LA FOTO AVERSA. L’assessore Francesco Sagliocco pappa e ciccia con il giostraio, papà del pregiudicato Gherardini, che Peppino Sagliocco aveva combattuto
17 Aprile 2025 - 19:53

MORS TUA VITA MEA. A noi, che siamo stati testimoni di un certo tempo, fa sempre un po’ specie, vedere certe immagini.
AVERSA (g.g.) – Da tempo, il confine della vergogna non è più un argomento in discussione per quanto riguarda la vita politica e le scelte di Luciano Sagliocco, del figlio Francesco e di Federica Turco.
Troppo tempo, infatti, è passato dalla scomparsa di Peppino Sagliocco, politico di razza, fratello di Luciano, zio di Francesco Sagliocco e, per qualche tempo, anche estimatore di Federica Turco, che però – nell’ultimo periodo della sua vita – aveva allontanato, in quanto, diciamo così, non la riteneva un elemento politicamente genuino.
Però, quando vediamo certe fotografie – come quelle inviateci stamattina da uno dei tanti lettori che abbiamo ad Aversa – un po’ di amarezza ci prende.
Sotto i portici del Comune, Francesco Sagliocco, attuale assessore ai Lavori Pubblici, parla fitto fitto con Giancarlo Ghirardini, padre di Luciano Gherardini, quest’ultimo pregiudicato vicino al clan dei Casalesi, condannato a cinque anni e quattro mesi per reati di camorra, come abbiamo già scritto in tantissimi articoli che, in questo caso, non è nemmeno il caso di ribadire.
Cosa c’entra Peppino Sagliocco in tutto questo?
C’entra eccome, perché una delle ultime cose che fece, prima di morire, fu proprio non rinnovare la concessione ai Gherardini, evidenziando l’impronta tanto abusiva quanto tollerata – e coperta da un atto amministrativo che non esisteva né in cielo né in terra – delle giostre permanenti che la famiglia Gherardini possiede da anni lungo il viale Olimpico.
Mors tua, vita mea. Povero Peppino: male, tanto male sei stato ripagato.
I Gherardini hanno continuato a fare il bello e il cattivo tempo, a dettare legge nel loro settore e, soprattutto, durante le feste popolari, in particolare quella della Madonna di Casaluce, in cui sono comparsi sull’uscio della porta principale, partecipando addirittura a riunioni organizzative, legittimati dalla presenza di tutte le autorità aversane, e incassando fior di quattrini.
Questa fotografia la mostriamo agli aversani che hanno una memoria un po’ più lunga, e affidiamo a loro il giudizio.