LE FOTO. CASERTA COME KIEV. Altro che quiete dopo la tempesta. Le strade della città sono porte verso l’inferno
28 Novembre 2022 - 13:01
Caro sindaco Carlo Marino, cari assessori e consiglieri comunali che da decenni sedete su quelle poltrone e mettete in tasca soldi pubblici, soldi nostri, soldi dei casertani che ogni mattina si alzano all’alba per andare a lavorare (i fortunati che hanno un lavoro) cosa ci dite della situazione delle strade? Ma lei, sindaco, e i suoi compari non vi vergognate?
CASERTA (r.s.) Il maltempo che ha interessato l’Italia intera lo scorso fine settimana, la tragedia di Casamicciola con i suoi morti accertati ed i suoi dispersi, i danni provocati da vento e pioggia un po’ dovunque nel Sud della Penisola, dovrebbero oggi, visto la giornata di tregua prima dell’ennesima perturbazione atlantica, portarci a riflettere. Noi, come cittadini, i nostri amministratori e i nostri politici. Tutti colpevoli, chi più chi meno, dei disastri a cui, purtroppo, ci stiamo adattando.
Il clima non è più lo stesso, le mezze stagioni non esistono più da decenni, la nostra Italia sembra essere diventata un Paese tropicale con tempeste monsoniche, nonostante da noi, tali venti non spirino. Per il momento.
Ciò che accade è colpa dell’uomo: se la natura si ribella è perché l’abbiamo maltrattata, se le montagne vengono giù è per colpa del disboscamento selvaggio e delle costruzioni abusive che hanno preso il posto delle nostre foreste. Vero, tutto vero. Però, se a questo aggiungiamo l’incuria, il malgoverno, la cattiva amministrazione della res publica, allora i danni non sono probabili ma certi, sicuri, garantiti.
E danni, tanti danni, ci sono stati anche nella nostra città. Per fortuna, alle cose e non alle persone. Le immagini e i video dei giorni scorsi (alcuni dei quali presi dal gruppo facebook “Ciochevedoincittà”) ne sono la testimonianza: alberi sradicati, cartelloni volanti, strade allagate, grate di scolo ricolme di immondizia e fogliame. E poi le buche… vogliamo parlarne? Vogliamo davvero tornare sull’argomento? A volte, a noi di Casertace, pare quasi di ripetere un liet motiv che oramai nessuno più ascolta. L’asfalto che ricopre le strade di Caserta si sgretola anche se solo lo si guarda. Immagiamoci, poi, quando ci troviamo di fronte ad eventi atmosferici della portata di quelli appena conclusisi. Non si tratta di buche, ma di voragini. Porte aperte verso l’inferno. E, come si dice dalle nostre parti, “male a chi ci capita”. Bisogna essere fortunati se solo si squarciano pneumatici e copertoni, se solo si rompe la coppa dell’olio. Questo per chi sta in un’automobile. Per gli scooteristi, i motociclisti, i ciclisti la situazione è molto peggiore: potrebbero rompersi l’osso del collo finendo in uno dei tanti, decine e centinaia, squarci che si trovano lungo le strade del capoluogo. E non parliamo solo di strade di periferia, ma anche delle vie del centro città. Una situazione che, nella sua drammaticità, diventa paradossale. Le immagini che pubblichiamo oggi sono state scattate nei giorni del maltempo ed, altre, poche ore fa. Rappresentano una città che che sprofonda, povera, gretta, pietosa. Forse gli alberi, nei giorni scorsi, se fossero stati ben manutenuti, non sarebbero crollati. Ma vogliamo essere generosi: è stata la furia del vento e dell’acqua a sradicarli. Ok. Ma le strade? Caro sindaco Carlo
Mettete mano a questo scempio, date una parvenza di normalità ad un capoluogo di provincia che lo merita, a cittadini che lo meritano. Sindaco Carlo Marino lo faccia, anche per lei stesso: certo, alle prossime elezioni europee troverà altri “idioti” che la voteranno – così come hanno fatto alle Comunali del 2021 – ma saranno sempre di meno. Perché più passano i giorni, le settimane e i mesi, è più è evidente che Caserta è una città irrecuperabile, in stato comatoso. E questo è colpa di un’amministrazione incurante, incapace, indifferente, menefreghista. E lei, primo cittadino, è a capo di questa amministrazione.