunto tali intese direttamente con il governatore De Luca allorquando, prima del ballottaggio, si è recato a Salerno. Una ipotesi, questa, che certo mal verrebbe digerita dalla maggioranza di Marino.