MARCIANISE. Il sindaco Velardi scrive che il nuovo ospedale è merito suo. Pensate un po’ che non è stato neppure presente alla seduta del consiglio che ha approvato il suo cruciale ampliamento. E se la minoranza…

23 Aprile 2022 - 16:31

Quella delibera, che mette a disposizione risorse per ben 26 milioni di euro, non sarebbe passata se la minoranza avesse deciso, come aveva tutto il diritto di fare, di stare in aula a ranghi completi e di votare contro, affidando com’è giusto che capiti in democrazia, la maggioranza a suo principale dovere identitario: essere, per l’appunto, maggioranza, garantendone i numeri. E invece il primo cittadino, insieme al presidente del consiglio comunale, di questa delibera, una delle più importanti della storia della città di Marcianise, se ne sono altamente fregati

 

 

MARCIANISE (G.G.) – Che il sindaco Velardi sia un cinico non è certo notizia di oggi. Peraltro, la definizione, in sé per sé, può anche non rappresentare in assoluto una nota di biasimo, visto che il cinismo e i cinici hanno costituito una solida e importante scuola della filosofia antica. Per cui, bisogna andare un po’ al di là della semplice esposizione di questa qualificazione politico-morale del sindaco di Marcianise.

Il destro ce lo fornisce il testo da lui pubblicato stamattina, che pubblichiamo integralmente.

In estrema sintesi, Velardi, festeggiando il giochino condotto e realizzato da un altro cinico ancora più cinico, il governatore De Luca che, diciamocela tutta, con buona pace del protocollo, ha voluto che il primo cittadino stesse al suo fianco e, ha sfruttato questo gesto per rivendicare i propri meriti relativamente all’inaugurazione di nuovi reparti e nuovi servizi, avvenuta qualche giorno fa.

Sulla parte nella quale Antonello Velardi rivendica un suo presunto ruolo propulsivo nell’attivazione dei processi di sviluppo dei servizi dell’ospedale di Marcianise, qualcosa va detto.

A parte il fatto che il progetto della nuova struttura sanitaria marcianisana precede di gran lunga l’anno 2016, cioè quello in cui Velardi si è insediato;

a parte che questi reparti e questi servizi stavano dentro a quel progetto, totalmente estraneo ed esterno alla potestà amministrativa dell’attuale sindaco;

a parte il fatto che la strutturazione, la configurazione dei servizi esplicitati dalla scelta fondamentale di fare dell’ospedale di Marcianise un Dea di I Livello, sta dentro ai lavori preparatori di un piano ospedaliero regionale, approvato dalla giunta De Luca nel novembre 2018, ma che comunque erano stati incardinati in tempi addirittura precedenti alla prima vittoria di De Luca, nel 2015;

a parte tutte queste cose, che già di per sé avrebbero dovuto suggerire una sobria soddisfazione rispetto ad un processo amministrativo che ha visto il Comune di Marcianise limitarsi agli atti dovuti, alle autorizzazioni di routine, che sarebbero state garantite da un qualsiasi altro sindaco, da una qualsiasi altra amministrazione comunale, da un qualsiasi commissario prefettizio, che peraltro a Marcianise c’è stato per quasi un anno dall’ottobre 2019 all’ottobre 2020;

il sindaco di Marcianise rivendica un ruolo di propulsione politica, prima ancora che istituzionale.

Peraltro, controdedurre, obiettare, confutare le tesi di Velardi è veramente come sparare contro la Croce Rossa, essendo le stesse tanto improvvide, imprudenti e superficiali, inesistentemente documentate, che non bisogna certo sprecare le meningi per scovare punti di dissenso argomentabili.

Il giorno 22 febbraio scorso, dunque due mesi fa, non due-cinque-dieci anni fa, il consiglio comunale di Marcianise ha approvato un permesso a costruire che, in consiglio, ci è finito in quanto conteneva una deroga alle statuizioni del Piano Regolatore Generale ancora in larga parte vigente, ma sicuramente vigente al tempo in cui il nuovo ospedale fu costruito.

La richiesta di permesso a costruire in deroga l’ha presentata, il 21 ottobre 2021, l’Asl di Caserta con un atto firmato dal DG Ferdinando Russo.

La deroga riguarda il superamento dei livelli previsti nel Prg concernenti gli indici di edificabilità.

In pratica, quella è una zona destinata a insediamenti ospedalieri, ma il Prg di Marcianise, a suo tempo, conteneva una quantità di edificabile inferiore alle necessità legate al completamento del nuovo ospedale di Marcianise.

Andiamo al nocciolo della questione. Se la minoranza, cioè gli 11 consiglieri che si oppongono a Velardi e alla sua amministrazione, avesse deciso di considerare prevalente, rispetto all’evidente interesse pubblico di quella delibera, il proprio interesse politico, la legittima attività di filibustering che un’opposizione ha il diritto/dovere di fare in un paese democratico, questa delibera, che apre la strada a un finanziamento di ben 26 milioni di euro (Finanziamento del Ministero della Salute art.20 Legge 67 del 88. Totale spesa: 26.632.000, di cui 95% Ministero
e 5% Regione), non sarebbe stata approvata.

In aula, infatti, sono rimasti 8 consiglieri dell’opposizione.

Avendo infatti deciso, la minoranza, di votare a favore e quindi di far prevalere l’interesse dell’intera città su quello della propria parte politica, tre degli undici, precisamente Raffaele Delle Curti, Raffaelle Guerriero e Lina Tartaglione, che avrebbero potuto anche sacrificare qualche impegno personale per stare in aula, si sono sentiti legittimamente liberi di non essere presenti. Ma non lo sono stati solo e solamente – Velardi aprisse le orecchie – perché la minoranza aveva deciso, nella sua collegialità, di votare a favore e dunque di non promuovere pallottolieri del numero legale sulla votazione di questa delibera.

Ripetiamo: la minoranza ha deciso di intraprendere questa strada per effetto di una scelta politica, solo politica, visto e considerato che i numeri, in un consiglio comunale, devono essere garantiti dalle maggioranze, altrimenti vuol dire che queste non solo tali.

Se Abbate, Moretta, Antonio Tartaglione, Sandro Tartaglione, Rondello, Pasquale Salzillo ecc. avessero deciso di mettere alla prova Velardi, questa delibera non sarebbe passata, dato che dai banchi della maggioranza mancavano tre consiglieri comunali.

Uno diciamo così, d’ordinanza, cioè Francesca Tortora, e due importantissimi, cioè il sindaco Antonello Velardi, che ricordiamo essere a tutti gli effetti il 25esimo consigliere comunale della città di Marcianise, e Angela Letizia, che del consiglio comunale addirittura era presidente, e nell’occasione ha lasciato lo scettro a G.B.Valentino in modo tale, lo diciamo per inciso, da far crescere ulteriormente il prestigio dell’istituzione che a Marcianise, negli ultimi anni, è diventata una sorta di barzelletta.

Questo è l’aspetto evidentemente politico.

Poi c’è quello istituzionale: è mai possibile che all’approvazione di una delle delibere più importanti della storia remota e recente di Marcianise, il sindaco sia assente, allungando la striscia del suo sprezzante distacco nei confronti della prima istituzione rappresentativa della città e anche della minoranza, che gli starà sicuramente sulle balle, ma che comunque rappresentava ad inizio consiliatura il 49,2% dei marcianisani, e ora anche di più, dopo l’addio dato alla maggioranza dai molto votati Lina Tartaglione e Raffaele Delle Curti?

Le sue assenze reiterate non colpiscono la minoranza in carne ed ossa, cioè le persone che siedono in consiglio comunale, ma il 50% d oltre dei cittadini di Marcianise, che, piaccia o non piaccia a Velardi (è la democrazia, baby) si sono riconosciuti in quegli undici consiglieri.

E allora di quale ospedale parla il sindaco di Marcianise? Quale sarebbe stato il suo ruolo decisivo? Quale sarebbe la sua motivazione politica, istituzionale, civile, nei confronti di questa struttura importantissima per la città, se è vero come è vero, copia della delibera alla mano, lui se ne è strafregato dell’atto decisivo, cento volte più importante dell’inaugurazione dell’altro giorno?

Vi diamo qualche numerino, attinto dalla delibera e dal testo della richiesta del permesso a costruire in deroga presentata dall’Asl:

  • 1291,50 metri quadrati di superficie coperta complessiva dal nuovo corpo di fabbrica, cioè una palazzina differente, nuova, fisicamente autonoma, ma funzionalmente connessa alla parte dell’ospedale già in esercizio, che sorgerà al lato sud cioè nella direzione delle autostrade.
  • Piano terra: ambulatori in area attualmente a rustico per una superficie netta di 822 metri quadrati, cioè relativi ad una dotazione degli indici di edificabilità che rientra del Prg; altri ambulatori in aree attualmente in uso per altre destinazioni. Ciò significa che questi ambulatori saranno insediati ex novo nella struttura già costruita, ma che necessiteranno delle giuste risorse relative a tutte le necessità per la loro messa in opera;
  • Primo piano: reparto di Gastroenterologia con 8 posti letto;
  • Secondo piano: Oculistica, 6 posti letto, che è un reparto già in esercizio, ma che troverà collocazione in questa nuova area più moderna e accogliente, a differenza di ciò che scrive Velardi nel suo manifesto, a dimostrazione che nemmeno il copia-incolla sa fare, quando afferma che l’ospedale di Marcianise avrà un nuovo reparto Oculistica, che in realtà già c’è. Sempre al secondo piano della nuova palazzina, sarà insediata la Chirurgia e l’Urologia, rispettivamente 20 e 8 posti letto.
  •    Al terzo piano non sono previsti interventi in questa progettazione, dunque si tratterà di spazi che l’Asl e la Direzione Sanitaria avranno a disposizione per razionalizzare e rendere migliore la selezione dei servizi.
  • Al quarto piano ci sarà il Pronto Soccorso ostetrico, il reparto di Ostetricia e Ginecologia con 20 posti letto.
  • Al quinto piano: Neonatologia e Patologia intermedia neonatale e Pediatria.

Abbiamo riportato queste informazioni, che stanno dentro a tante altre cose contenute nella delibera che il consiglio comunale di Marcianise ha approvato lo scorso 22 febbraio, per farvi capire che il punto di svolta, il momento in cui il sindaco Velardi avrebbe potuto alzarsi nel corso di questa sessione del parlamentino cittadino, affermando le sue idee, i propri punti di vista, le possibili interazioni dialettiche con l’Asl di Caserta allo scopo di ottimizzare, raffinare, strutturare gli interventi in maniera tale che questi fossero il più adeguati, favorevoli ancor di più per le esigenze della città, era proprio questo appuntamento.

In conclusione, pensateci un attimo: quando c’è da lavorare duro, al di fuori dei fasci di luce delle ribalte, come può essere quella della visita di De Luca, quando c’è da utilizzare il proverbiale olio di gomito, il lavoro concreto dedicato al bene comune e non alla propria vanagloria, questo sindaco non c’è, non si presenta, come non c’è mai stato, perché a lui, come dimostra per l’ennesima volta anche questo manifesto sull’ospedale, interessa solamente ciò che gli ritorna come fatto personale, come soddisfazione del proprio ego, come sterile pavoneggiamento, azioni del tutto indifferenti e irrilevanti per gli interessi della città.

Il titolo del manifesto di Velardi è: “Finalmente un ospedale vero”. Noi l’avremmo titolato: a quando un sindaco vero?

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