AGRORINASCE, COSI’ NON VA. Gara da oltre MEZZO MILIONE DI EURO con un solo partecipante da Casapesenna e vinta al 2% di ribasso

15 Aprile 2025 - 13:32

E tra le altre cose non ha nemmeno tutti i requisiti, dato che una ditta di San Marcellino, di cui scriviamo il nome, ha eseguito il cosiddetto avvalimento. Si tratta di lavori commissionati dal comune di San Cipriano d’Aversa, consorziato in Agrorinasce. Proponiamo al presidente Giovanni Allucci un vero patto per la legalità che si può basare su un solo obiettivo di cui, grazie agli articoli di questo giornale, si è cominciato ad avere traccia sia al comune di Aversa che nella famigerata Cuc Nolana

CASAPESENNAGiuseppe Fontana, imprenditore di Casapesenna e titolare della Seafa srl, società con sede a San Marcellino, alla via delle Ginestre,

si è aggiudicato i lavori per l’abbattimento e la ricostruzione per la scuola di via Serao, a San Cipriano d’Aversa, dal valore in base d’asta da 518 mila euro.

La gara è stata bandita e gestita da Agrorinasce, proprio per conto dalla consorziata, ovvero il comune di San Cipriano del presidente Gisec e sindaco zanniniano, Vincenzo Caterino.

E’ stata una cavalcata trionfale quella di Fontana. Lo diciamo perché su una gara da mezzo milione di euro a partecipare è stata una sola impresa: la Seafa.

SOLA E BEN ACCOMPAGNATA

Solo, ma anche un po’ “zoppo”, visto che per i requisiti tecnici operativi, non specificati nella determina di aggiudicazione di Agrorinasce, la Seafa ha avuto bisogno del supporto, ovvero dell’avvalimento, di un’altra impresa, anch’essa di San Marcellino, la Edilimpianti di Luigi Borzacchiello.

Una procedura che è stata decisa attraverso il miglior rapporto qualità prezzo. Ma è tutto relativo. Visto che si trattava di una gara senza concorrenza, anche un punteggio tecnico non ottimale – la Seafa ha ricevuto 8.5 su 10 – o estremamente positivo sarebbe stato sostanzialmente inutile.

Così come il ribasso economico: il 2%. Ovvero una percentuale che, in una procedura d’appalto con almeno due concorrenti, tre concorrenti, avrebbe portato ad una probabile “sconfitta” di Seafa. E invece, è bastato un misero 2%, ovvero 10 mila euro di ribasso, su lavori da 518 mila euro, per beccare questo lucroso cantiere.

10 MILA EURO SU MEZZO MILIONE E’ GRAVE

Un fatto che noi riteniamo molto grave, che abbiamo combattuto in ogni luogo, in ogni comune, in ogni ente di questa provincia, dato che si tratta di un “uso e costume” autoctono, clamorosamente di moda soprattutto nei comuni dell’agro Aversano.

Individuare l’imprenditore Giuseppe Fontana non è facile, perché a Casapesenna, Casal di Principe, Villa di Briano, San Marcellino, dove ci sono più imprese che persone fisiche, di Giuseppe Fontana imprenditori del mattone ce ne sono diversi.

Magari, svilupperemo aggiornamenti più approfonditi e vi sapremo dire di più da qualche giorno.

L’APPELLO A GIOVANNI ALLUCCI

Vogliamo prendere spunto da questa notizia per lanciare un appello. Proponiamo al presidente di Agrorinasce, consorzio tra i comuni dell’agro Aversano, ritenuto una sorta di santuario della legalità, non sappiamo se a ragione o a torto, un vero patto di legalità.

Presidente Allucci, persegua insieme a CasertaCe l’obiettivo di far partecipare alle gare d’appalto bandite e aggiudicate da Agrorinasce il numero più alto possibile di imprese.

Sarebbe bello, ad esempio, se capitasse come è capitato di recente ad Aversa dove, all’improvviso, dopo una serie di articoli di questo giornale, la partecipazione è passata da una, due, massimo tre imprese a più di 300 imprese.

Ciò ha dimostrato quello che noi sappiamo bene e che cioè il numero dei soggetti che devono partecipare ad una procedura di aggiudicazione è sempre frutto di un’impostazione, di una modalità attraverso cui viene pubblicizzato il bando.

DA 0 A 300, OVVERO I CASI CUC NOLANA E AVERSA

Il caso di Aversa, insieme ad un altro simile, capitato negli uffici di un nostro ormai cliente fisso, la Cuc Nolana che, dopo aver aggiudicato gare milionarie a gò-gò, invitando dieci imprese e accogliendo l’adesione di una o due delle stesse, improvvisamente ha pubblicato un atto amministrativo con cui si dà notizia della partecipazione anche in questo caso di 300 e passa aziende.

Insomma, siamo di fronte a casi che dimostrano inconfutabilmente che qualcosa non va, anzi, più di qualcosa non va nella fase istruttoria. Ora, lei, presidente Allucci, ci dirà che in diverse circostanze Agrorinasce ha adottato procedure aperte, accoglienti per più imprese possibili. Noi le rispondiamo già da ora che questo non basta per ottenere un’autentica condizione di pari opportunità tra tutti i soggetti economici che ritengono di potersela giocare a pari ed a imparziali condizioni.

Per arrivare a 300, infatti, gli Uffici tecnici sanno bene come fare, come hanno dimostrato i casi di Aversa e della Cuc Nolana. Noi abbiamo scritto cento volte che siamo disponibili a dare il nostro contributo.

Ed ecco il patto di legalità che le chiediamo. Mandi i bandi di gara a CasertaCE e noi li pubblicheremo a zero euro. Così si fa la legalità per davvero e non a chiacchiere, non quella salottiera e convegnistica che, purtroppo, ha connotato gli anni della sua presidenza.

A Caserta alcuni soggetti hanno lavorato per conquistarsi una patente di legittimità legale, attraverso le parole, le cortine fumogene, trovando un terreno fertile nei troppo accoglienti uffici del governo, quelli della prefettura di Caserta che tanti personaggi più o meno discutibili hanno ospitato negli anni, come raccontano le cronache di questa provincia.