I PRIMI NOMI. Sequestro da oltre 100 milioni al re della benzina Vincenzo Salzillo di EWA e altri 4 imprenditori. La truffa per abbassare i prezzi e distruggere la concorrenza

26 Marzo 2025 - 11:52

CASERTA (l.v.r.) – Prezzi più bassi, molti più clienti e molto più guadagno. Era questo l’obiettivo di Vincenzo Salzillo, patron della Penta petroli, società che gestisce i distributori di benzina Ewa, e di altri quattro imprenditori, tutti finiti assieme ad altre due persone, nel registro degli indagati per una truffa ai danni dello Stato.

L’indagine condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Caserta, guidata dal tenente colonnello Carlo Cardillo, si è sviluppata nel periodo che va dal 2018 al 2021.

600 milioni di litri di carburante, secondo i finanzieri e la procura di Santa Maria Capua Vetere, venduti al pubblico senza il pagamento dell’IVA, per

un’evasione fiscale monstre da quasi 113 milioni di euro.

Salzillo gli altri indagati avrebbero sfruttato le esenzioni sull’IVA che riguardano le aziende esportatrici abituali di carburante. Queste imprese, infatti, quando acquistano la benzina dai depositi fiscali, ovvero grandi strutture internazionali che vendono il petrolio, non sono obbligati al pagamento dell’IVA, essendo il carburante un prodotto che prevede il cosiddetto pagamento dell’imposta “al consumo” e non al fornitore.

I sette indagati avrebbero messo in piedi delle società che, falsamente, si erano dichiarate quali esportatrici abituali e che, quindi, non dovevano pagare l’IVA ai depositi fiscali. Una dichiarazione fasulla, scoperta grazie alle indagini dei finanzieri di Caserta.

Ma per evitare di collegare queste ditte, dette cartiere, al Salzillo e agli altri titolari di pompe di benzina, erano state create anche delle società filtro che servivano a sviluppare un giro di vendite del carburante il quale, però, prestava sostanzialmente dei depositi in attesa di essere venduto dagli imprenditori nelle loro pompe di benzina. In pratica, delle fatture utili a fare caos e rendere complesso il lavoro dei militari della Guardia di finanza per scoprire chi fossero i reali beneficiari.

Le società che stanno subendo il sequestro sono la Penta Petroli del marcianisano, la Carburena, la Pagi Carburante, ditte napoletane, la Califano Service e la Vito Service, quest’ultime due con sede in provincia di Salerno.

Attenzione, però, si tratta di sequestro di quote societarie. Detto in maniera semplice, le pompe di benzina resteranno aperte. Nel caso in cui le società sequestrate non dovessero avere al loro interno la somma di 113 milioni di euro, chiaramente divisa in proporzione a quanto avrebbero evaso l’IVA, la procura di Santa Maria Capua Vetere sempre tramite il lavoro esecutivo del nucleo di polizia economico-finanziaria di Caserta, inizierà a congelare i conti correnti e la titolarità delle quote sociali dei proprietari di queste ditte, fino al raggiungimento del numero magico, frutto delle indagini su questa frode fiscale, ovvero 112 milioni 965 mila e 407 euro.

Nonostante la Ewa dei Salzillo sia incappata in passato in alcune vicende relative alla benzina sporca, in questa occasione i finanzieri non hanno trovato alcun collegamento con una possibile alterazione dei carburanti. La benzina venduta nei distributori di Salzillo, quindi, è di buona qualità, Il problema è che, almeno dal 2018 al 2021, sarebbe stata compiuta un’enorme evasione fiscale.