CAMORRA e SERVIZI SOCIALI. Da Generoso Paolella e CLP ad Eufrasia Del Vecchio. Ecco come Pasquale Capriglione e Luigi Lagravanese hanno gestito dall’alto tutti i movimenti delle cooperative
1 Giugno 2022 - 13:56
E’ stato primo di tutto, con il pieno accordo del Lagravanese e di Casal di Principe, l’imprenditore di Carinola-Falciano del Massico ad occuparsi della gestione giuridico-contabile di una “famiglia” di coop che si allargava sempre di più. La sas con dentro il commercialista casertano. L’ingresso di Zippo e dell’altro commercialista Massimiliano Grassi da San Cipriano; la trasformazione in srl e la vendita al Consorzio Agape, da cui viene gemmata la Agape Service srl
CASERTA – (Gianluigi Guarino) Da qualche giorno abbiamo, seppur parzialmente, spostato il nostro cannocchiale in modo tale da poter mettere a fuoco anche quello che succedeva nelle strutture laterali e collaterali del “mondo-Agape”, cioè di quel consorzio di cooperative, che dall’inizio di questo secolo, ha cominciato ad operare, secondo i magistrati della Dda e gli investigatori della squadra mobile di Caserta, anche in nome e per conto del clan dei casalesi.
Va bene collezionare un appalto dietro l’altro; va bene aggiudicarseli a mani basse come accadeva nel caso del comune di Casal di Principe, grazie a un intervento diretto, almeno così lui racconta, di Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone Sandokan che solo in due mesi del 2006 avrebbe fatto aggiudicare a Luigi Lagravanese appalti per poco più di un milione di euro, mentre in una dimensione temporale più ampia, un paio d’anni, la cifra è lievitata fino a 2 milioni 500 mila euro e rotti (CLIKKA
Più cresceva, infatti, la struttura imprenditoriale, più aumentavano i fatturati e le possibilità di arricchimento dei promotori, più diventava necessaria una struttura di gestione che sovraintendesse agli aspetti contabili, tecnico-commerciali, giuridico-commerciali.
Negli ultimi giorni abbiamo semplificato il racconto affermando ad esempio che lo studio professionale di Eufrasia Del Vecchio, anch’essa indagata nell’inchiesta Dda, fosse una sorta di grande scuderia della consulenza, anche del controllo, anche dell’affiliazione al cartello che aveva in Luigi Lagravanese l’effettivo numero 1 perchè in grado di utilizzare qualora ci fosse stata la necessità, la leva e gli strumenti intimidatori della camorra, e come numero due , comunque sempre in ascesa Pasquale Capriglione, il quale ricordiamo, è stato tra i soci fondatori più attivi del consorzio Agape, in quanto già vice presidente nella sua prima versione, datata anno 2000, quella dei “magnifici 8″ che sottoscrivendo ognuno una quota di 3 milioni di lire, dettero vita a questa entità economica formata per l’appunto da 8 cooperative, tra le quali spiccava quella del sacerdote, nonchè parroco della chiesa di San Salvatore a Casal di Principe, don Carlo Aversano.
Numero 1 e numero 2, dunque. Ma procediamo con ordine, rovesciando l’approccio cronologico. Per cui, partiamo dalla coda, dalla fine, da avvenimenti conosciuti da due o tre anni al massimo, cioè dalla prima iniziativa di perquisizione, chiesta ed ottenuta dal pm della Dda Antonello Ardituro, nei confronti di Eufrasia Del Vecchio, imparentata direttamente con personaggi di spicco del clan dei casalesi, a partire dal fratello Carlino, in carcere dal luglio 2002, da quando un blitz dei carabinieri riuscì a stanarlo dal bunker di Casal di Principe in cui viveva da latitante, qual era diventatonel novembre del 2000 e il cui accesso era regolato da un complesso dispositivo idraulico.
Un boss di primo livello, Carlino Del Vecchio, capozona del clan dei casalesi in una città importante, strategica, qual era al tempo Santa Maria Capua Vetere, ma soprattutto protagonista del famoso omicidio di Giusy Di Fonzo, moglie di Giovanni Pimpinella colpita ad epilogo della seconda parte di una lite iniziata per futivi motivi, per bambini delle scuole calcio che si erano azzuffati, nel piazzale del campo sportivo di San Tammaro. Da quella tragica sera, Carlino Del Vecchio inaugurò la sua latitanza che sarebbe terminata, come già scritto prima, nel luglio del 2002, cioè più di un anno e mezzo dopo. Da tanto tempo dunque in galera, oggi Carlino Del Vecchio ha 49 anni.
Carlino Del Vecchio, ma non solo. E’, infatti, tutto il reticolo familiare di Eufrasia ad aver avuto forti e stabili connessioni con il clan dei casalesi, pure attraverso il matrimonio con Massimo Russo detto paperino, anche lui in carcere da tempo, fratello di Giuseppe Russo detto o padrino e dell’ugualmente pregiudicato Corrado Russo.
Negli ultimi anni cioè da quando Agape è diventato un “ferro vecchio”, a causa delle interdittive antimafia, abbattutesi su di esso una dozzina di anni fa, la nuova organizzazione ripensatasi con format più rarefatto, ha eliminato il consorzio Agape e anche i suoi sottoprodotti. Tutto quello che c’era da gestire, da orientare, da pianificare, da assistere, è passato dunque sotto l’egida della citata Eufrasia Del Vecchio.
Ma prima, cioè quando il consorzio era vivo e vegeto, come si erano organizzati Luigi Lagravanese, Pasquale Capriglione e anche in parte Maurizio Zippo, presente in quelle compagini, con un Massilimiliano Grassi, commercialista di San Cipriano, il quale, molto attivo nei primi anni, si era defilato nel 2004.
Grassi esce da una società (di cui fino ad ora non abbiamo ancora scritto) il 5 febbraio 2004. Va aggiunto alla nostra narrazione un ulteriore elemento di identità. L’Agape Service, in pratica la struttura che Lagravanese e Capriglione avevano dovuto mettere in piedi per tenere sotto controllo un numero di cooperative che, mese per mese, anno per anno, cresceva esponenzialmente, era figlia di CLP sas fondata nel 2003 da Pasquale Capriglione in persona.
CLP accoglie al suo interno colui che evidentemente era diventato in quegli anni un consulente del Capriglione: stiamo parlando di Generoso Paolella. La prima struttura di CLP impegna, da socio accomandatari, Luigi Lagravanese e Capriglione, mentre Paolella aveva sottoscritto una quota di 2 mila euro e assunto la veste di socio accomandante.
A fine 2003, Lagravanese, Paolella e Capriglione vengono raggiunti dai già citati Zippo e Grassi, i quali da soci accomandanti sottoscrivono 1.600 euro a testa. Il punto di svolta si ha il 2 febbraio 2005: due accomadatari Lagravanese e Capriglione, due dei tre accomandanti, cioè Grassi e Zippo, escono da CLP dove rimane il solo Generoso Paolella che, per motivi facilmente comprensibili, trasforma quella che era una società di persone, qual era la sas, in società di capitale.
Praticamente le quote impegnate in passato da Lagravanese, Capriglione, Grassi e Zippo vengono riunite in un unico sottoscrittore, cioè Generoso Paolella, a cui viene imputato linteo capitale sociale di 10.200 euro.
Il 14 settembre 2006, cioè più di un anno dopo, CLP che governava tutte le contabilità appartenti al consorzio Agape, Generoso Paolella cede la sua quota che poi è il 100% della srl, al consorzio di coop sociali Agape. Quella è la data che segna la nascita di Agape Service, saldamente nelle mani di Lagravanese e di Pasquale Capriglione che poi, dopo le interdittive antimafia e avendo la necessità di rendere meno leggibili i punti di riferimento societari, ma salvaguardando allo stesso tempo la necessità di un centro di comando, di un centro direzionale in grado di tenere tutto sotto controllo, si rivolgono ad Eufrasia Del Vecchio, il cui studio casagiovese di via Appia 13, diventa in pratica il successore di CLP sas, di CLP srl e di Agape Service.