MARCIANISE. Ecco i nomi degli eletti in consiglio comunale della coalizione di Antonio Trombetta. Non bastano, occorre almeno un voltagabbana

16 Maggio 2023 - 11:06

Saranno 12. La lista della Iodice ha battuto anche il Pd. Bene anche Zinzi con 4 eletti. Il gran ritorno dello sceriffo, al secolo Peppe Tartaglione. Nessun velardiano Doc eletto

MARCIANISE – Pubblicheremo il dettaglio delle preferenze più tardi. Partiamo da alcuni fondamentali e cioè dai nomi degli 11 consiglieri comunali che, aggiunti al neosindaco Antonio Trombetta, andranno a formare un’area di 12 consiglieri, comunque minoranza rispetto ai 13 eletti dall’altra parte.
Ve lo scriviamo questa volta e poi basta: l’art. 73 comma 10 del Tuel contiene un’eccezione all’applicazione dell’istituto del premio di maggioranza.
Questo si applica al primo turno ma si associa al sindaco eletto. Facciamo un esempio: se Angelo Golino avesse vinto le elezioni e le liste del centrosinistra avessero conquistato anch’esse almeno il 50%+1 dei consensi, Golino avrebbe potuto contare, grazie al premio di maggioranza, su un numero di consiglieri pari al 60% del plenum.
Ciò vuol dire, a Marcianise, 14 consiglieri più il sindaco 15. Il 60% di 24 è in realtà 14,4.
In questo caso si applica la regola dell’arrotondamento per difetto, in quanto il decimale è inferiore a 0,5.


I 64 voti che hanno separato, dunque, Angelo Golino dalla vittoria, hanno anche impedito che il premio di maggioranza scattasse per la propria coalizione, che in questa maniera ha perso 2 consiglieri dei 15 che avrebbe avuto, sempre compreso il sindaco, se invece del 49,87% Golino avesse preso il 50%+1.
Il

fatto che, però, il suo competitor Antonio Trombetta ha vinto con il 50,13% con le sue liste attestate al 44,48%, fa scattare quella eccezione, di cui abbiamo detto all’inizio, contenuta nell’art.73 comma 10 del Tuel.

Per effetto di questa, quando un sindaco è eletto si applica il premio di maggioranza, a meno che una lista o un gruppo di liste che appoggia un altro candidato sindaco non abbia superato il 50%.
Ed è esattamente quello che è successo ieri a Marcianise.
Epurato il premio di maggioranza dalla ripartizione dei seggi, questa avviene in maniera integralmente proporzionale. Per cui il 55% del centrosinistra vale 12 eletti, mentre il quasi 45% dell’altra coalizione vale 11 eletti. A questa cifra di 23 consiglieri vanno aggiunti, trattandosi di una riserva prevista dalla legge, il candidato sindaco sconfitto e il candidato sindaco vincitore. Di qui un consiglio comunale formato da 13 consiglieri che hanno appoggiato Angelo Golino e che hanno perso le elezioni, e da 12 che le hanno vinte.


Ecco perché abbiamo già titolato stamattina che è iniziata la caccia ai voltagabbana. Nelle liste che hanno appoggiato Antonio Trombetta, evidente affermazione personale della consigliera regionale Maria Luigia Iodice, la quale probabilmente, dopo aver presieduto la prima seduta da consigliera anziana, cioè come candidato con la cifra elettorale formata dalla somma tra i voti della sua lista e le preferenze personali raccolte, si dimetterà, lasciando spazio al primo dei non eletti della sua lista Marcianise al Centro, che queste elezioni le ha vinte decisamente, essendo riuscita a batter anche il Pd.
Dopo la Iodice, secondo è l’uscente stagionatissimo e collaudatissimo Pasquale Salzillo.


E ancora Enzo Letizia, anche lui con un trascorso politico ragguardevole.
Carmela Laurenza, figliola del mitico infermiere Mimì da tutti chiamato simpaticamente “treppezza”.
Eletto anche Antimo Rondello, che potremmo definire un consigliere comunale di professione, visto e considerato che riesce sempre a farcela, chiedendo e ottenendo strutture di lista che gli garantiscano appoggi, soprattutto attraverso il voto di genere, in gradi di supplire ad un numero di voti personali che metterebbero a rischio la sua elezione se fossero gli unici su cui contare.
Altro cognome storico della politica marcianisana è quello del 5° eletto della lista Marcianise al centro: Raffaele De Martino.
Per quanto riguarda Fratelli di Marcianise pronostici rispettati, con l’elezione di Mimmo Moriello, già consigliere della maggioranza di Antonello Velardi.
A proposito della lista appoggiata anche dall’ex sindaco, com’era stato facile prevedere, questo apporto si è rivelato del tutto irrilevante, visto e considerato che l’unico eletto della lista del polo, messa insieme da Gerardo Trombetta, è un altro personaggione della politica marcianisana, che ci fa piacere reincontrare dopo qualche anno, ovvero dopo che nel 2013 rappresentò uno degli elementi di spicco della maggioranza a sostegno del sindaco Tonino De Angelis. Il suo nome è Peppe Tartaglione, ma tutti lo conoscono come lo sceriffo.


Uno il quale stimolò non poco, a suo tempo, la nostra vena goliardica, rivelatasi inesausta anche in queste elezioni, come dimostrano gli incomprensibili richiami all’ordine ricevuti da alcuni lettori, che essendo forse dei fautori del terrapiattismo e del fatto che l’uomo non è andato sulla Luna, e che il Covid è stata un’invenzione delle multinazionali farmaceutiche, hanno sostenuto una teoria strana sull’identità del candidato sindaco del centrosinistra, affermando – da perfetti terrapiattisti – che questi non era Angelo Golino, ma un’altra persona.
Proprio dei buontemponi.
Tornando alle cose serie, buona l’affermazione della lista appoggiata da Gianpiero Zinzi: Per Marcianise ne elegge, infatti, 4.
Angelo Ricciardi, Giandomenico Colella (liberatosi, almeno si spera, dal culto della personalità per il Kim Jong-un di Puzzaniello) e ancora entrano in consiglio i navigati Tommaso Acconcia e Antimo Zarrillo.