E’ morto il falegname 46enne colpito e ucciso da una terribile testata al volto. Ora il suo aggressore è accusato dii omicidio volontario

16 Gennaio 2024 - 17:52

Gli inquirenti: “violenza veemente”. Domani potrebbe svolgersi l’interrogatorio di Gianluca Sangiorgio attualmente ristretto preso il carcere Uccella

CELLOLE – Erano disperate le condizioni di Roberto Fusciello, 46enne, già dichiarato clinicamente morto nelle ore immediatamente successive ad una violenta rissa domenica sera in corso Freda a Cellole. Fuscillo sarebbe stato prima picchiato e dopo colpito con una testata al volto da Gianluca Sangiorgio, 44enne anch’egli del posto, arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Un’accusa che dal primo pomeriggio di oggi si trasforma in omicidio volontario visto che anche il cuore di Roberto Fusciello ha cessato di battere all’ospedale civile di Caserta e dunque decretando così la sua morte formale, anche per la legge italiana.

Artigiano, di professione falegname, separato lascia di tre bambini

Sangiorgio, di professione imbianchino e padre di una ragazza, rientrato a Cellole da qualche anno dopo aver trascorso un periodo in Svizzera, è soggetto già conosciuto alle forze dell’ordine con precedenti che vanno dai maltrattamenti in famiglia alla detenzione di sostanza stupefacente.

Secondo la ricostruzioni dei carabinieri la violenza si è consumata nella prima serata di domenica lungo la strada principale della cittadina litorale casertano a pochissimi metri dal palazzo municipale, all’esterno di un centro scommesse.

E’ stato, infatti, proprio grazie alle telecamere del suddetto centro che i militari dell’arma sono riusciti a ricostruire l’accaduto visionando le immagini a circuito chiuso che mostrano chiaramente l’aggressione subita dal 46enne. All’arrivo dei carabinieri l’autore dell’aggressione sembra stesse discutendo anche con il fratello dell’aggredito. Dopo poche ore il pubblico ministero della procura di Santa Maria Capua Vetere, il sostituto

procuratore dottoressa Stefania Pontillo che ha condiviso l’arresto eseguito dai carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Sessa Aurunca guidati dal Capitano Giovanni Russo.

Restano gli interrogativi sui motivi dell’accaduto: sui social, sembrerebbe che, alcuni familiari dell’accusato facciano riferimento a presunte istigazioni pregresse, di rapporti tesi già in precedenza. Al momento Sangiorgio si trova rinchiuso nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere, ma non è stato ancora sentito dagli investigatori. Potrebbe essere ascoltato già nella giornata di domani, quando dovrebbe essere fissato l’interrogatorio di garanzia e la convalida dell’arresto