LA NOTA. La nube tossica, le scarole, la lattuga e i fagiolini da lavare, la comica cartina geografica dell’asl Napoli 2, la sfiga di MADDALONI e la danza del vento che non premia Velardi
26 Luglio 2018 - 10:48
La solita burocrazia. Con gli occhi infilati di prosciutto e per di più “arredati” come quelli dei cavalli, cioè con ampie paratie laterali. Ieri pomeriggio, su questa vicenda della nube di Pascarola, se ne sono sentite e anche fatte di tutti i colori. Stolta, prevedibile, irritante.
Perché, quando ci sono episodi del genere, sono veramente in pochi, vigili del fuoco e altri rari casi, a muoversi e a vivere il momento concentrati sull’identificazione, sulla codificazione e sull’analisi del problema, cercando di non disperdere energie a sparar cazzate nello stanco rituale della reiterazione del solito rituale delle parole d’ordine che, ritornando costantemente al tema più ampio della cosiddetta Terra dei Fuochi, finisce per far diventare il fatto specifico, nel caso di specie, l’incendio, un mero strumento attraverso cui si può sfogare l’inguaribile presenzialismo che poi sfocia in casi di preoccupante narcisismo, come, in tutta evidenza, sta succedendo per il sindaco di Marcianise.
Ovviamente, il risultato di tutto ciò, è che nessuna autorità riesce effettivamente a metterci, prima di tutto, un pò di cuore, e poi la testa necessaria, che dovrebbe essere e, purtroppo non è, quella della competenza.
La disposizione-esortazione dell’asl Napoli 2 a lavare accuratamente le verdure in un numero definito di comuni (a Orta di Atella sì e a Succivo, cioè al marciapiede di fronte, no, roba da camicia di forza), che pubblichiamo in calce a questo articolo, riassume in se tutto ciò che abbiamo scritto in premessa. Trattandosi di un’asl napoletana, cita soprattutto comuni della provincia di competenza e lo fa con un invito di prudenza e di profilassi, che ricorda a chi scrive, quello che successe nel 1986, quando esplose ed andò in briciole, liberando radiazioni, autenticamente letali, il nocciolo della vetusta centrale atomica di Chernobyl.
I comuni della provincia di Caserta citati sono quello di Marcianise e, come già scritto prima, quello di Orta. Ecco perchè parliamo di una burocrazia stolta e sempre più impresentabile. Sapete come hanno fatto questa lettera i funzionari, i dirigenti dell’asl Napoli 2, che magari beccano 3 mila euro netti di stipendio al mese? Col culo comodamente seduto dietro alle loro scrivanie e utilizzando (che scienziati!) con la carta geografica.
E giustamente, ci volevano loro, esperti di sanità e di prevenzione, per arrivare alla straordinaria definizione di un perimetro territoriale che non affronta in maniera seria, scientifica l’emergenza di ieri pomeriggio, cioè quella relativa al percorso e alla direzione della nube, sviluppatasi dall’incendio di Pascarola.
Quelli dell’asl di Caserta, a differenza dei loro colleghi napoletani, qualcosa hanno cercato di capire. Magari lo hanno fatto empiricamente, ma sempre meglio del lavoro considerato quale cura finalizzata alla crescita dei calli al culo. Hanno dovuto sopportare, per esempio, l’autentica punizione di avere il sindaco di Marcianise Velardi alle calcagna e nelle orecchie, per tutta la giornata. Gli dicevano: sindaco, guardi che abbiamo svolto un accertamento, stiamo monitorando e il vento oggi spira verso est. Che ci possiamo fare noi? Semmai si rivolga alla Giuliacci dinasty, a Sottocorona. Per cui, la nube, almeno la parte più densa, va verso Maddaloni.
Ed effettivamente, ieri sera, chi ha scattate le fotografie, poi postate su facebook della nube che offuscava sinistramente, quasi come se si trattasse di un quadro decadente e pre-apocalittico, le ha immortalate proprio nell’area di Maddaloni, la quale è veramente una città sfigata.
Velardi avrebbe dato mezzo Carusone per avere un vento propizio che gli spostasse la nube verso Marcianise. Così magari stamattina poteva fare due o tre collegamenti televisivi, chiamando il ministro Costa e chiedendogli di fare quello che aveva fatto settimane fa, a Nola, in un caso del genere, cioè venire in visita proprio a Marcianise.
Ecco perchè diciamo che alla fine, la nube, diossinica o non diossinica, diventa un pretesto per la bassa cucina espositiva attraverso cui si manifesta la politica e, purtroppo, anche le funzioni di chi dovrebbe essere il guardiano della salute dei cittadini.
QUI SOTTO IL DOCUMENTO DELL’ASL NAPOLI 2