BIODIGESTORE. Come volevasi dimostrare. La regione batte cassa: ingiunzione da due milioni e mezzo di euro al comune di Caserta
31 Marzo 2023 - 18:16
In un anno si è passato dai proclami festanti del sindaco Carlo Marino alle procedure ingiuntivi del presidente Vincenzo De Luca. E il danno erariale non è impossibile
CASERTA – Non si tratta per forza di volersi dare grandi pacche sulle spalle da soli e dirci che siamo bravi, però sulle pagine di Casertace avevate già letto nel maggio scorso che sarebbe finita molto male la storia del finanziamento della Regione Campania del 10% della somma completa per la costruzione del biodigestore a Pontelesice, 2 milioni e 650 mila euro finiti nelle mani dell’amministrazione comunale di Caserta (LEGGI QUI).
Alla fine è successo esattamente quello che avevamo anticipato, ovvero, per prima, che la giunta regionale della Campania, in considerazione del fatto che il comune di Caserta non è riuscito neanche ad aggiudicare la gara d’appalto per la costruzione dell’impianto entro la fine del 2022, ha tagliato i fondi, ha revocato il finanziamento e quindi la possibilità che il biodigestore potesse essere costruito tramite la linea di credito del Fondo di sviluppo comunitario 2014/2020.
Ma questi soldi a Palazzo Castropignano sono arrivati, sono stati utilizzati in parte per le attività preliminari, composte soprattutto da affidamenti alle società di ingegneria e nulla più.
Il comune di Caserta ha ricevuto la revoca del finanziamento alla fine dell’aprile 2022, con una decreto dirigenziale regionale. E allo stesso tempo da palazzo Santa Lucia si richiedeva la restituzione di questa somma. Se non userai quei 2.6 milioni per il biodigestore devi restituirli. Ovvio, no?
Non per il comune di Caserta, che non ha mai rimandato indietro questo denaro e anzi ha impugnato il decreto dirigenziale di revoca del finanziamento, con Carlo Marino e Franco Biondi che si sono affidati alle sapienti mani legali dell’avvocato e socio di studio del sindaco, ovvero l’avvocato Francesco Maria Caianiello.
Ma questo non ha fermato l’iter della regione Campania per la riappropriazione di questi fondi.
Il governatore Vincenzo De Luca, tramite il responsabile generale della giunta regionale, ha quindi presentato un ingiunzione di pagamento per la restituzione dei due milioni e passa, confermando la nostra previsioni di 11 mesi fa.
L’atto ingiuntivo è stato notificato e il comune di Caserta ha deciso di resistere in giudizio. E sempre l’avvocato Caianiello è stato incaricato di difendere l’amministrazione comunale da questa richiesta monstre regionale.
Al comune di Caserta sono stati trenta giorni di tempo per restituire tale somma e possiamo già dirvi (spoiler) che non lo farà.
Partendo dal presupposto che questi 2 milioni e 650 mila euro nelle casse comunali non ci sono, il consiglio comunale dovrà votare una delibera che istituisca un debito fuori bilancio, una atto ufficiale che sarà notificato obbligatoriamente alla corte dei Conti, che avrà il compito di constatare se questa obbligazione sia nata a causa di un danno erariale compiuto dagli amministratori. E parliamo di una circostanza possibile, non certa, ma non improbabile, anzi.
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