Che errore il boss Vincenzo Ucciero: fa il rito ordinario, riceve una stangata e poi in Appello concorda la pena-monstre a 25 anni e 3 mesi
18 Aprile 2025 - 19:17

Il verdetto nella giornata odierna. Suo figlio con l’abbreviato ha già chiuso la partita con una condanna a 5 anni e 4 mesi
VILLA LITERNO – Vincenzo Ucciero è stato, insieme al figlio Antonio, il perno di un’ordinanza che qualche tempo fa è intervenuta a disarticolare un’organizzazione legata al clan dei Casalesi che aveva rimesso in piedi un sistema di estorsione ai danni di imprenditori e commercianti di Villa Literno. La vicenda giudiziaria di Antonio Ucciero si è conclusa prima, in quanto il suddetto ha scelto il rito abbreviato e circa un anno fa la Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a 5 anni e 4 mesi comminatagli dalla Corte d’Appello.
Suo padre, Vincenzo Ucciero, appesantito da significativi precedenti, ha scelto il rito ordinario e dopo essere stato condannato a 16 anni lo scorso 14 maggio, per un solo capo di imputazione con altri anni per altri capi di imputazione, si è presentato al cospetto dei giudici della Corte di Appello con un fardello pesantissimo.
Per cui oggi ha concordato una condanna tanto pesante da suscitare più di una perplessità sulla scelta fatta dall’imputato e dal suo avvocato: 25 anni e 3 mesi, realizzando la continuazione della pena con una precedente condanna.
Tra le persone costituitesi parte civile in questo processo c’è anche Francesco Oliviero, rappresentato dall’avvocato Mario Griffo. A questo punto viene da chiedersi: ma perché Vincenzo Ucciero non ha fatto il rito abbreviato come suo figlio?
Oggi sopporterebbe sicuramente il peso di una condanna più leggera.
Riteneva di avere argomenti difensivi molto importanti, se ha scelto il rito ordinario, anche se, ricordando l’ordinanza che lo coinvolse, spiegata in una 15ina di articoli da Casertace, non sappiamo bene quali fossero le ragioni che hanno spinto Vincenzo Ucciero a ritenere di essere in grado di difendersi fino ad ottenere l’assoluzione o una condanna a pochi anni. Il concordato in appello in continuazione con precedente condanna sembra essere la conseguenza dell’errore compiuto in primo grado.