LA MORTE DELLA PICCOLA AURORA. Il nonno prova a scagionare suo figlio: quel getto d’acqua bollente partito per errore, le ustioni, il pediatra che si dilegua, il drammatico massaggio cardiaco che produce quei segni

15 Settembre 2023 - 10:53

Gennaro Savino è stato ospite per due volte alla trasmissione Pomeriggio Cinque, ma suo figlio e la nuora restano iscritti nel registro degli indagati. Allo stesso tempo resta in vigore la decisine del tribunale dei minori di sottrarre a questa coppia giovanissima gli altri due bambini

SANTA MARIA A VICO – Le dichiarazioni, rilasciate l’altro giorno dal nonno della piccola Aurora la piccola di soli 45 giorni, morta la mattina del 2 settembre, hanno aperto un nuovo fronte interpretativo sui motivi che abbiano potuto causare quella che definire tragedia non è certo una iperbole cronistica. L’uomo rispondendo alle domande di Myrta Merlino ha parlato di ustioni, risultate poi letali a qualche giorno di distanza, causate da un getto di acqua bollente, partito per errore dopo che il papà aveva urtato un rubinetto proprio mentre tirava fuori la bambina dal lavandino dove le aveva praticato il bagnetto. Gennaro Savino

ha anche chiarito, naturalmente esponendo la sua tesi in proposito, il motivo di quei segni rinvenuti sul corpicino esanime della piccola Aurora, da lui portata in braccio non respirava più.

Di qui il massaggio cardiaco praticato sul tavolo della casa del nonno e frutto delle manovre disperate del massaggio cardiaco che lui stesso le aveva praticato, la mattina del 2 settembre, a sei giorni di distanza da quel bagnetto, appoggiando pesantemente le proprie ditta sul petto dopo che il figlio disperato aveva bussato alla sua porta per chiedere aiuto riferendo che la piccola non respirava più. Quelle ustioni, sempre secondo la ricostruzione di Gennaro Savino, non avevano lasciato indifferenti nè lui e nè il figlio al punto che quest’ultimo aveva fatto visitare la piccola Aurora da un pediatra.

Gennaro Savino ha anche spiegato che la bimba rappresentava per lui una preoccupazione costante, come del resto gli altri due figli di questa coppia giovanissima. Sempre lui e sempre ai microfoni di Pomeriggio Cinque ha riferito ancora che se ne occupava, abitando lui al piano inferiore. La comunità di Santa Maria a Vico è ancora sconvolta dalla morte della piccola Aurora Savino. Aveva solo 45 giorni e la mattina del 2 settembre scorso è volata in cielo. Sul suo corpicino, nel Centro di medicina legale di Caserta, è stata effettuata l’autopsia, ma i risultati dell’esame sono ancora top secret

Su questa traccia del pediatra, ha continuato a a lavorare pomeriggio 5 che però ieri ha comunicato ai suoi telespettatori che il professionista si sarebbe rifiutato di rilasciare dichiarazioni in merito alla questione. Va sottolineato che Gennaro Savino ha partecipato a due trasmissioni di Pomeriggio Cinque accompagnato dagli avvocati.

Immaginiamo che il racconto riferito alla popolare trasmissione Gennaro Savino lo abbia già, precedentemente, messo a verbale in un interrogatorio ufficiale di polizia giudiziaria. La sua narrazione modifica significativamente quello che fino ad oggi è stato il racconto delle notizie sulla morte della piccola Aurora.

Quella di Gennaro Savino è solo una tesi che va presa sul serio ma che non può rappresentare un atto di verità a prescindere, sono carabinieri, infatti, a vagliare in questi giorno tutti gli elementi continuando a lavorare coordinati dal pubblico ministero Stefania Pontillo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. La procura e i carabinieri non trascurano nessun dettaglio e non lasciano nulla d’intentato: è possibile che la neonata sia morta per le ustioni che già i sanitari del 118, quella mattina di sabato 2 settembre, hanno notato sul suo corpicino? Ma oltre a quei segni ce n’erano anche altri costituiti da significativi ematomi alla testa. Le ustioni rinvenute dai soccorritori e da chi ha avuto il compito ingrato di effettuare un esame esterno erano collocate, nella zona del pancino e delle gambe.

Di concreto c’è solo, al moneto, che i genitori, Emanuele e Anna, rispettivamente di 26 e 19 anni, sono iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo e la Procura. Di concerto la Procura della Repubblica, il Tribunale dei Minori di Napoli, ha deciso di sottrarre loro momentaneamente la cura degli altri due bambini, di 4 e 2 anni, affidati ad una comunità. Ai due genitori sono stati sequestrati anche i cellulari. Il nonno paterno, invece, sempre nell’intervista di Pomeriggio Cinque, ha affermato che i carabinieri hanno sequestrato i medicinali prescritti dal pediatra. Anche quest’ultimo, in ogni caso, nelle scorse ore, è stato ascoltato dagli inquirenti.

Umano e comprensibile che Gennaro Savino esprima questa sua verità che, come tale, scagionerebbe da ogni responsabilità il figlio e la nuora. Ma ripetiamo, questa è solo una tesi, una posizione che andrà vagliata al pari di tanti altri elementi di indagine.