LA DOMENICA DI DON GALEONE…

15 Dicembre 2024 - 07:27

La domenica “della gioia” La liturgia di oggi è tutta pervasa dalla gioia, a partire dall’inno gioioso del profeta Sofonia: “Gioisci, figlia di Sion!”, e dalla lettera di Paolo: “Rallegratevi, ve lo ripeto, rallegratevi nel Signore!”.

* Qual è la migliore preparazione alla gioia del Natale? La conversione! Conversione, per tanti credenti, è diventata una parola demodé; oggi si preferisce parlare di autenticità, di consapevolezza, di realizzazione; andiamo alla ricerca di eufemismi e di neologismi per sfuggire alle esigenze della conversione. Conversione, in gergo automobilistico, significa un’inversione, una curva ad “U” nel proprio viaggio. A un corridore che suda e pedala ma nella direzione sbagliata, a nulla servono gli sforzi, osserva sant’Agostino con umorismo: “Corri

e corri anche molto bene ma la direzione è sbagliata!”. Convertirsi significa “cambiare testa” (metànoia), incontrare Cristo.

* È necessario togliere al termine “conversione” ogni incrostazione moralistica mortificante: tutte le conversioni del Vangelo terminano nella festa, nella gioia, nel banchetto! Ma attenzione: si tratta di “incontrare Cristo”, non di “conoscere Cristo”: altro è conoscere una persona, altro è incontrare una persona. Incontrarsi è comunicare, parlarsi, donarsi. Si può essere teologi e non incontrare il Signore. Questo è l’errore di certa catechesi, quando si accontenta di fare “conoscere” anziché di fare “incontrare” il Signore. Il “conoscersi” è propedeutico al “convertirsi”.

* Chi era Giovanni? Un personaggio piuttosto enigmatico, che denuncia e condanna la sua società opulenta, che – allora come oggi – punta sull’effimero, sul frivolo, sui falsi valori del lusso e dell’ostentazione. Il suo messaggio è riassunto in una semplice frase: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” (v.2). Nel tempo di Avvento, la chiesa propone ai cristiani la predicazione del Battista perché, come egli preparò il popolo d’Israele alla venuta del messia, così oggi è in grado di insegnare ad accogliere il Signore che viene. Cosa fare? Alla folla che lo interroga, Giovanni dà tre indicazioni: a) l’amore (Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha ), b) la giustizia (Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato), c) la non-violenza (Non maltrattate). Buona vita!