TORTURE IN CARCERE. In aula le immagini choc delle telecamere. Detenuti presi a manganellate in testa non reagiscono alle violenze di agenti e superiori
18 Maggio 2023 - 13:35
Proprio sulla questione del video, ieri mattina è stata presentata un’eccezione dagli avvocati difensori
SANTA MARIA CAPUA VETERE (l.v.r.) – Continua in aula il dibattimento relativo al processo per il reato di torture compiuto il 6 aprile del 2020 nel carcere Uccella di Santa Maria Capua Vetere per il quale sono imputate 105 persone tra agenti, funzionari del Dap e medici dell’Asl.
Una vicenda che ha mosso una quantità di avvocati contemporaneamente in azione che difficilmente si è vista in questi anni. Oltre settanta i professionisti chiamati in causa in questo procedimento, tra cui i legali casertani Alessandra Carofano, Vittorio Giaquinto, Dezio Ferraro e Mirella Baldascino.
Partendo da quanto successo la settimana scorsa, si torna a visionare le immagini della videosorveglianza, 72 ore di filmato, poi riassunte in “sole” 3 ore dalla procura e sulle quali gli avvocati difensori degli imputati hanno presentato un’eccezione, in parte accolta dai giudici
La parte del video proiettata oggi potrebbe avere un peso nel successivo udienze, perché mostra come i detenuti non reagissero alle violenze perpetrate da agenti della polizia penitenziaria, ma anche da dirigenti e ispettori. In un frangente si vede chiaramente che un detenuto, solo nell’area socialità, viene colpito con il manganello in testa, quindi fatto alzare e inginocchiare nuovamente ad altezza di un agente, e alla fine riportato in cella tra gli agenti che lo pestano.
Il vice brigadiere Vicenzo Medici, il militare dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, ovvero l’investigatore che ha avuto tra le mani le immagini di videosorveglianza, ha raccontato in aula il metodo con cui è stato posto in essere il riconoscimento degli agenti.
Medici ha spiegato che venivano inizialmente mostrate ai detenuti foto degli imputati e, se confermata l’identità, successivamente proiettato il video per conferma.