Omicidi Florio, Cantiello e Mauro, una storia infinita: oggi le richieste dell’accusa per gli 8 imputati. Nomi e anni invocati
28 Giugno 2018 - 20:04
CASAL DI PRINCIPE (IP) – Questa mattina il Procuratore Generale della Corte di Assise di Appello di Napoli, nel processo denominato Ammutinato di ritorno dalla Cassazione, che aveva annullato molte condanne con l’invio ai giudici di secondo grado, per vari omicidi di lupara bianca, ha terminato la requisitoria. Si tratta di delitti decisi dalla cupola dei Casalesi . Precisamente quelli di Antonio Cantiello e Domenico Florio (alias maghetto), duplice omicidio, i cui cadaveri vennero incendiati in due copertoni di trattori e le cui ceneri vennero disperse in un corso d’acqua di Santa Maria la Fossa, e quello di Vincenzo Mauro. La prima novità nel procedimento è emersa dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Ferriero che ha indicato il movente, i dettagli e gli autori per quanto concerne la duplice uccisione di Cantiello e Florio. Altri collaboratori, invece, hanno dato conto del delitto di Vincenzo Mauro. Ritornando al pentito Ferriero, insieme all’altro collaboratore Caianiello, ha fatto partire alcuni anni fa le indagini.
Ecco le richieste del procuratore generale di questa mattina:
Chiesta l’assoluzione per Maurizio Capoluongo:
Chiesti 26 anni per Antonio Del Vecchio:
Chiesti 26 anni per Antonio Mezzero;
Chiesti 30 anni per il delitto Cantiello-Florio a Francesco Schiavone alias Cicciariello, e l’assoluzione per il delitto Mauro;
Invocata l’assoluzione per Vincenzo Zagaria per il delitto Mauro;
Diverso trattamento per Michele Zagaria per il quale la pubblica accusa ha chiesto l’ergastolo per il duplice omicidio Cantiello Florio;
Chiesa l’assoluzione per Giovanni Izzo;
Stessa richiesta anche per Salvatore Nobis, detto scintilla.
La sentenza sarà pronunciata il prossimo 25 ottobre dopo la discussione dei difensori: avvocati Paolo Caterino, Alberto Martucci, Carlo De Stavola e Mauro Valentino.
QUI SOTTO, VI OFFRIAMO COME DOCUMENTO ALLEGATO ALL’ARTICOLO, LA RICOSTRUZIONE, DA PARTE DEI PENTITI, DI QUESTI TERRIBILI DELITTI REALIZZATI DAL CLAN DEI CASALESI
Secondo la ricostruzione riferita dalla gola profonda Ferriero , il Cantiello capo per conto del clan dei Casalesi a Grazzanise era spesso in contrasto con Antonio Mezzero che aspirava a sostituirlo al comando del gruppo in virtù con la sua amicizia con Cicciariello. Lo stesso Mezzero insieme a Cicciariello incaricarono Antonio Del Vecchio di fissare un appuntamento con Cantiello per attiralo nella trappola mortale.
Cantiello andò all’appuntamento insieme al “maghetto” e lasciarono la vettura a Carditello dove vennero presi e condotti in una masseria. Ai fini di una ricostruzione della dinamica del delitto il collaboratore Frascogna precisò: “Presso la Masseria di Salvatore Ammutinato sita tra Casal di Principe e Capua ( nei pressi di una discarica) mi recai dove incontrai Cicciariello, Salvatore Cantiello, Giovanni Ferriero, Salvatore Ammutinato, Antonio Del Vecchio, Antonio Mezzero e Domenico Bidognetti. Quest’ultimo porgendomi la mano sulla spalla mi riferì che Cantiello avevo preso l’aereo facendomi capire che era morto . E la stessa sorte ebbe l’amico Florio in quanto vidi la macchina abbandonata proprio in quel posto. Vidi , poi , un grosso trattore, con una pala montata, fermo nel campo del mais attigua alla masseria di Ammutinato, vicina ad una ‘pagliarella’.”