LA DOMENICA DI DON GALEONE: Il cristiano è chi, perdonato da Dio, è capace di perdonare ai fratelli

19 Febbraio 2023 - 09:10

19 febbraio 2023 ✶ VII Domenica TO (A)

Perdonare sempre è una virtù?

La domenica “dell’amore per i nemici”  Il brano del Vangelo di Matteo consta di due parti: la prima (vv. 38-42) sviluppa il tema dei “beati i miti”; nella seconda parte (vv. 43-48), Gesù parla della nuova legge dell’amore. La vecchia legge cercava di contenere la vendetta nei limiti della perfetta parità (occhio per occhio, dente per dente); la nuova legge chiede al discepolo di Gesù di rinunciare anche al proprio diritto, per imitare la pazienza di Dio con noi. È così che Gesù e il cristiano spezzano in se stessi la spirale della violenza. Gandhi ha visto in questa pagina di Vangelo un programma molto positivo. La “ahimsa” (non-violenza) è stata utilizzata per realizzare anche grandi rivoluzioni politiche, come in India contro gli inglesi.

Dalla “lex talions” alla “lex cordis”   L’amore del prossimo non era del tutto sconosciuto nel mondo antico; anche il saggio cinese Me-ti, Confucio, Buddha, il rabbino Hillel, il platoneggiante Filone, Odisseo nell’Aiace, Socrate, Seneca, Epitteto … hanno invitato ad amare il prossimo, ma nessuno raggiunge l’altezza eroica di Gesù. Con il Vangelo di oggi siamo davanti a delle esigenze tanto alte, che sembrano superare le nostre possibilità. Chi riesce ad amare il nemico e a pregare per lui? Sì, pensiamo a qualche rara eccezione, come ai martiri, a Francesco di Assisi che considerava “perfetta letizia” essere bastonato dai suoi frati, di notte, in pieno inverno. Ma gli altri? I cristiani del medioevo, durante le crociate, hanno praticato, e meglio degli ebrei, la legge dell’occhio per occhio, per cui san Bernardo poteva scrivere al papa: “Io morirò nell’odio dei nemici della Chiesa”; e Dante poi applicherà la norma del contrappasso più spietato nell’Inferno. Difficile, ma non impossibile, perché alcuni ci sono riusciti. Anche ai giorni nostri. Penso al figlio di Vittorio Bachelet, alla figlia di Aldo Moro, al figlio del giudice Chinnici, al Papa verso il suo attentatore…

Perdonare e amare il nemico: uno sforzo che sembra contro-natura, ma appena lo realizzi, senti che questa è la cosa più giusta ma soprattutto senti il cuore felice. In fondo, chi è il nemico se non un fratello sconosciuto! Il nostro sguardo di misericordia per i fratelli non scende dal piedistallo della grandezza del virtuoso: i “virtuosi” offendono, e i “moralisti” umiliano. La nostra misericordia deve nascere dal fatto che ci sentiamo perdonati da Dio. Il cristiano è, infatti, uno che, perdonato da Dio, è capace di perdonare ai fratelli. BUONA VITA!