“Carabinieri, aprite!”. Ma sono una banda di ladri: 2 condannati per rapina e un gioielliere casertano per ricettazione. TUTTI I NOMI

4 Marzo 2023 - 11:25

In queste ore si è tenuta l’udienza nel secondo grado di giudizio presso la seconda sezione della corte di Appello di Napoli, rinviata di un paio di settimane

AVERSA – In due furono condannati per rapina, Davide Risoluto, originario di Castel Volturno, e Salvatore Caccavale, di Secondigliano, rispettivamente ad otto e nove anni di reclusione.

Con loro, a ricevere la sentenza di condanna dal tribunale di Napoli Nord con sede ad Aversa anche un gioielliere della città normanna, Dario Catena, difeso dall’avvocato Salvatore Capasso, che ha beccato 2 anni e 4 mesi anni per ricettazione.

In queste ore si è tenuta un’udienza presso la seconda sezione della corte di Appello di Napoli, alla quale i tre, difesi dagli avvocati Mirella Baldascino, Nicola Basile e Spiezia, hanno ricorso contro la condanna depositata dai giudici lo scorso mese di agosto.

Gli avvocati, i giudici e la procura si sono dati appuntamento a un paio di settimane da ieri, venerdì. L’udienza, infatti, è stata rinviata poiché uno dei giudici all’interno del collegio dei togati della corte di Appello era già intervenuto nel procedimento, in quanto giudice del tribunale del Riesame, adito dagli imputati, al momento del loro arresto per l’annullamento dell’ordinanza di custodia.

La legge, infatti, prevede che un giudice che ha pronunciato decisioni su un procedimento, che conosce le carte del processo, non può essere chiamata a giudicare nuovamente sul caso, dovendo presentare, invece, richiesta di astensione.

L’INDAGINE

Gli investigatori sono risaliti a lui partendo dalle immagini della telecamera e da un’attività di raccolta notizie di fonte confidenziale. Così è spuntato il nome di Salvatore Fattore, il quale per crearsi un alibi si era impresso un altro tatuaggio sulla stella che invece era comparsa sul suo collo nei filmati. Invece sul cellulare del commerciante c’erano ancora le foto dei preziosi rapinati, ma a casa è stata trovata solo una piccola parte del bottino. All’alba di ieri i poliziotti dell’“Antirapina” della Squadra Mobile di Napoli, autori di diverse operazioni negli ultimi tempi, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e arresti domiciliari emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha coordinato una complessa attività investigativa.

LA RAPINA TRAVESTITI DA CARABINIERI

Nel mirino sono finiti Salvatore Fattore e Davide Risoluto, indiziati dei reati di rapina aggravata, possesso di segni distintivi contraffatti e lesioni aggravate mentre il gioielliere dovrà rispondere di ricettazione e riciclaggio. In tre quindi, mancano all’appello con la giustizia. Per tutti naturalmente vale il principio della presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva. Nelle prime ore del 14 luglio 2020 un gruppo composto da 5 uomini, muniti di pettorine, mascherine antibatteriche e una paletta segnaletica riportanti lo stemma contraffatto dell’Arma dei Carabinieri, simulando inizialmente una perquisizione, ha perpetrato una rapina all’interno di un’abitazione in Marano di Napoli in cui c’erano i 4 componenti di una famiglia. I rapinatori, armati di pistola hanno asportato dalla cassaforte circa 25.000 euro in contanti, titoli, nonché orologi e preziosi del valore complessivo di circa 70mila euro per poi darsi alla fuga a bordo di un’autovettura.