DUPLICE OMICIDIO. Condannato il figlio di Cicciotto e’ mezzanotte

24 Febbraio 2025 - 11:44

Confermata la condanna a trent’anni di reclusione per l’omicidio premeditato di Nicola Baldascini e Antonio Pompa, avvenuto il 25 ottobre 1997 a Casal di Principe

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CASAL DI PRINCIPE – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a trent’anni di reclusione per Aniello Bidognetti per l’omicidio premeditato di Nicola Baldascini e Antonio Pompa, avvenuto il 25 ottobre 1997 a Casal di Principe. Il provvedimento riguarda anche il fratello Raffaele Bidognetti, condannato a dieci anni di reclusione, sebbene quest’ultimo non abbia impugnato la sentenza.

La decisione è stata presa dalla prima sezione della Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Vincenzo Siani, che ha rigettato il ricorso di Aniello Bidognetti contro la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Napoli, la quale aveva confermato la condanna inflitta dal Tribunale di Napoli.

L’omicidio si colloca nel contesto della faida tra la fazione dei Bidognetti e il gruppo Cantiello-Tavoletta, formatosi in seguito a una scissione all’interno del clan Bidognetti. La vittima Nicola Baldascini era ritenuta un traditore per aver aderito al gruppo rivale. Secondo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Luigi Diana, Anna Carrino, Raffaele Bidognetti e Giuseppe Setola, la decisione di eliminare Baldascini sarebbe scaturita da questioni personali e strategiche all’interno del clan.

Per la Cassazione il ricorso è infondato poichè “è stata vagliata la credibilità soggettiva di Raffaele Bidognetti, Anna Carrino, Giuseppe Setola e Luigi Diana. Quanto alla circostanza aggravante della premeditazione è stato rilevato che l’omicidio di Nicola Baldascini fu deliberato, programmato e organizzato nel corso di plurime riunioni alle quali Aniello Bidognetti partecipò attivamente sicchè non può esserci dubbio di un proposito omicida radicato e persistente”.