Nota agenzia di scommesse di CASERTA finisce sotto usura. Tutti i dettagli e TUTTI I NOMI delle persone coinvolte
26 Luglio 2023 - 17:14
Contestato anche i reati di estorsione e di tentata estorsione. All’interno tutte le cifre e gli interessi praticati
CASERTA – Nel 2017 erano stati tutti arrestati con tre accuse molto pesanti: estorsione e tentata estorsione aggravate e ancora usura nei confronti del titolare di una nota agenzia di scommesse della centralissima via San Carlo di Caserta. I sei arrestati Davide Tuzio, Salvatore Della Medaglia, Fabio Cecora Fovio, Carmela Natale, Giovanni Santoro, Giuseppe Sirignano. A processo ci arrivò anche F.O. di Maddaloni. In primo grado, gli imputati furono condannati per i reati di usura in concorso ma assolti per il capo a cioè per i reati di estorsione tentata estorsione. Una storia che ha inizio nell’ottobre 2015, quando la vittima, l’imprenditore di Caserta Vincenzo Bruno, a causa di problemi economici, si rivolse ad un suo vecchio socio che si propose da intermediario per un prestito di 30000 euro e pattuendo con gli usurai la restituzione di una somma di 52800
La Corte di Appello di Napoli ribaltando la sentenza di primo grado, da un lato confermò le condanne per l’usura dall’altro lato vi aggiunse anche la condanna per il reto più grave, quello estorsivo, riformando pesantemente il verdetto dei giudizi di Santa Maria Capua Vetere. La Corte di Cassazione, accogliendo parzialmente le tesi degli avvocati difensori, tra cui va annoverato anche Giuseppe Stellato, ha annullato la parte del verdetto dei giudici di secondo grado relativa al capo a, dunque la parte in cui la Corte di Appello ha ribaltato l’assoluzione per le incolpazioni contenute nel capo a dell’ordinanza. Un annullamento che determinerà un nuovo processo, naturalmente incardinato in una sezione diversa rispetto a quella che produsse la sentenza di secondo grado, della Corte di Appello di Napoli. Stando però alle significative censure che i giudici della Cassazione hanno esposto, relativamente ai contenuti e alle motivazioni, tutt’altro che esaudienti e tutt’altro che attinenti alle formulazioni che avevano indotto i giudici di prime cure ad assolvere gli imputati per i reati di estorsione e di tenta estorsione è difficile pensare ad un verdetto diverso da quello dell’assoluzione, fermo restando che i reati di usura sono stati riconosciuti a questo punto con sentenza definitiva e inappellabile e dunque dovranno essere scontati dagli imputati.