REGGIA DI CASERTA Il monumento vanvitelliano preso d’assalto dai turisti ogni domenica e… l’Infopoint del Comune è regolarmente chiuso

16 Aprile 2022 - 14:46

Nella giornata settimanale in cui tendenzialmente il palazzo borbonico attrae il maggior numero di visitatori, la struttura abbassa la saracinesca. Mentre è aperta il martedì, quando il museo è chiuso.

 

CASERTA (pasman) Per questo ennesimo sconcio casertano, che raccontiamo oggi, prendiamo a prestito il celeberrimo aforisma longanesiano “buoni a nulla, ma capaci di tutto”, perché, se esso è forse vero per gli italiani in generale a cui l’anticonformista e grande scrittore lo riferiva, si adatta al nostro caso in modo più che perfetto, una sorta di preconizzazione.

Il recente post con cui il sindaco Carlo Marino celebra la Reggia come 5° museo più visitato d’Italia nel 2021. E’ singolare che, senza avvertire il minimo disagio, se ne attribuisca anche in parte il merito. Come all’opposto indica la realtà, la città è completamente impreparata al turismo, che da tempo è sostanzialmente ingovernato.

Prima di venire al dunque, i lettori perdoneranno se la prendiamo un poco alla larga; ma ci serve. Caserta, senza meriti né passati né recenti, grazie ad un territorio baciato dalla fortuna che le acquistò il favore dei Borbone, ha ereditato alcuni capolavori architettonici della casa regnante, assieme ad alcune vestigia dell’antichità. La Reggia

vanvitelliana, solo grazie alla sua natura demaniale, conserva i suoi caratteri notevoli. Fosse stato per i nostri, o sarebbe cadente o spartita in concessioni varie di sfruttamento. Tutto il resto che si trova nelle mani comunali è nella classica condizione delle “perle gettate ai porci”. San Leucio, Vaccheria, Casertavecchia e lo stesso centro storico del capoluogo sono ridotte in condizioni pietose. Da sempre, e particolarmente ora, in città è all’opera la speculazione edilizia più plateale. Si sono devastate le frazioni, una volta ridenti, e persino la corona collinare dei tifatini, che deturpa con le sue cave la pianura e le stesse architetture vanvitelliane. Un disastro insomma. Eppure gli amministratori locali, a fronte di tali clamorose prove di incapacità e di contiguità agli interessi privati, non si fanno specie di parlare a ruota libera se non propria a vanvera di quello che si dovrebbe fare per la promozione turistica. Salvo a non fare ed a non essere capaci di fare nulla. E non per modo di dire. Ma letteralmente, come apertamente li accusano anche i tour operator cittadini, i quali, dovendo sbarcare il lunario, non possono sempre andare dietro agli oziosi giochetti di poltrone di sindaci, assessori e consiglieri comunali. Quanti progetti sono stati annunciati e finanziati e che non sono approdati a nulla, quanti soldi sono stati spesi e letteralmente sperperati ed involati. Non passa mese che non ci sia convegno cittadino in cui non si parli retoricamente della promozione del territorio, con gli stessi attori politici e tecnici, quasi componenti di una stessa compagnia di giro. La realtà è che, al contrario di tutta questa inutile apparenza, il capoluogo manca dei servizi turistici essenziali, anzi elementari. Mancano collegamenti effettivi, manca un sistema di parcheggi razionale (il parcheggio interrato di piazza Carlo di Borbone, strutturalmente e funzionalmente ideale e senza bisogno di altre ingenti spese, è oggetto di sistematico ostruzionismo, per favorire, lo capisce anche un bambino, altri), manca il decoro del contesto, manca la programmazione turistica. E nessuno ci mette mano. Siamo al punto che non si riesce, banalmente, ad impedire il parcheggio selvaggio neppure sotto il Palazzo Reale o nella piazza del duomo medioevale della Caserta antica.

Nell’immagine, il pungente giornalista Leo Longanesi che abbiamo evocato

Fatta questa digressione, torniamo a noi. Qual è l’odierno sconcio

casertano di cui dicevamo in apertura ?  E’ l’Infopoint di piazzetta Gramsci, quello nelle vicinanze della Reggia, poiché di quello esistente ed inutile per la sua posizione defilata sotto il porticato del comune, forse ignota persino a qualche dipendente municipale, neanche parliamo.

E dunque l’abbiamo osservato per qualche tempo e ci siamo resi conto che la domenica esso è rigorosamente ed incredibilmente chiuso. Cioè, nella giornata settimanale in cui tendenzialmente il palazzo borbonico attrae il maggior numero di visitatori, la struttura abbassa la saracinesca. Mentre è aperta il martedì, quando il museo è chiuso. Non capacitandoci di una tale assurdità, abbiamo parlato con un operatore, scoprendo che il servizio viene assicurato anche attraverso i giovani del servizio civile. E qui abbiamo cominciato a capire. Nella pubblica amministrazione l’impiego è conformato non sulla necessità dell’utenza, nel nostro caso i turisti, ma su quelle dei dipendenti, che, stabili o precari, cascasse il mondo, la domenica devono e vogliono fare festa.

Per giunta, lo scorso 3 aprile, in occasione della prima domenica “open gratis” 2022 ai monumenti, iniziativa nazionale promossa dal ministero della cultura, il direttore generale dell’agenzia regionale per la promozione del turismo della Campania, nel corso di un’intervista in cui gli veniva contestata la mancata apertura dell’Infopoint casertano, anziché riconoscere l’evidente e plateale errore di programmazione, se ne usciva sostenendo che se qualcuno, Ministero o Reggia, lo avesse informato dell’iniziativa, si sarebbero organizzati per aprire. Come dire, mi sarei svegliato, se qualcuno mi avesse avvisato che il sole sorge la mattina. Ecco lo sconcio, ecco le mani di dirigenti e politici in cui siamo.

Terminiamo con una proposta, che prende spunto dalla notizia – per noi sorprendente – che la locale università sta varando una laurea addirittura magistrale in turismo, assecondando la tendenza a conferire il livello di laurea a studi al più di formazione professionale. Non a caso, forse, i docenti annunciati, Vittorio Sgarbi, il regista Carlo Vanzina, il giornalista Osvaldo Bevilacqua, il gastronomo Luciano Pignataro, ci sembrano più che altro un cast televisivo.

Dicevamo, la proposta. Eccola. Nelle prove di logica somministrate agli studenti per l’ammissione al corso, prevedere la seguente domanda: “La Reggia di Caserta è chiusa il martedì. L’Infopoint in quale giorno della settimana deve osservare il suo turno di chiusura?”