MARCIANISE. Abbiamo risolto il caso del post sprezzante rifilato a Giuseppe Golino dal profilo FB del Comune. Non è stato Velardi, ma è tornato Anonymous

28 Gennaio 2022 - 17:22

MARCIANISE – Non siamo intervenuti subito su questa ennesima, buffa, vicenda che quantomeno, fa più ridere che piangere.
E si sa che ridere fa bene alla salute e ti mantiene vispo con il buon umore.
Non l’abbiamo fatto subito perché, siccome ultimamente ci stiamo appassionando al genere giallo, ci siamo dedicati alla risoluzione del caso.ad un’adeguata
Il consigliere comunale Giuseppe Golino è una brava persona, super brava, che però tutto sommato se lo merita perché lui non ha capito che questo sindaco lo schifa, salvo poi buttargli un po’ di fumo negli occhi quando c’è da votare, come Golino ha fatto nell’ultimo consiglio comunale.
È successo che Golino ieri mattina abbia postato in Facebook un commento soddisfatto ed elogiativo nei confronti dell’amministrazione provinciale di Caserta sull’apertura del cantiere che, nel giro di due mesi e mezzo, dovrebbe ripristinare il cavalcavia della bretella Marcianise Ovest, favorendo un più fluido collegamento tra l’area della città che guarda verso l’agro aversano e la strada provinciale di collegamento, la 335, che conduce ad Aversa e successivamente verso il litorale dopo aver aver intersecato la Nola-Villa Literno.
Sotto a questo post è comparso il seguente commento: “Per favorire gli scarichi?”, così come si può constatare dallo screenshot che abbiamo recuperato prima che il citato commento fosse eliminato.
La dura e ferma reazione di Giuseppe Golino, ma soprattutto l’ultima riga in essa contenuta: “Presto…”
deve aver allarmato chi oggi gode del privilegio di stare nella stanza dei bottoni del Comune di Marcianise, ma che non riuscirà mai a capire che lui, oggi, non è più nessuno, perché tutta la sua parabola esistenziale è stata sottoposta ad un’adeguata revisione, ad un’operazione verità che ha condotto, non a caso, al suo licenziamento da Il Mattino e al suo rinvio a giudizio per reati gravissimi, altro che diffamazione rispetto alla truffa e al falso che la Procura della Repubblica, con l’avallo di un Gup, gli contesta per tutta quella vergognosa vicenda dei rimborsi d’oro scuciti dal Comune di Marcianise per impegni istituzionali evidentemente farlocchi.
Nonostante ciò, il DNA è quello.
Chi è presuntuoso e arrogante e non è intelligente al punto da attivare processi di riflessione, di autoanalisi, di consapevolezza, questo fa.
Giuseppe Golino era buono fino a quando obbediva e si comportava da servo della gleba.
Perché questo è il rango culturale che gli riconosce Velardi.

Nel momento in cui ha cominciato ad alimentare la sua visibilità, la sua attività, non lesinando critiche all’amministrazione comunale, come è successo nel caso noto della sua giubilazione da consigliere comunale delegato alla Protezione Civile, non è andato più bene.
Gli lisciano il pelo, i velardiani, quando c’è da votare in consiglio.
L’hanno fatto dieci giorni fa, sulla mozione presentata dalla minoranza sull’uso illegale dell’avanzo di amministrazione.
Non appena Golino rimette la testa fuori dal sacco, ascrive a sé il merito di aver contribuito alla realizzazione di un’opera pubblica, ecco qua che l’embolo risale alla testa e il feudatario regala al servo della gleba una battuta sprezzante.
Sprezzante, e non dimenticheremo mai, come quella rifilata ad una ragazza di Marcianise la quale, lamentandosi giustamente per la creazione di un’area riservata ai “Vip” in occasione del concerto del Crocifisso, protestò non il sindaco, il quale non avendo come sempre argomenti per replicare e per confrontarsi in modo che la sua ragione – la ragione, non l’editto – prevalesse, le parlò come se si trattasse di un rappresentante della pubblica sicurezza che domanda le generalità ad un posto di blocco.
“A chi sei figlia?”

Il meccanismo mentale è lo stesso.
Comunque, dicevamo di una nostra indagine.
Siccome dall’amministrazione comunale è arrivata una smentita, e cioè è stato detto che quel commento fosse stato rilasciato dal profilo istituzionale “Città di Marcianise”, lo stesso non è stato scritto da nessun rappresentante del sindaco e dell’amministrazione.
Non solo.
È stato anche detto che si è trattato di un sabotaggio, cioè di una manina esterna.
Un hacker o qualcosa di simile.
Ciò ha indotto l’amministrazione a presentare una denuncia alla Polizia Postale e alla Procura della Repubblica.
Rispetto a questa smentita, abbiamo anche letto l’integrazione social-ideologica del consigliere comunale Gaetano Madonna, che si mostra più realista del re rivendicando il non rivendicabile, difendendo il non difendibile e agitando comicamente lo spettro di un sabotaggio politico finalizzato a danneggiare l’immagine del sindaco e della sua amministrazione.
Il commento malandrino è stato rimosso.
Questo, di per sé, non esclude la possibilità che ci possa essere qualcuno che possiede le credenziali di accesso a questa pagina, che non sia il sindaco Velardi che sicuramente le ha, qualche suo collaboratore diretto e forse anche qualche assessore.
No, non si può escluderlo a priori.
Noi, per quel che riguarda l’idea che ci siamo fatti, lo escludiamo. Ma si tratta di una nostra opinione che, in pratica, da proprio un ventaglio di possibilità pari al 99%.
E con l’1% residuo, come la mettiamo?
Sapete cosa vi diciamo?
Fate una pernacchia alla prima parte di questo nostro articolo, perché mentre lo scrivevamo ci è arrivata l’informazione che cercavamo da ieri. A Marcianise è tronato Anonymous.

Ve lo ricordate quel profilo fake con la maschera di un personaggio da film dell’orrore, in quel caso somigliante non tanto a Belfagor bensì a Dorellik, cioè la parodia di Diabolik interpretata in un film degli anni ’60 da Gionni Dorelli.
Ancor di più all’Anonymous che ammazza i perfidi fratelli di una famiglia aristocratica, personaggi interpretati da Totò.
È tornato Anonymous ed è giusto anche rivalutare la decisione di togliere la scorta a Velardi.
Il sindaco la ebbe anche per le sordide minacce che gli arrivarono da questo profilo, scomparso improvvisamente e per pure coincidenza pochi giorni dopo l’ufficializzazione della concessione della citata scorta al primo cittadino.
Sì, caro Giuseppe Golino, non te la prendere con Velardi.

È tornato il suo emico capitale, l’uomo che impersona il male che combatte il bene, il senso di legalità di uno che, ad oggi, oltre alla questione nota del rinvio a giudizio per truffa e falò, è sempre colui che, secondo un autorevolissivo magistrato, l’allora procuratore della Repubblica aggiunto Antonio D’Amato, oggi membro togato del Csm, avrebbe dovuto abitare coattivamente fuori dai confini del Comune di Marcianise in modo tale da non poter esercitare la funzione di sindaco.
Abbiamo l’impressione che Anonymous, al confronto, sia un adepto di San Francesco D’Assisi.