CASERTA ILLEGALE. Gli abusivi prendono possesso del parcheggio Pollio e Marino, Casale, De Simone&c. stanno a guardare. Napoletano: il sindaco chiarisca immediatamente

26 Febbraio 2022 - 17:41

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia su tutte le furie: il parcheggio oggi non produce reddito, ma l’amministrazione non fa nulla per correre ai ripari

 

 

CASERTA (r.s.) A Caserta accade di tutto. Soprattutto ciò che non dovrebbe accadere. Ieri Casertace ha pubblicato i due video girati all’interno del parcheggio Pollio di via Vittorio Veneto in cui si vedono persone che chiedono agli automobilisti che lasciano in quell’area la propria vettura, soldi per un caffè o per altro. I parcheggiatori abusivi che hanno preso possesso di quell’area “garantiscono” una sorta di vigilanza delle auto in sosta e, per tale ragione, pretendono di essere pagati. Altrimenti, si sa, proprio quelle auto in sosta potrebbero essere, guardacaso, danneggiate da chissà chi o che cosa…

Chi permette questo scempio è il Comune di Caserta: il sindaco Carlo Marino, l’assessore e vicesindaco Emiliano Casale, il dirigente del settore Franco Biondi, il comandante della polizia municipale del capoluogo Luigi De Simone. Sono loro che permettono agli abusivi di fare il proprio comodo. Sono loro che, nelle more dell’aggiudicazione della mini gara d’appalto che verrà assegnata – chissà quando – al nuovo, temporaneo gestore del parcheggio, non controllano, non vigilano. In poche parole se ne fregano.

Ricordiamo che lo scorso 22 gennaio, il parcheggio fu chiuso dopo la scadenza della seconda proroga consecutiva concessa alla Sea Services srl della famiglia Dresia.

Successivamente fu riaperto per i soli dipendenti statali degli uffici pubblici della zona (Catasto-Agenzia delle Entrate, Scuola di pubblica amministrazione e Uffici del Ministero dell’Interno). Il 10 febbraio, poi, l’area è divenuta accessibile a tutti gli automobilisti, perché si pensava che l’amministrazione comunale, in attesa di espletare la mini gara, affidasse la gestione alla Tmp (società che gestisce i parcheggi a pagamento – strisce blu – in città). Beh, evidentemente così non è stato perché, ripetiamo, nel parcheggio Pollio ci sono gli abusivi che chiedono l’obolo. Ora, magari il Comune non ha ancora affidato l’area alla Tmp, oppure la mini gara sta per essere aggiudicata. Tutto è possibile, ma ci si aspetterebbe, a questo punto, che il sindaco, il suo vice, il dirigente o chi per loro, invitassero il comandante dei vigili urbani a far presidiare l’ex caserma Pollio. Una pattuglia, un agente o due posti alle uscite dell’area di sosta e gli abusivi non avrebbero più la possibilità di farla da padroni. Neppure questo è possibile? Allora metteteci i tanti percettori di Reddito di cittadinanza che bivaccano davanti ai bar della città. Ristabilire un minimo di legalità è chiedere troppo ai nostri superstipendiati sindaco, assessore, dirigente e comandante? Possiamo solo immaginare gli incassi che gli abusivi faranno stasera, sabato di movida nel centro cittadino (in queste ore, infatti, ci dicono che l’area è libera da parcheggiatori abusivi ma, siamo certi, tra qualche ora non lo sarà più).

Una situazione, insomma, incresciosa e intollerabile. Anche per il consigliere comunale di Fdi Pasquale Napoletano, anche lui oggetto di richiesta del famoso obolo, dopo avere parcheggiato l’auto nell’ex caserma Pollio. “Proprio due giorni fa, in commissione, ho chiesto ai revisori dei conti la rendicontazione degli agenti contabili. Oggi, e lo dicono anche i revisori, il parcheggio non produce reddito per la città. La città perde soldi e il Comune se ne frega. Ho depositato una formale richiesta di chiarimenti al dirigente e al sindaco”. Chissà se Biondi e Marino forniranno chiarimenti e se i vigili inizieranno davvero a vigilare su questa città in cui tutti sembrano poter fare i propri comodi. Nel frattempo chi già si frega le mani è proprio la famiglia Dresia, pronta ad “avventarsi” sul mega project financing – presente nel triennale delle opere pubbliche – che per la gestione del parcheggio di via Veneto.