ROBA DA PAZZI. Gianluca Bidognetti, figlio di Cicciotto, faceva le videoconferenze di camorra dal carcere per organizzare le estorsioni

19 Aprile 2025 - 18:37

Tra i cantieri più grandi e importanti presi di mira quello di Mirko Traettino, il quale fece uscire allo scoperto Nicola Garofalo detto Badoglio in un bar di Parete di fronte al “barbiere degli artisti”

LUSCIANO/PARETE (g.g.) – “Devono pagare tutti”. Nel 2022, prima che la Dda e i Carabinieri del reparto investigativo del Gruppo di Aversa gli infliggessero un duro colpo in un blitz culminato in decine e decine di arresti, il gruppo Bidognetti del Clan dei Casalesi si era realmente riorganizzato. Lo guidava Gianluca Bidognetti dal carcere usando tranquillamente il telefono cellulare. Anzi, lo smartphone, se è vero come è vero che, nel momento in cui decisi di sostituire come suo riferimento e rappresentante apicale dell’organizzazione Giosuè Fioretto con lo scarcerato Nicola Gargiulo capitone, organizzò addirittura una sorta di videoconferenza per comunicare e concordare le linee di azione con un tale “Peppe di Miano” e Antonio Lanza, divenuto poi collaboratore di giustizia.

E infatti è proprio Lanza a raccontare ai magistrati della Dda l’inquietante episodio, rispetto al quale le autorità carcerare italiane dovrebbero porsi seri interrogativi.

Quando diciamo dell’organizzazione nuova e capillare delle piazze storiche di Bidognetti, ossia Lusciano Parete e Castel Volturno, ci riferiamo a diversi episodi: uno in particolare che riguarda l’imprenditore, costruttore edile, Mirko Traettino che, con la sua impresa stava lavorando ad un complesso edilizio a Lusciano. Il copione è quello solito, come racconta la stessa vittima.

Delle persone arrivano, avvicinano gli operai e intimano loro di interrompere i lavori. Il titolare deve mettersi a posto con la criminalità organizzata. Traettino assume l’iniziativa e conoscendo le geometrie criminali locali, si reca a Parete, dove all’interno di un bar in zona barbiere degli artisti, incontra un altro nome notissimo della camorra bidognettiana: Nicola Garofalo che, chissà per quale motivo, ha assunto il soprannome di Badoglio.

Lui fa lo gnorri in un primo momento, poi Traettino lo stana, perché dice di non aver intenzione di pagare. A questo punto Badoglio esce allo scoperto e gli intima a sua volta di corrispondere una cifra al clan pena azioni violente nei confronti del suo cantiere. Badoglio stima anche, in linea di massima, la cifra di 5-6mila euro.