Il droga market di via Trento. Prezzi, orari e anche un voto alla qualità del CRACK. Trattative al passaggio a livello di via Acquaviva. Il ruolo di WhatsApp, Messenger e Instagram

11 Febbraio 2022 - 16:05

Nello stralcio dell’ordinanza riguardante gli arresti effettuati l’altro giorno dai carabinieri della Compagnia di Caserta, c’è un interessante interrrogatorio a cui si è sottoposto Giuseppe Sorrentino, cioè uno degli acquirenti

 

CASERTA – I carabinieri della Compagnia di Caserta hanno ascoltato, nel corso dell’ultimo anno anche gli acquirenti della droga venduta dal gruppo di narcotrafficanti di via Trento, cioè dai vari Mario Russo, Attilio Russo, Lorenzo Claudio Bernardino, Michele Carfora, Dafne De Angelis e Francesco Mattucci. Uno di loro, cioè Giuseppe Sorrentino, ha spiegato bene in che modo avvenisse lo scambio tra dosi e danaro.

Ha confermato che lui la droga, nel caso specifico il crack, la ritirava una o anche due volte al giorno e con questa frequenza lo ha fatto per 2, 3 mesi di continuo. Qusto non fa altro che confermare il dubbio da noi sollevato nell’articolo di ieri (CLIKKA E LEGGI)

sul fatto che questi acquirenti difficilmente si sarebbero sobbarcati il fastidio del continuo ritiro delle dosi anche durante la stessa giornata, se il problema fosse stato solo quello dell’uso personale e dalla necessità di modulare lo stesso sulle quantità minime, sopra alle quali si commette un reato.

In poche parole, gli acquirenti erano anche i consumatori finali della droga o a loro volta la cedevano ad altri? Speriamo di incrociare qualche passo dell’ordinanza che ci chiarisca tale dubbio.

Giuseppe Sorrentino ha declinato anche il listino prezzi. Lui, 2 grammi di crack li pagava 20 euro. I canali di contatto con i pusher Michele Carfora e Lorenzo Claudio Bernardino erano costituiti dalle chat di WhatsApp e dalle messaggerie di Messenger-Facebook e di Instagram.

Curiosa la risposta, ma anche la domanda, sul grado di qualità dello stupefacente. Chi lo interroga gli chiede di indicare un numero da 1 a 10, in modo da far capire qualche fosse il livello di raffinazione del crack. Giuseppe Sorrentino assegna alla droga vendutagli da Carfora e da Bernardino, una piena sufficienza, un 6, ma non di più.

Si è parlato di piazzetta Sant’Anna come uno dei luoghi principali dello spaccio. Si tratta di un punto di riferimento rispetto ad un’area leggermente più vasta, visto che Sorrentino racconta che, almeno per quello che lo riguardava, la trattative avvenivano il più delle volte nei pressi del passggio a livello di via Acquaviva, che a pensarci bene, si trova a un passo da via Trento e non lontano a piazzetta Sant’Anna che si trova in fondo alla strada in cui il passaggio a livello insiste.

Sempre secondo Giuseppe Sorrentino, il suo pusher Lorenzo Claudio Bernardino arrivava in auto insieme alla moglie che, per quello che era il grado di conoscenza delle cose da parte del Sorrentino, non sapeva nulla delle attività svolte da suo marito.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO CON L’INTERROGATORIO DI GIUSEPPE SORRENTINO