LE FOTO CASERTA. Per andare da via Marchesiello o da via Falcone fino alla Variante o a Tuoro occorre un manuale di sopravvivenza. Un fiume d’acqua in zona rotonda

4 Ottobre 2022 - 11:05

Noi dobbiamo accogliere, anche per un fatto di cortesia professionale e personale le segnalazioni che ci arrivano. Ma noi riteniamo di aver già spiegato e lo facciamo oggi per l’ennesima volta, che questa roba qui è totalmente irreversibile, in quanto era chiara a tutti i casertani il giorno delle elezioni comunali quando un 55% di essi, astenendosi, hanno fatto sì che a decidere fossero quelli del voto comprato, più o meno comprato direttamente o indirettamente, con conseguenze che non possono essere che queste che vedete nelle immagini

CASERTA – (g.g.) Tempi durissimi per i casertani che però possono lamentarsi fino ad un certo punto per quello che sta succedendo in una città da tanti anni letteralmente sgovernata. Non si possono lamentare ad esempio quelli che l’anno scorso preferirono astenersi, preferirono non andare a votare, decretando in questo modo la rielezione di Carlo Marino

che non è di per sè un nostro bersaglio personale, essendoci anche personalmente simpatico per molti versi, ma è colui che incarna a pieno titolo e con piena responsabilità un modello di indifferenza, di non governo perseguiti con luciferino cinismo e con una piena attuazione di un disegno.

Non è che Carlo Marino odi i suoi concittadini o voglia consumare su di essi una qualche vendetta che affonda le sue radici in qualche trauma infantile o giovanile. Assolutamente no. Carlo Marino semplicemente, per come è fatto il suo carattere, dei casertani se ne fotte. O meglio, se ne fotte di tutti quelli che possono rappresentare un fastidio, un ostacolo, una scocciatura rispetto alla attuazione della linea che segna e disegna ogni sua giornata. Lui si alza e pensa, da un lato agli affidamenti, alle gare d’appalto che non deve neppure più realizzare, perchè le norme anti covid hanno rappresentato una vera e propria beneficiata che consente a lui e a Biondi di distribuire milioni di euro senza neppure incontrare il fastidio di mettere insieme un pò di carte o magari di collegare i proprio intenti a certi metodi, a certi sistemi, tipo quello applicato dall’allora rup Marcello Iovino per la super gara dei rifiuti da 116 milioni di euro e applicati al cospetto di due testimoni attivi e formali, così sono stati considerati dai magistrati inquirenti della Dda, stiamo parlando dello stesso Franco Biondi e dell’altro dirigente Giovanni Natale, cugino di Carlo Marino, i quali videro ciò che Iovino stava facendo e non intervennero che poi questa cosa che Biondi avrebbe dovuto intervenire per fermare Iovino è realmente da scompisciarsi dalle risate.

Altra cosa su cui Marino è concentrato è la politica del Pd, un partito malandatissimo che però rappresenta per lui una delle ultime possibilità di non chiudere la sua carriera con il secondo mandato di sindaco di Caserta. Dopo aver aspirato (invano) ad una candidatura alle politiche del 2018, dopo aver trovato un traffico da ora di punta in quelle delle elezioni politiche del 2022, ora Marino guarda alle elezioni europee che sono una cosa molto molto complicata per le quali o possiedi una barca di soldi oppure occorre che il partito o un pezzo del partito a livello nazionale ti appoggi aggungendo i tuoi provenienti dal territorio, largamente insufficienti per essere eletti, quelli che arrivano dalla Puglia, della Basilicata, dalla Calabria, eventualmente dal Molise cioè dalla circoscrizione meridionale.

E figuriamoci se Marino che già nella prima consiliatura ha fatto andare letteralmente in malora la città tra allagamenti, traffico iperbolico, vergognosa gestione del giochino Ztl sì-ztl no in Corso Trieste, strade letteralmente distrutte molto di più e molto al di là dello stato già penoso in cui queste versano anche nel resto della provincia, figuriamoci, dicevamo, se oggi, dopo aver vinto le elezioni del 2021, dopo essersi assicurato la possibilità di gestire e di indirizzare con facilità, grazie alle già citate leggi straordinarie che però sono ancora in vigore, anti covid che sospendono e revocano più di un articolo del decreto legislativo 50 del 2016, meglio noto come codice degli appalti, ripeto, figuriamoci se di fronte a tutti questi impegni, Marino se ne fotte della strada che va a Tuoro se è allagata o no o se le auto ci annegano dentro.

Le foto che pubblichiamo parlando da sè. Noi l’abbiamo sempre definita la rotonda Caprio perchè fu proprio il costruttore trapiantato a Caserta a costruirla suddividendo in questa maniera l’area di via Marchesiello da quella delle prime frazioni collinari.

Quando piove lì c’è da attraversare un vero e proprio guado. Uno dei tanti che si sviluppano a Caserta e neanche uno dei peggiori visto che quello di ingresso alla variante in zona industriale ormai è stato promosso allo status di lago artiicale e compare ormai come tale nelle cartine geografiche dell’Italia fisica e della Campania fisica. Quello che possiamo fare è accogliere le rimostranze di tanti residenti. Ma lo facciamo per spirito di testimonianza anzi lo facciamo per devozione, come si fa in certi momenti forti della religione a cui tanti partecipano non per fede ma per una sorta di affettuosa adesione a tradizioni familiari e comunitarie.

Perchè noi di denunce di questo genere ne abbiamo pubblicate centinaia e centinaia e il risultato è stato che al ballottaggio l’anno scorso più del 55% dei casertani si è astenuto, decretando, ancor più di quelli che per Franco Biondi, Marino, Iovino, Pippo D’Auria hanno votato, la dilatazione di uno status di totale abbandono materiale, ma ancor prima in via propedeutica morale di Caserta. Come vedete dalle immagini c’è un enorme addensamento di acqua proprio all’incrocio della rotonda che incrocia via Marchesiello, via comunale per Tuoro e anche ovviamente via Falcone. Il marciapiede risulta coperto dall’acqua e in molti si ritrovano poi con le auto distrutte. Dunque, quelli che devono immettersi nella variante Anas o quelli che vanno verso Santa Barbara, Tuoro e le prime frazioni collinari, devono necessariamente attraversare l’acqua o fare un giro lungo per andare a prendere la variante a San Clemente e, aggiungiamo noi, evitando di rischiare la morte per annegamento e quindi tenendosi ben lontano dal primo ingresso in Variante, quello già citato della zona industriale, prospiciente all’ex macello comunale e alla struttura sanitaria di Patriciello.