MARCIANISE. Dipendenti legati al clan, confermata l’interdittiva antimafia per la “Autoservizi Bizzarro”. Il Tar Campania respinge il ricorso
2 Ottobre 2023 - 10:31
La ditta aveva chiesto di essere reinserita negli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, ovvero nella cosiddetta white list, incontrando l’opposizione della Prefettura di Caserta e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nel luglio 2021. Il Tar Campania ha respinto il ricorso
MARCIANISE – La prima sezione del Tar Campania ha respinto il ricorso presentato dalla ditta “Autoservizi Bizzarro” dell’imprenditore Salvatore Bizzarro, già presidente del consiglio comunale e patron del Marcianise Calcio, contro la Prefettura di Caserta, la quale, a sua volta, nel luglio 2021 ha formalmente respinto la richiesta di iscrizione della stessa ditta nella white list dei fornitori di servizi.
Il Tar, dunque, ha di fatto confermato l’interdittiva antimafia alla “Autoservizi Bizzarro”.
Al ricorso contro Prefettura e Autorità si sono uniti i dipendenti dell’azienda Francesco Cirillo – 49 anni con precedenti penali, fratello dell’ergastolano Pasquale Cirillo o’ capriariello, che fu killer per il clan Belforte
I giudici amministrativi hanno motivato il respingimento del ricorso ricordando che per adottare il provvedimento dell’interdittiva antimafia non occorre provare l’infiltrazione mafiosa, ma la sussistenza di elementi dai quali sia deducibile il pericolo di ingerenza nell’azienda da parte di rappresentanti della criminalità organizzata.
A tal proposito, nella sentenza (Tar Campania n.5188 del 2023) viene citato anche Salvatore Belforte, nipote dell’omonimo boss, che svolge servizio di portierato non armato, alle dipendenze di un istituto di vigilanza, non direttamente della “Autoservizi Bizzarro”, presso il deposito di quest’ultima: “L’inserimento a vario titolo presso le attività e le imprese del Bizzarro, socio unico della società ricorrente, di soggetti legati ad esponenti di spicco dei clan malavitosi riveste di per sé un carattere indiziario di spessore”.