IMBROGLI & CORRUTTELE targati Capriglione e non solo: un paio di domandine al sindaco di TEANO D’Andrea, in attesa di andare alle schifezze del comune di CASERTA

17 Dicembre 2021 - 12:13

Continuiamo l’analisi dei contenuti del decreto di perquisizione firmato dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia che disegna lo scenario in cui potrebbero essere coinvolti anche altri nomi clamorosi, politici compresi

 

CASERTA(g.g.) Il sistema di aggiustamento delle gare d’appalto nel settore dei servizi sociali si è sviluppato a macchia d’olio nella provinia di Caserta e in parte della provincia di Napoli, nello specifico a Pomigliano d’Arco, Frattamaggiore e Afragola.

Nell’ultimo articolo sull’argomento, abbiamo affrontato l’evoluzione di un’antica battaglia di CasertaCe che, tre anni fa, denunciò più volte le infiltrazioni camorristiche dentro ai servizi erogati nella struttura Asl dell’assistenza diurna ai disabili, in conseguenza dell’appalto aggiudicato ai vari Lagravanese, Capriglione, Maurizio Zippo, Orlando Diana e compagnia (CLIKKA QUI PER LEGGERE), proseguiamo nel racconto dei contenuti, in realtà non ancora copiosamente declinati, perchè per la maggior parte sono secretatissimi, del decreto con il quale la Dda di Napoli ha ordinato la perquisizione di case e uffici pertinenti a 20 indagati, a cui viene contestata anche l’aggravante camorristica.

Oggi andiamo avanti e vi presentiamo la contestazione dei medesimi reati, turbativa d’asta con l’aggravante camorristica per una grossa gara bandita dall‘Asl Napoli 2 Nord, quella che ha sede a Pozzuoli e che raccoglie tutti i comuni, molti dei quali di cospicue dimensioni demografiche, dell’area nord della provincia partenopea.

Su questa gara, la Dda è ancora più abbottonata. La indica ma non ne spiega neppure sommariamente i contenuti. Si limita a segnalare che la procedura fosse collegata alla erogazione del servizio di attività assistenziale per la gestione delle residenzialità e semiresidenzialità.

In questo caso il quartetto si riduce a terzetto. Non c’è più Orlando Diana da San Cipriano, ma “solo” Pasquale Capriglione di Carinola, Luigi Lagravanese di San Cipriano e il luscianese Gennaro Bortone.

Ma la parte più interessante dello stralcio da noi scelto oggi è quella successiva. Diamo poi una ripassata alle due gare aggiustate attraverso un lavoro di sartoria, operato sul bando in modo che l’appalto potesse essere assegnato a Pasquale Capriglione col Consorzio Nestore. La ripassata la diamo perchè, siccome il primo cittadino di Teano Dino D’Andrea protesta sempre quando inseriamo la sua foto tra quelle di Capriglione e compagnia, gli vogliamo porre una domanda su una di queste due gare: quella che erogava servizi che, non noi, ma la Dda, definisce quali servizi non meglio identificati di assistenza.

In questa gara, la contestazione riguarda anche quella che i magistrati dell’Antimafia definiscono come “specifici accorti diretti a modificare il termine di presentazione delle domande”.

Ora, se il sindaco D’Andrea non è indagato, significa, fino a prova contraria, che lui non apparteneva alla dinamica di questi accordi diretti. Detto questo, però, se è vero che le procedure di una gara di questo genere si svolgono tutte negli uffici di dirigenti e funzionari e dunque può anche essere che la parte politica ne sappia poco, il fatto che fosse stato modificato il termine per la presentazione dell’offerta della gara, non indusse D’Andrea e il suo assessore ai servizi sociali a chiamare alla dipendente del comune Marcella Lancia, stra-indagata in questa inchiesta, per domandarle: “Wè, Marce’, ma che è successo? Perchè avete allungato i termini di questa gara?”.

Questo, ripetiamo, dando per buona, ovviamente fino a prova contraria che il sindaco D’Andrea e il suo assessore ai servizi sociali, una volta dato l’indirizzo sulla necessità di un certo tipo di servizio sociale, si sono tirati totalmente fuori, non occupandosi di nessuna dinamica riguardante le relazioni tra struttura burocratica del comune e le imprese del settore potenzialmente interessate alla citata gara.

Per cui, se non esiste, fino a prova contraria, nessuna responsabilità penale, ci troviamo di fronte ad una condizione di incapacità politica, estrinsecatasi nel mancato controllo della procedura. Perchè se la Bassanini ha scritto quello che ha scritto, è anche vero che il professore socialista non scrisse nella sua legge che ai sindaci e agli assessori, ai consiglieri comunali fosse vietato attivare la propria potestà, le proprie competenze per segnalare o chiedere conto di anomalie, materia peraltro che dovrebbe rappresentare la stella polare di ogni giornata del segretario comunale, autentico avamposto del governo della nazione a tutela dell’integrità dei procedimenti amministrativi. Promettemmo a D’Andrea che avremmo esaminato meglio questa vicenda di Teano, per quel che ci consente l’ancora esigua disponibilità documentale, e crediamo di averlo fatto.

Riproponiamo anche il caso di Sparanise, dei 156mila euro aggiudicati “sorprendentemente”, indovinate a chi? 😅😅 Ovviamente a Capriglione e in cui, a differenza di ciò che è capitato a Teano, il sindaco Salvatore Martiello è a sua volta indagato. Una circostanza che, a nostro avviso, ha un significato politico ben preciso perchè si ricollega a quella filiera di rapporti che porta direttamente al consigliere regionale Giovanni Zannini.

Nel prossimo articolo che probabilmente pubblicheremo nel primo pomeriggio, dedicheremo uno spazio esclusivo alla vicenda del comune di Caserta e al rapporto fraterno, instauratosi tra la funzionaria dell’amministrazione provinciale Maria Giovanna Sparago, nel caso di specie indagata per turbativa d’asta con l’aggravante camorristica, per le azioni realizzate nella veste di assessore ai servizi sociali del comune di Caserta (ecco perchè Mirella Corvino fu fatta fuori) e la signora aversana Sofia Flauto, ex moglie ma evidenteemnte ancora in ottimi rapporti professionali con il più volte inquisito per reati di camorra Luigi Lagravanese, e da qualche tempo, nientepopòdimenoche consulente dell’assessore regionale Lucia Fortini, che, dopo Fulvio Bonavitacola è la persona più vicina di tutti al governatore De Luca nelle stanze dei bottoni napoletane.

A più tardi.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO TRATTO DAL VERBALE DI PERQUISIZIONE