LE FOTO. Don Franco Amico ovvero quando anche i parroci, talvolta, si incazzano: gli piazzano antenne per il wi-fi sul tetto della chiesa millenaria di Santa Maria ad Rotam e gli fregano anche la corrente. Ora vuol portare la ditta maddalonese in tribunale

8 Giugno 2022 - 10:46

Il sacerdote e anche rettore del santuario che fu edificato nel luogo di cui si parlò per la presunta apparizione delle Madonna, e che sin dall’anno 1000 aveva ospitato un’edicola votiva, ha già nominato gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. Lì non ci sono competenze di sorta che il comune di Camigliano possa rivendicare

 

CAMIGLIANO – L’evoluzione delle tecnologie digitali e la necessità, indiscutibile e ragionevolissima di allargare sa più persone possibili l’opportunità di usufruirne, crea spesso un conflitto con altre ragioni, con altri diritti. Succedeva così all’inizio di questo secolo quando le grandi compagnie della telefonia mobile avevano la necessità di disseminare le loro antenne in ogni luogo in ogni campagna, spesso nei palazzi dei centri abitati.

Ricordiamo di contese, di petizioni, di polemiche, addirittura di amministrazioni comunali cadute o comunque minate dalle rivendicazioni di chi riteneva, al tempo forse non del tutto infondatamente, che quegli impianti che stavano lì a pochi metri dai centri abitati o da zone in cui insistevano nelle residente stabili, potessero determinare qualche guaio per la salute.

Si parlava, sembra essere passato un secolo, di inquinamento elettromagnetico. Naturalmente, tutti noi che al tempo impugnavamo quelli che semplicemente si chiamavano telefonini, ed erano anche bem lungi dal diventare smartphone, ci arrabbiavamo quando non avevamo il segnale. Insomma, solite cose e la necessità di mettere insieme ragioni in origine confliggenti.

Anche oggi a 20 anni di distanza, seppur in maniera molto meno fragorosa sopravvivono dei conflitti. Pochi, perchè poi la maggior parte delle partite del digitale di questa generazione, del digitale monopolizzato dagli smrtphone, si gioca sotto terra dove vengono posati i cavi che ormai consentono a tanti di accedere ad internet rapido, attraverso il cosiddetto sistema della fibra. Però qualcosa che affiora ancora c’è e allora capitano fatti come quello che sta animando in questi giorni la piccola comunità di Camigliano.

Questi i fatti: una società maddalonese ha installato sul campanile dell’antico Santuario Mariano di Santa Maria ad Rotam di Leporano ricadendete nel comune di Camigliano, antenne e apparecchiature elettroniche per l’accesso in ADSL, alla rete internet.

Don Franco Amico, parroco in quel santuario, non l’ha presa affatto bene e ora minaccia azioni legali, su cui stanno già lavorando gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, incaricati dal parroco e rettore del santuario di Leporano.

“ Abbiamo diffidato la ditta in questione – hanno dichiarato gli avv. Crisileo – affinchè tolgano le apparecchiature di cui lamentiamo l’installazione abusiva sul campanile del Santuario entro 10 giorni. Comunque, se entro e non oltre la data del 15 luglio p.v. non si provvederà alla rimozione, denunceremo il caso alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per tutti i reati ravvisabili compreso l’indebito utilizzo della energia elettrica della Parrocchia della qual cosa il nostro assistito deve essere congruamente risarcito.  E’ un’azione, la nostra, – continuano i due legali – del Santuario contro la Ditta elettrotecnica maddalonese e nulla c’entra il Comune di Camigliano perche’ la Chiesa non rientra tra i beni di cui il Comune e il suo sindaco possono disporre. Ne’ Padre Franco Amico ha mai firmato alcun contratto con il Comune e/o la Ditta. In questa ottica tutta l’energia elettrica di cui ha usufruita motu proprio la ditta di Maddaloni va subito risarcita. Nessuna riunione di sorta di tipo conciliativo puo’ essere fatta per lenire una  situazione di tale gravità nè il Sindaco pro tempore di oggi, nè quello pro tempore che lo ha preceduto, hanno , quali rappresentati legali dell’amministrazione, competenza su questa questione perche’ parliamo di beni della Chiesa. E i beni della Chiesa sono beni della Chiesa. Punto”.

Lapidarie, dunque, le parole degli avvocati Crisileo che si preparano ad adire la magistratura penale con un’articolata e documentata denunzia. Il nucleo originario della Chiesa, nota nell’intera Campania, risale addirittura all’anno mille ed era primordialmente formato da una piccola edicola. Solo nel 1957 venne costruita la prima chiesa sul luogo dove si racconta sia apparsa la Madonna.