CASERTA. MALORE ALLA REGGIA. Temperature altissime e un dipendente si sente male. La lettera dei sindacati: “Svenuti anche visitatori”

29 Luglio 2024 - 17:37

CASERTA– Alla Reggia sono gioie e dolori. Di continuo e positivamente alla ribalta, anche di quelle non sempre proprie, pure non manca di momenti di defaiance. Alcuni persino clamorosi. Come nell’ultimo recentissimo caso della morte dell’operaio di una ditta esterna mentre lavorava all’allestimento di un evento privato negli ambienti museali. Nel soccorrerlo emerse la mancanza di una rete di defibrillatori interni, per quanto il museo sia frequentato da migliaia di persone ogni giorno.

Sta di fatto che, venerdì scorso, una dipendente del museo, in servizio di vigilanza agli appartamenti reali, si sentiva male per il caldo eccessivo. L’episodio, nelle ultime settimane di calore ed afa, non sarebbe stato isolato, poiché anche alcuni visitatori ne sarebbero stati colpiti.

Sono insorte, senza mezzi termini, le organizzazioni sindacali maggioritarie con quella che è a tutti gli effetti un atto di denuncia alle autorità di polizia sanitaria e del lavoro che sono rispettivamente il Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro della ASL e l’Ispettorato territoriale del lavoro di Caserta.

Pubblichiamo il documento sindacale, che è ampio ed argomentato. Ci limitiamo a porre in evidenza che chiede, soprattutto, l’adozione di una serie di misure di prevenzione ad eminente carattere organizzativo e tutte già previste per legge, in attesa di provvedimenti strutturali.

Recriminano i rappresentanti sindacali, inoltre, che le diverse comunicazioni informali ed una nota ufficiale inoltrate alla direzione museale sui rischi connessi alla situazione stagionale estrema non sarebbero state tenute in conto. Fatta eccezione, rispetto alla richiesta di una articolata pianificazione delle risposte alle emergenze, per l’inoltro via email fatto ai dipendenti “…di un documento, non intestato e non firmato, dove si elencano sintomi da stress termico e i comportamenti da adottare “, giudicato un “copia e incolla preso dal web!”. E si evoca il ricorso alla magistratura penale in caso di inerzia del dg Maffei.

IL DOCUMENTO SINDACALE